RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell'articolo di Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”
Le bastonate a Malpensa (il 19 luglio) sono l’ultimo episodio. L’ostilità […] è latente e ribollente. La politica (che dovrebbe gestire i servizi con norme certe) è latitante. Risultato: il 25 marzo migliaia di autisti Ncc paralizzano Roma; il giorno dopo, la contro-protesta genera tensioni all’aeroporto di Linate; 22 maggio, centinaia di tassisti in piazza nella Capitale «contro l’avanzata di Uber»; 25 giugno, manifestazione dei tassisti sotto la prefettura di Torino; altro maxi sciopero (poi sospeso) a ridosso delle elezioni Europee.
Le battaglie giudiziarie (sia di categoria, sia di singoli autisti e tassisti), non si contano[…]. Taxi e auto a noleggio con conducente: servizi analoghi, convivenza (in Italia) ancora impossibile. «In tutto il resto del mondo il tema è stato affrontato e risolto, da questo punto di vista siamo un unicum», riflette Paolo Beria, docente di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano.
«DOPPIO TAPPO»
I taxi in Italia sono poco più di 23 mila. Sull’altro fronte, le associazioni di categoria stimano che le autorizzazioni Ncc siano 25-30mila. Secondo i dati dell’Autorità di regolazione dei trasporti, sarebbero invece poco più di 5 mila. […]
Da vent’anni alcuni Comuni provano ad aumentare le licenze taxi, con scarsi risultati nonostante una procedura straordinaria varata dal governo a fine 2023: a Milano le ultime licenze sono del 2003, a Roma del 2005. I tassisti rivendicano la necessità di essere protetti: aprono mutui da 130-180mila euro per comprare la licenza; sono un servizio pubblico, sottoposto a regole come il controllo delle tariffe da parte degli enti locali. Gli Ncc entrerebbero dunque nello stesso mercato con una «concorrenza sleale». Anche le licenze Ncc sono però bloccate dal 2018. […]
Spiega il professor Beria: «Da anni i taxi dicono di no a tutto, sia a nuovi Ncc, sia a nuove licenze taxi. Così i due piani si confondono: aumentare l’offerta di taxi non vuol dire aprire indiscriminatamente al settore Ncc. I due servizi si possono e si devono regolare. Di certo bloccare tutte le nuove licenze non è una misura. Lo scenario attuale genera conflittualità».
[…] Le Calabria nel 2023 decide di concedere 200 nuove licenze, il governo si oppone: il 19 luglio scorso la Corte costituzionale stabilisce che il blocco è illegittimo. Con considerazioni che riprendono le pesanti critiche già espresse negli anni dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La carenza di taxi e Ncc «ha danneggiato la popolazione anziana e fragile» (nel caso in cui non si trovino altri mezzi), ha «compromesso le esigenze di accesso a una mobilità veloce, spesso indispensabile a chi viaggia per ragioni di lavoro». E «ha recato danno al turismo e all’immagine internazionale dell’Italia» […]
APP E RUOTE
Per provare a individuare i nodi che creano lo stallo sulle strade, il professor Beria individua un principio: «C’è un tema di scarsità dell’offerta, e una soluzione possibile è trasformare gli Ncc in taxi, ma la via principale dovrebbe essere aumentare i taxi o la loro produttività. Nella provincia italiana vive il 60 per cento dei cittadini e i taxi sono quasi inesistenti, una possibilità sarebbe quella di aprire nuove licenze in queste zone. E poi soprattutto nelle località turistiche, dove c’è una fortissima domanda che non trova risposta nei taxi, e dunque si rivolge agli Ncc. Perché non si pensa ad aumentare le licenze taxi offrendo la possibilità di spostarsi in queste aree?».
[…] «Uno dei timori è che una grande azienda come Uber possa investire molto e stravolgere il mercato, cosa che in alcuni Paesi è accaduta. Ma la vera forza di queste aziende sta nel posizionamento digitale: Uber non è in sé più economico o più attraente, la forza sta nella piattaforma (molto agile per il cliente e molto nota ai turisti di tutto il mondo), non nelle auto, che magari costano anche di più. Le nostre app taxi sono frammentarie e hanno un posizionamento scarso. Si potrebbe ipotizzare magari un investimento per aiutare la creazione di app per i taxi più forti, in grado di competere con Uber. O far entrare i taxi nella piattaforma dominante. Sempre con un unico obiettivo: migliorare il servizio per le persone».
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