DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Paolo Ricci Bitti per ilMessaggero.it
Una notizia davanti alla quale restare agitati, ma non mescolati. Sconcertati potrebbero certo essere Ian Fleming, Sean Connery e Roger Moore, per non dire di Graham Green e John le Carré, ma loro non ci sono più e quindi non cliccheranno sul nuovissimo account Instagram dei servizi segreti britannici come potrebbe fare invece Daniel Craig, ultimo 007 dall'uso di mondo come i predecessori e forse più aperto al versante social imbroccato ad esempio da Richard Moore, fresco capo del MI6 (Military Intelligence), notevole twittatore. Entusiasta, a ogni modo, Moneypenny, la segretaria di M, che su Instagram posterà subito i suoi castigati, ma intriganti outfit anche se è difficile che l'amato James si presti per un selfie.
In realtà il profilo Instagram delle spie inglesi, che da oggi fa concorrenza a quello della Cia (3,5 milioni di follower) e a quello dello stesso Government Communications Headquarters inglese (appena 23mila in tre anni, chiamate Chiara Ferragni), è relativo al MI5, ovvero al controspionaggio interno, quello che si occupa anche della sicurezza della Famiglia Reale a partire dalla Regina Elisabetta, mentre James Bond aveva ottenuto il doppio zero (la licenza di uccidere) dal MI6 (controspionaggio esterno).
Ma ugualmente il debutto social degli agenti segreti britannici, ora anche con licenza di postare su MI5 (attenzione @mi5official, non fatevi ingannare dagli account travestiti dei servizi segreti nemici), ha richiamato parecchia attenzione: in poche ore sono arrivati 16mila follower, fra i quali compaiono naturalmente la Spectre e altri personaggi nascosti dietro a misteriosi nickname quali Dottor No, Blofeld ed Emilio Largo.
Un inizio incoraggiante per Ken McCallum, il capo dei servizi segreti che invita a farsi avanti promettendo di aprire un'insolita finestra sulle attività della sede di Thames House, compresa la pubblicazione di documenti dell'enorme archivio allestito da 112 anni negli inviolabili sotterranei. Documenti e fotografie di sicuro non Top Secret, ma comunque interessanti per appassionati e storici. Il social sarà utilizzato anche per sessioni di domande e risposte con gli ufficiali dei servizi e per comunicare e opportunità professionali.
L'apertura social delle spie viene legata anche al crescente impegno dei servizi sul fronte della lotta al terrorismo che richiede la partecipazione di tutta la popolazione, invitata a tenere gli occhi aperti e coinvolta appunto con gli account on line.
E poi c'è la necessità di aumentare la trasparenza di un'istituzione che naturalmente deve agire sotto copertura ma che risulta ancora troppo legata a stereotipi ora sempre più condannati come quelli legati al genere, al sesso e alla razza. E anche a un certo snobismo tutto maschile, definito "dei bevitori dei cocktail Martini". Agitati, non mescolati.
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