DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Barbara Costa per Dagospia
Chi l’ha uccisa? È morta ammazzata?!? Sì, c’era un altro uomo con lei. Chi? Non lo so, e dicono che era più di uno. Erano i suoi amici mafiosi. Ha lasciato il porno per colpa loro. Ma no, lo ha voluto lei, questa è la fine che fanno le p*ttane dei boss. Che boss, che mafia, Ai Iijima è morta di AIDS ma non ce lo dicono, lo tengono nascosto, è una macchinazione della polizia, del governo, dei poteri forti.
È incredibile come la morte penosa di una pornostar giapponese, Ai Iijima, avvenuta ben 16 anni fa, monti tuttora senza fermarsi sulle chat dei suoi fan, orientali e occidentali, uniti, e porno-mani schierati in 2 gruppi contrapposti: chi la sublima a santa, e chi che l’energica Ai Iijima sia morta di polmonite non ci crede, e no, e la crede se non viva morta uccisa, no, di polmonite, forse, ma tributo di un AIDS indicibile.
La pornostar Ai Iijima non importa che nel porno sia stata attiva solo 2 anni, e 2 anni intensi, pornante in 200 pellicole: nonostante il tempo, trascorso, e i tanti cambiamenti che ci travolgono, Ai Iijima sui siti porno, e non porno, su chat e social, continua a splendere eternamente pulsante, libidinosa, e giovane.
Di lei non passano frame o immagini di com’era malmessa, a soli 36 anni, bensì foto e video di lei post adolescente, quel corpo acerbo di infantili forme asiatiche maritate al modello americano, corpo col quale occidentali e giapponesi, sud coreani, taiwanesi, e cinesi di Hong Kong Ai Iijima aveva sedotto a sé. Col porno, senza sforzo. Di contro sono non introvabili ma poco cercati video e foto che la ritraggono malatissima, pallida, emaciata e sfatta di farmaci, ben più "vecchia" dei suoi 36 anni.
Ai Iijima, benché fosse una porno star e non nascondesse di essere tossicodipendente, era riuscita a trionfare sui canali tv mainstream, entrando nelle abitazioni dei giapponesi, anticipando quello che oggi per molte sue figlie del Sol Levante è transito più facile: trasmigrare dallo sporco mondo del porno al pulito mondo della musica, della tv, di opinionista ostile al maschilismo della società nipponica (“perché avete approvato il viagra in pochi mesi, e per la pillola anticoncezionale avete fatto tutte quelle storie?”).
Stare in tv, seduta in talk, o di condurne uno tutto suo, era quello che si era conquistato la "porno-redenta" Ai Iijima prima di piantare tutto perché malata. Sul web si trovano tracce delle sue condizioni meno di un anno prima di morire: seri problemi ai reni, pielite, cistite, altri seri problemi alla schiena.
E il 24 dicembre 2008 Ai Iijima è rinvenuta dalla polizia cadavere, nel suo appartamento al 21esimo piano di un palazzone di Tokyo. Sola, a testa in giù. Morta da una settimana. Intorno a lei un gran disordine, vestiti, bottiglie, sparsi ovunque, pacchetti di sigarette, non altri medicinali oltre che sonniferi regolarmente prescritti.
L’autopsia rivelerà morte per polmonite. E tutt’oggi oltre il 50 per cento di chi suo pornofan della prima ora, di chi pornofan recente, e di chi, pornofan italiano, la pensa “la mia Moana giapponese” (e per la fama di Ai Iijima nel porno e fuori, e per la fine tragica poco più che 30enne), non la dimentica e via social insiste a reclamarla viva, o, se morta, ammazzata chissà da che complotto, c’è di mezzo la politica, e come no: se Moana usciva con Craxi Ai Iijima usciva con il ministro della salute, poi premier, Jun’ichiro Koizumi. Sono stati visti intimi almeno una volta, a cena.
Un esercito combattivo di suoi porno innamorati che no, niente, Ai Iiijima non può essere morta di polmonite, da sola, abbandonata da tutti. Perché se era malata grave, non era in ospedale? E con chi gridava e litigava Ai Iijima la notte prima di morire? Lo hanno riferito i suoi vicini…
In Italia Ai Iijima l’abbiamo conosciuta anche per un altro motivo: siamo stati tra i primi a tradurre e a offrire "Platonic Sex", la sua autobiografia, stra-venduta, di ragazzina ribelle, che a 14 anni fa sesso la prima volta in un Love Hotel, a 15 scappa di casa in odio ai suoi genitori, vive per strada, dorme sulle panchine, coi barboni, fa i primi soldi veri facendo la escort minorenne.
E che a nemmeno 18 anni gira il suo primo porno, lodando sé stessa per le ricchezze di abiti e gioielli di cui si riempie. Chi complotta di una sua morte violenta si fa forte delle amicizie reali, e equivoche, che Ai Iijima aveva allacciato. Con un boss, di cui era l’amante, che la lascia nei pasticci quando fugge all’estero per evitare di essere arrestato.
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