L’INTERNAZIONALE DELLA PEDOFILIA - MONSIGNOR WESOLOWSKI ANDAVA FINO IN GERMANIA PER INCONTRARE MINORENNI E FILMARSI MENTRE FACEVA SESSO CON LORO - AI BAMBINI DOMINICANI DAVA 10 EURO L’UNO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

Jozef Wesolowski Jozef Wesolowski

Missioni all’estero per partecipare a incontri a «luci rosse» con minori. Viaggi pastorali che in realtà servivano a nascondere la doppia vita dell’allora nunzio di Santo Domingo, monsignor Jozef Wesolowski. Si concentrano su almeno tre soggiorni a Francoforte e su altri spostamenti all’estero avvenuti tra il 2011 e il 2013, gli accertamenti della gendarmeria vaticana che indaga sugli abusi sessuali su minori compiuti dall’alto prelato arrestato quattro giorni fa per volontà di papa Francesco e tuttora agli arresti domiciliari all’interno della Santa Sede, presso il Collegio dei Penitenzieri.

 

Quanto emerso finora avvalora l’ipotesi che l’arcivescovo fosse inserito in una rete internazionale di pedofili e proprio su questo si concentrano le verifiche disposte dai promotori di giustizia. Anche tenendo conto che durante quei soggiorni in Germania risultano accessi ai siti specializzati in appuntamenti gay per cercare compagnia e scambiare materiale pedopornografico.

 

È un abisso che sembra non avere fine quello svelato dall’indagine delle autorità dominicane che poi hanno trasmesso una parte degli atti alle autorità ecclesiastiche. Perché l’esame degli oltre 100 mila files trovati nel computer della nunziatura e nel portatile dell’arcivescovo, avrebbe già consentito di avere indicazioni utili sui suoi complici, sulle persone che lo aiutavano ad adescare i ragazzini e soprattutto su coloro che lo avrebbero protetto per anni.

 

Jozef Wesolowski  Jozef Wesolowski

Appare infatti impossibile, vista la mole di materiale archiviato e l’attività definita «compulsiva» dagli stessi inquirenti, che nessuno sapesse che cosa accadeva. Per questo l’inchiesta riguarda tutti gli altri luoghi dove è stato prima di arrivare a Santo Domingo.

 

I BIGLIETTI AEREI

Sono le ricevute dei biglietti a rivelare le date in cui Wesolowski è stato a Francoforte mentre aveva l’incarico di nunzio nel Paese centroamericano. E proprio i controlli sugli spostamenti del prelato hanno consentito di individuare le persone che erano con lui, coloro che lo hanno accompagnato e assistito in quelle missioni. E avrebbero agevolato l’organizzazione di festini con ragazzini reclutati attraverso le connessioni Internet.

 

Un viaggio certamente è avvenuto nel 2011 e da lì si parte per ricostruire la rete degli incontri in Germania e altrove. ?Oltre a «catalogare» foto e video «scaricati» da Internet, Wesolowski filmava gli appuntamenti con i ragazzini, talvolta utilizzando il telefonino.

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Aveva rapporti sessuali con loro oppure assisteva ai loro amplessi, coinvolgendo anche altri adulti. E quando arrivava in un posto nuovo, si preoccupava immediatamente di attivare la connessione web per poter trovare compagnia. Un’attività alla quale si sarebbe dedicato anche quando era in missione in Germania e sono proprio questi gli indizi utili per svelare la «rete» di complicità che ha agito per anni. ?

 

I TRE PICCOLI E LE MAMME

Le testimonianze dei tre bambini e delle loro mamme, allegate al fascicolo processuale, svelano quali fossero le aberranti modalità utilizzate dall’alto prelato. Alcuni di loro hanno accettato di raccontarlo davanti alle telecamere della televisione dominicana, che ha svolto un’approfondita inchiesta sugli abusi compiuti dal nunzio, provocando l’apertura dell’inchiesta da parte della magistratura del Paese. ?

 

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I minori hanno spiegato di non sapere che «quell’uomo era un prete, lui non ce lo ha mai detto. Ci avvicinava e ci dava dieci euro ogni volta che accettavamo di andare con lui. Ci portava in una casa che aveva affittato a Boca Chica. Eravamo quattro o cinque, ci faceva stare tutti insieme e poi voleva sempre farci stare con lui». ?

 

L’INTERROGATORIO E IL PROCESSO

Già lunedì i promotori di giustizia dovrebbero fissare l’interrogatorio di Wesolowski che dopo l’arresto aveva detto di voler «chiarire la mia posizione perché è uno sbaglio, non sono io ad aver commesso queste cose». In quella sede gli sarà contestata formalmente non solo l’accusa di aver abusato di minori, ma anche di aver commesso «grave violazione dei suoi doveri istituzionali tanto da aver cagionato un danno all’immagine dello Stato e della Santa Sede». ?

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Per arrivare al processo sono necessari anche numerosi accertamenti. L’ipotesi più probabile è che il dibattimento cominci entro la fine dell’anno, forse subito dopo il giudizio di appello contro la decisione di «dimissioni» dallo stato clericale presa nei confronti dell’arcivescovo pochi mesi dopo la scoperta dell’indagine avviata dalle autorità dominicane.