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DAGONOTA
Le balle del Vaticano! Qualche giorno fa i banchieri di Dio voluti da Francesco ci avevano assicurato che lo Ior era finalmente ripulito. Peccato che la Finanza abbia sequestrato i conti dell'imprenditore Proietti, arrestato con l'accusa di bancarotta. Fittipaldi, ora a processo con Nuzzi, l'aveva già denunciato in "Avarizia". Ma quanti sono, allora, ancora i conti illegali intestati a industriali e faccendieri? La Santa Sede non da i nomi a Bankitalia. Nemmeno dei presunti evasori che sono stati invitati a sloggiare. Alla faccia della trasparenza...
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
È diventato famoso per aver ristrutturato e messo a disposizione dell' ex ministro dell' Economia Giulio Tremonti, attraverso il suo ex braccio destro Marco Milanese, l' appartamento di via Campo Marzio a Roma. Ma ben altri sono gli affari che ieri hanno fatto finire agli arresti domiciliari Angelo Proietti, l'imprenditore che con la sua «Edil Ars» aveva ottenuto appalti in Vaticano: dall' Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, alla Lumsa, dalla Pontificia università, all' ospedale Bambino Gesù, ma anche il ministero delle Infrastrutture, quello dei Beni culturali, fino alla Sogei.
È accusato di bancarotta, sotto sequestro sono finiti i suoi conti aperti presso lo Ior dove ha movimentato oltre 9 milioni di euro. L' utilizzo dei contanti era evidentemente una delle sue modalità preferite: tra il 2005 e il 2012 ha effettuato presso la filiale di Frascati di Banca Etruria «279 prelievi per complessivi 8 milioni e 120 mila euro».
LE DITTE SVUOTATE
L'indagine dei pubblici ministeri Stefano Pesci e Stefano Fava parte proprio dalla situazione debitoria di «Edil Ars», che nel 2013 era confluita nella Emiroma srl e prima della fusione aveva ceduto il principale ramo d' azienda alla «AP Costruzioni Generali srl».
Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov
Sono tutte società riconducibili a Proietti e le verifiche effettuate dagli specialisti del Nucleo Valutario, guidato dal generale Giuseppe Bottillo, consentono di scoprire che «le somme distratte ammontano a oltre 11 milioni di euro». Scrive il giudice motivando la cattura dell' imprenditore: «Le modalità con cui Proietti ha gestito la "Edil Ars" che ha costituito la sua "cassa" personale, i dirottamenti sul suo conto presso lo Ior dei pagamenti di prestazioni effettuate dalla sua azienda, denotano una condotta imprenditoriale spregiudicata e improntata all' arricchimento personale, lontana da ogni regola di buona conduzione, con evidente danno ai creditori e in primis all' Erario».
I BONIFICI FRAZIONATI
È una rogatoria effettuata in Vaticano a rivelare che Proietti «possiede titoli per un controvalore di un milione e 400 mila euro, ed è titolare di alcuni conti correnti». Sul deposito 25613001 «sono state registrate movimentazioni consistenti e movimentazioni in uscita tra il 2004 e il 2014 costituite quasi esclusivamente da prelievi in contante per 9 milioni e 599 mila euro».
Secondo i controlli, «parte della provvista è costituita da accrediti fatti dall' Apsa e da altri enti religiosi evidentemente riferibili a lavori edili come impresa appaltante presso lo Stato città del Vaticano». Ma a insospettire gli investigatori sono i sistemi di pagamento utilizzati. Risulta infatti che «tra il 2008 e il 2010 ci sono stati 32 bonifici disposti dallo Ior in favore della "Edil Ars" per complessivi 2 milioni e 400 mila euro. In conclusione si può dire che Proietti ha trattenuto definitivamente 2 milioni e 132 mila euro».
I SOLDI DI APSA
I VERTICI DELLA LUMSA DALLA TORRE DI CHIO
Sono gli accertamenti della Guardia di Finanza a ricostruire anche i rapporti finanziari con Apsa. Dalle informative allegate all' ordinanza risulta infatti che «il cliente vaticano ha effettuato 9 bonifici a beneficio della "Edil Ars" per complessivi 637 mila euro tra il 2009 e il 2012: se ne desume che Apsa era in grado di pagare correttamente l' effettivo creditore, cioè la società, anziché il Proietti come persona fisica attraverso il conto Ior. E dunque risulta palese la "distrazione" operata dall' imprenditore che evidentemente ha fatto richiesta che i pagamenti dei lavori avvenissero direttamente sul suo conto personale, con contestuale depauperamento dell' azienda».
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