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Camilla Tagliabue per “il Fatto Quotidiano”
Il caldo dà alla testa: anche il Consiglio di Sicurezza dell' Onu denuncia che "l' impatto dei cambiamenti climatici va ben al di là delle questioni ambientali e si trasforma in un moltiplicatore di rischio", di violenza, soprattutto.
Più la temperatura cresce più aumentano le migrazioni, i conflitti, le guerre, l' estremismo (Boko Haram in Ciad, dice sempre l' Onu), ma anche il tasso di criminalità nelle città, il linguaggio osceno sui social, le risse tra sportivi Bella scoperta (dell' acqua calda, appunto)!
Ben prima degli studi sul surriscaldamento globale, la letteratura aveva intuito il legame tra calura e aggressività, canicola e brutalità: "All' inizio di un luglio caldissimo, sul far della sera, un giovane uscì dallo stambugio che aveva in affitto nel vicolo S.".
E chi era costui? Il sudato protagonista di Delitto e Castigo di Dostoevskij : se fosse rimasto a casa con l' aria condizionata, gli sarebbe andata meglio, pur privando noi del sublime omicidio.
Al fresco è più difficile morire, almeno ammazzati: lo sa bene Agatha Christie , che ha spesso catapultato il suo investigatore in location desertiche - Poirot sul Nilo; Corpi al sole; Il mistero del treno azzurro -, ma anche Stephen King ama ambientare le sue storiacce nella torrida stagione (Il corpo; It).
E dal signore del brivido al Signore delle Mosche il passo è breve: anche i bambini, sopra i trenta gradi, danno i numeri, scannandosi tra di loro, come nel romanzo di William Golding , oppure assistendo allo scannamento altrui, come in Io non ho paura di Niccolò Ammaniti .
Fa da controesempio Frankenstein di Mary Shelley , o meglio la sua genesi: il libro fu scritto per gioco e per sfida nel 1816, in una noiosa sera di pioggia, trascorsa col marito Percy e Lord Byron. Quello fu l'"anno senza estate", a causa di bruschi cambiamenti climatici originati da violente eruzioni vulcaniche ai Caraibi e nelle Filippine, che contribuirono all' abbassamento delle temperature globali e alla "piccola era glaciale" in corso dal Medioevo.
Perciò, Mary e co. trascorsero la villeggiatura tappati in casa a chiacchierare e scrivere, anziché spiaggiarsi in riva al lago di Ginevra, e così nacque il capolavoro gotico.
Shakespeare ci parla invece dell'"inverno dello scontento" che "s' è fatto estate sfolgorante ai raggi del sole di York": è l' incipit del cattivissimo Riccardo III , le cui trame delittuose e allucinatorie (vedi le sviste su regni e cavalli) si dipaneranno di lì a breve.
A Verona non va meglio: lì l' estate è solo afa, noia e zanzare; tutti hanno i nervi e si innamorano e si ammazzano a giorni alterni, da bravi ragazzacci del Nord Est, Mercuzio e Tebaldo, ad esempio, ma pure il giovane Montecchi. In città è una carneficina tra gang rivali: sono tutti fuori come un balcone, non solo Romeo e Giulietta.
mary shelley frankenstein boris
A luglio, manco a dirlo, inizia Guerra e pace di Tolstoj : l' attacco del romanzo è in medias res, nel 1805, due anni dopo lo scoppio delle guerre napoleoniche, la cui data di inizio si fa risalire al 18 maggio, sul far dell' estate.
E chiudiamo con gli ormoni, che col caldo sono i primi a impazzire, trascinando gli amanti in una spirale perversa, se non delittuosa. Travolti da un insolito destino nel verdognolo mare d' agosto (era primavera inoltrata, ma pazienza) sono Aschenbach e Tadzio, il vecchio e il fanciullino (piuttosto refrattario, ma pazienza) de La morte a Venezia di Mann .
Non finirà benissimo, così come per la Lolita di Nabokov : col caldo che fa, facile scambiare l' orrore per amore.
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