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Carlo Tecce per il Fatto Quotidiano
Una società televisiva è fallita, la Einstein Fiction di Luca Josi e Andrea Olcese. Il protagonista di una vicenda intricata e milionaria, per i soldi investiti e i soldi mancanti su Agrodolce (una serie pensata per un decennio in Rai), è approdato a Radio24, Gianni Minoli. Una miriade di particolari tra il doppio stipendio Rai e Einstein per la collaboratrice di Minoli, Reneé Cammarata (compresi i regali dopo l'affitto di un castello) e le pressioni denunciate anche da un produttore australiano della serie, sono stati spazzati via.
à finita così, con un'archiviazione, la denuncia di Josi contro Minoli, il regista Ruggero Miti: "'Le indagini non hanno consentito di acquisire elementi di prova tali da poter sostenere adeguatamente l'accusa". Appunto, l'indagine non è nemmeno cominciata. Nessun testimone è stato ascoltato, Miti non è stato nemmeno identificato. Il Tribunale di Roma ha sigillato la pratica, ma vale la pena, perché interessante, riportare pezzi di un doppio interrogatorio.
Le 4 ore e 37 minuti di Josi davanti al pm Deodato.
I 154 minuti di Minoli sempre con lo stesso magistrato, con un contributo registrato visionato insieme.
Deodato non vuole stressare Minoli: "Ok. Senta, procediamo per ordine...".
M: "Ma io seguo".
D: "Così com'è la querela, però la inviterei a essere un po' più sintetico perché sennò facciamo tardissimo, mi dispiace per lei che...".
M: "E allora io sono... No, no, no, ma io... Non so qual è il livello di precisione che devo".
A un certo punto, Deodato vorrebbe già congedare Minoli, non è passata neanche un'ora.
D: "Intanto cerchiamo di ricostruire tutta la storia, perché non è facile; anzi mi dispiace...".
M: "No, no, e...".
D: "Se vuole interrompiamo e riprendiamo un'altra volta, se ha impegni".
Minoli è stoico, resiste: "No, no, no. Finiamo perché".
D: "Non è..., ancora è lunga la querela. Purtroppo ci sono alcune cose, che siamo...".
M: "Sì, ma mi faccia dire sì o no, così faccio prima". Il risultato va carpito nelle pagine seguenti.
Deodato: "Passiamo, passiamo a un altro argomento, tanto cerchiamo di finire presto".
M: "Grazie". Terminato il test sì o no, c'è tempo per un argomento a piacere.
Deodato: "Guardi, adesso la lascio libero di dire quello che vuole, da ultimo, perché...".
Interviene l'avvocato di Minoli: "Questo potrebbe essere pericoloso".
D: "Eh? No, no, senza domanda, se vuole chiarire qualche aspetto".
Ancora l'avvocato: "Possiamo stare qui sino a stasera".
D: "No, no, lo so che... La seguo anche per televisione, quindi so che non le manca la parlantina, dott. Minoli, però".
M: "Guardi, è un dolore... Le posso dire una cosa: per me è un tale dolore...".
D: "Sì". Qualche minuto di pazienza e il colloquio si conclude.
Minoli si sfoga: "Mi ha fatto molto soffrire, molto soffrire personalmente (la querela e la fiction, ndr)".
D: "Ma guardi, ogni procedimento penale fa soffrire, quindi non è che è solo il suo".
La strategia di Deodato, seppur tatticamente discutibile, non sembra aver ottenuto successi. Con Josi, però, Deodato adotta un approccio diverso.
D: "Ci dica che cos'è questo, perché lei mi mette una data precisa di una stipula a cui lei ha partecipato, però non me l'allega alla querela, però mi serve".
J: "Sì, sì, certo. à semplicemente un ..., adesso cerchiamo di capire dov'è ..."
D: "Beh, è un atto ufficiale che avete stipulato, quindi lo dovreste avere".
J: "Assolutamente. Sì. Non sapevo di dover venire con tutta la documentazione".
D: "No, lei nell'invito era stato invitato a portare le intercettazioni, le ha portate quelle?".
J: "Certo".
D: "Meno male".
J: "Se vogliamo iniziare da quello ...".
D: "No, no, quello dopo, le vediamo dopo. Integrali, eh?".
J: "Integrali".
D: "Ma non le trascrizioni, lei mi deve portare le intercettazioni, poi me le trascrivo io, se permette. Lei mi deve portare ..., le trascrizioni le fa il suo consulente".
J: "No, ho detto...".
D: "Allora, ascolti. Poi dopo ci torneremo. Ma io ho bisogno delle reali parole rese da Tizio, Caio, Sempronio, le registrazioni poi me le trascrivo io".
J: "Ma io ho detto qualcosa di diverso?".
D: "No, no. Ho visto i fogli e ... ah, ok, ho capito. Ho capito male io".
J: "Poi dentro, per venire incontro, gran parte delle cose che interessano sono state già anche trascritte".
D: "No, no. Io credevo che fossero solo le trascrizioni".
J: "Ma s'immagini se io mi permetto ... ma no, ma s'immagini".
D: "Me le devo trascrivere io, perché comunque ...".
J: "Ma si immagini. Lo capisco. Ã semplicemente per aiutarvi ...".
D: "No, per carità . Nulla, nulla, come dire, nessun motivo di dire che lei possa scrivere qualcosa di falso, però ...".
Inchiesta archiviata. Domanda in sospeso: perché una serie televisiva (doveva durare anni) e una società (di successo) sono scomparsi? Nessun è colpevole?
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