L’obiettivo di netanyahu È 'la conquista totale di gaza city', ma di questo passo, non ci sarÀ molto

16 set 2025 09:39

Torre Burj Al-Ghafri? la impotencia que deben sentir los palestinos debe ser absoluta , ver que están borrando de la faz de la tierra toda torre de Gaza y no pueden hacer nada , es merecido o no ? pic.twitter.com/Lrh02EP7Dz
— @IsraelVive (@IsraelVive1948) September 15, 2025

Estratto dell’articolo di Greta Privitera per il "Corriere della Sera"

MISSILI ISRAELIANI DISTRUGGONO LA TORRE AL-JAFARI

Tra le ultime c’è Burj al-Jafari, che si affaccia sulla costa. Arriva la comunicazione in arabo del portavoce dell’esercito: «A tutti coloro che non hanno ancora evacuato l’area del porto di Gaza e del quartiere Rimal, nei blocchi vicino alla torre segnata in rosso, all’incrocio tra via Jaber Bin Hayan e via Omar al-Mukhtar: l’Idf a breve colpirà a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas. Per la vostra sicurezza vi esortiamo a spostarvi verso Sud nell’area umanitaria di al-Mawasi, a Khan Younis».

Qualche ora dopo […] un missile colpisce la parte inferiore dell’edificio che si accartoccia su se stesso e scompare in una nuvola di fumo grigio. Tra le urla e lo sconforto della gente. La stessa gente che poche ore dopo vedrà l’inizio dell’invasione finale.

Burj al-Jafari era casa per centinaia di persone. I numeri li dà il governo israeliano: dall’annuncio di Benjamin Netanyahu — «tra i nuovi obiettivi della guerra c’è la conquistata totale della città» — sono state rase al suolo oltre 50 torri residenziali. La distruzione sistematica di Gaza City, partita a inizio agosto, avviene attraverso bombardamenti aerei e bulldozer che spostano terra e detriti, che demoliscono edifici, che livellano.

attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 6

[…] Secondo Cnn , studiando le immagini satellitari scattate tra il 9 agosto e il 5 settembre, si nota che la stragrande maggioranza della distruzione fino a ieri sera non era stata causata da attacchi aerei, ma dalle demolizioni dell’esercito israeliano. […] Si legge che sarebbero stati distrutti circa 1.800 stabili in città e nei dintorni.

Il portavoce dell’esercito, il generale di brigata Efi Dufferin, qualche giorno fa aveva dichiarato che Israele controllava il 40% del territorio di Gaza City. Controllare non significa però avere convinto i suoi abitanti ad andarsene a Sud, nella cosidetta zona umanitaria di al-Mawasi, senza più un centimetro di terra disponibile per picchettare una tenda malandata.

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Prima di questa notte, quando sono entrati in azione i carri armati già schierati sul confine, avevano lasciato la città solo in 250 mila. Ora è impossibile fare calcoli. Chi non parte, e resta sotto le bombe, è perché non può. Ha un costo di circa mille dollari andare via, e chi ce li ha mille dollari a Gaza? Oppure resta per disperazione, per mancanza di futuro, per sfinimento: «Stanno mettendo in atto il loro progetto di pulizia etnica», dice Najeeb Kaddoumi che fa parte degli sfiniti.

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[…] In due anni di guerra, secondo Hamas sono 64 mila le persone uccise dall’esercito di Netanyahu: una media di 1.500 morti al mese (numeri che l’Onu ritiene credibili). Dopo il 7 ottobre […], le Nazioni Unite hanno stimato che oltre il 70% di tutti gli edifici di Gaza è stato danneggiato.

Tra questi, il 28% è stato completamente distrutto. Anche l’80% degli ospedali e delle cliniche è stato danneggiato o distrutto. Così come l’88% delle scuole. Un dato che ci ricorda che sono 23 mesi che i bambini di Gaza non possono studiare.