DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
1 - SOPRALLUOGHI, SCHEDE SIM, ALIBI IL PIANO PER LIBERARSI DI GLORIA
M. Bar. Per il “Corriere della Sera”
le mille facce di gabriele defilippi
Il destino di Gloria Rosboch, l' insegnante trovata cadavere venerdì sera, era segnato. Lo hanno ammesso i suoi carnefici, l' ex allievo di 22 anni Gabriele Defilippi e il suo amante, Roberto Obert, 53 anni, un impiegato in mobilità che di Gabriele era invaghito: «Avevamo fatto un sopralluogo nella discarica e individuato il pozzo» dove gettare il cadavere di Gloria.
Un delitto «architettato fin nei minimi particolari», ha sottolineato il colonnello Domenico Mascoli che comanda il reparto investigativo dei carabinieri e che ha incastrato i due killer. Studiati i percorsi, i luoghi più idonei per agganciare la donna, e quando agire, il mercoledì: «Sapevamo orari e spostamenti». I due sono stati interrogati fino a tarda notte, e con loro anche Caterina Abbattista, la mamma di Gabriele in stato di fermo come i due esecutori materiali dell' omicidio.
le mille facce di gabriele defilippi
Defilippi e Obert hanno fornito due versioni identiche che si differenziano nell'accusa reciproca d'aver materialmente strangolato l'insegnante. L' autopsia eseguita ieri pomeriggio sul corpo della vittima dal medico legale Roberto Testi, ha accertato che Gloria Rosboch è stata strangolata con un foulard e poi gettata, già morta, nella vasca di decantazione della discarica.
Gli assassini avevano pianificato ogni dettaglio. Obert aveva acquistato due schede telefoniche dedicate esclusivamente alle comunicazioni tra lui e l'amico nel giorno del delitto, «poi le abbiamo bruciate». Proprio dall' incrocio di migliaia di tabulati telefonici, ha sottolineato il colonnello Mascoli, «abbiamo individuato quei numeri. Obert telefonava a se stesso, ma non era possibile, dall'altra parte c'era Defilippi».
Una telecamera di sorveglianza posta nei pressi di casa Rosboch ha offerto la lettura finale. Si notano nitidamente le due auto di Obert, una Mini e una Renault Twingo, che transitano più volte in zona. Infine, parcheggiata la Mini a Valperga - un paese vicino a Castellamonte - entrambi i killer invitano Gloria sulla Twingo e si allontanano. La donna era stata contattata poco prima da Gabriele: «Vediamoci, ti presento la persona che ti ridarà i soldi che ti ho preso, ma non dire nulla ai tuoi o non se ne fa nulla».
Lei è caduta nel tranello, sedotta ancora una volta dagli occhi di ghiaccio di Gabriele. Giunti nella radura, la trappola è scattata e, dopo essere stata uccisa, la professoressa è stata trascinata fino alla botola della vasca. Le sono stati sfilati i pantaloni, tolte le scarpe e il giaccone. «Ci eravamo fatti di popper», un eccitante che accresce le prestazioni sessuali, ha detto Gabriele.
Dopo il delitto i due hanno distrutto con una tenaglia il telefono della vittima e disperso in numerosi cassonetti della spazzatura di Torino ogni altra prova che li potesse incastrare. «Sono state usate le auto di Obert - ha puntualizzato il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando - perché Defilippi aveva fondato il suo alibi su un dubbio incidente stradale subìto il giorno prima» e che lo aveva costretto a non usare la sua Fiat 500: «Sono stato tutto il giorno a casa - aveva detto il ragazzo - senza potermi muovere».
Alibi confermato dalla madre che poi, il giorno del delitto, ha accompagnato il figlio all' incontro con il complice. Anche alla donna si contesta l' omicidio perché le risultanze investigative la collocano non al lavoro, come lei dice, ma in una zona non molto distante al luogo della macabra esecuzione.
2 - IL RITRATTO GABRIELE, TRUCCHI E OSSESSIONI QUEL VIDEO IN CENTRO A TORINO «IO ADESSO SONO GABRIELLA»
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
Quello che ha fatto Gabriele si direbbe più frutto della fantasia di un scrittore noir che la volontà di un ragazzino di 22 anni. Ha ammaliato una prof più vecchia di lui di 27 anni, pudica e irreprensibile, le ha offerto solo promesse eppure è riuscito a farsi consegnare 187 mila euro in contanti per un investimento di cui non aveva fornito alcuna prova, se non un mucchio di parole. Gabriele è riuscito a convincere il suo amico e amante, che poteva essere suo padre con quei 31 anni di differenza, a macchiarsi di un delitto atroce, folle con il senno di poi, pensando che doveva nascondere un peccato tutto sommato rimediabile, come una truffa.
Gabriele Defilippi, il ragazzo dai mille volti, era in grado di attrarre a sé chiunque. Un diavolo, che come tutti i diavoli ha poteri di fascinazione sorprendenti. «È un personaggio complesso, con una personalità molto forte, in grado di convincere le persone a fare ciò che desidera» osserva il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando. Le foto generosamente pubblicate sui social network sono la prova del suo esibizionismo ma anche della sicurezza di sé.
A volte appare vestito da donna, sensuale e ammiccante, altre in atteggiamento da macho, sguardo fiero e orgoglioso. Gabriele intrecciava la sua relazione con Roberto Obert, complice fino a condividere un omicidio così brutale, e non si sottraeva ai rapporti con una maestra (dieci anni più di lui), affascinata a tal punto che dopo averci rimesso sentimenti e a quanto pare anche denari, lo ha cercato fino a poche ore prima dell' arresto.
gabriele defilippi gloria rosboch
Gloria Rosboch, che aveva vissuto sempre accanto ai genitori e le cui uniche emozioni erano stati i viaggi all' estero sempre e solo in loro compagnia, era presto rimasta invischiata nella sua tela. In quella sua capacità di parlare di arte o di finanza, di appassionarsi di cosmetica o di fantasticare guadagni milionari.
gabriele defilippi gloria rosboch
In quella sua destrezza a costruirsi mondi paralleli, per sfuggire a un' esistenza senza grandi prospettive. Alle spalle una famiglia senza padre, un fratello minore bisognoso di attenzione, una madre infermiera che fa fatica a garantire una vita dignitosa. Gabriele è un figlio brillante ma problematico. Lei stessa ha raccontato agli inquirenti che quando l' aveva rimproverato, per aver approfittato della fiducia della Rosboch, lui l'aveva persino picchiata.
GABRIELE DEFILIPPI CON LA MADRE
Eppure anche la madre, Caterina Abbattista, era attratta dall' intraprendenza del suo primogenito. Se è vero che anche lei avrebbe avuto un ruolo nell' omicidio di Gloria, se è vero che avrebbe goduto senza farsi troppe domande o troppi scrupoli di quel fiume di denaro improvviso, donato con leggerezza dalla prof, acquistando una nuova casa e pure due auto a rate.
Gabriele era il sovrano nel suo piccolo mondo, amato e rispettato, sempre pronto a stupire, come quando mostrò su internet il video della passeggiata in centro a Torino, voce e abiti femminili: «Gabriele ora è Gabriella». Anche l' eccesso era una forma di seduzione, la ricerca continua di euforia, forse aiutata, come stanno verificando gli inquirenti, da cocaina e popper, la droga dei sexy shop. Gabriele è riuscito ad affascinare e tradire tutti, persino se stesso. Convincendosi che, pur commettendo un crimine del quale sarebbe stato il primo a essere sospettato, alla fine l' avrebbe fatta franca.
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