roma overtourism

ASSALTO CAPITALE – L’ONU LANCIA L’ALLARME: TROPPI TURISTI A ROMA CHE FINISCE TRA LE 9 CITTÀ A RISCHIO “OVERTOURISM” – DIETRO IL COLLASSO DELL’URBE LIMITI STRUTTURALI E SERVIZI INADEGUATI, DAGLI AUTOBUS CHE VANNO A FUOCO ALL'IMMONDIZIA CHE RESTA PER GIORNI NELLE STRADELE POSSIBILI CONTROMISURE

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

roma overtourism

Le foto davanti al Colosseo, il fascino dei capolavori custoditi nei Musei vaticani, la cena nella trattoria di Trastevere. Tutto molto pittoresco e affascinante, se non fosse che la stessa esperienza venga vissuta ogni anno da 15,2 milioni di turisti. Nel 2018 sono stati un milione in più, per la gioia di hotel e ristoranti, ma con disagi crescenti per la Capitale. Traffico congestionato, serpentoni di bus turistici, code per gli accessi ai servizi, affari alle stelle per bed&breakfast. E così Roma è finita nella lista delle nove città a rischio overtourism, insieme ad Amsterdam, Barcellona, Parigi, Praga e Stoccolma in Europa, oltre San Francisco, Toronto e Vancouver nel resto del mondo.

 

«NO LIMITAZIONI»

È il risultato del rapporto Destination 2030 del Wttc-World travel & tourism council, il quale registra come l'anno scorso il 45% degli oltre 1,4 miliardi di viaggiatori nel mondo abbia scelto di visitare una città. Tanto che l'Unwto, l'agenzia Onu di riferimento, mettendo in fila le cifre di questa marea lancia l'allarme overtourism: al ritmo di crescita attuale, nel 2030 il flusso di turisti supererà gli 1,8 miliardi.

 

virginia raggi foto di bacco

Un'onda che continuerà a concentrarsi sulle mete più amate, come Roma, Venezia e Firenze, perché le destinazioni non variano e non aumentano come chi ama girare il mondo. «Per tutte queste città - spiega presidente del Wttc Gloria Guevara - occorre un cambio radicale. Le amministrazioni locali devono lavorare al fianco degli investitori e dei legislatori per verificare il grado di preparazione della città a un ulteriore incremento di presenze e intervenire in modo coordinato sulle criticità». Secondo gli esperti, «è importante concentrarsi sulle politiche che guidano il turismo sostenibile, compresa la gestione flussi turistici».

 

 Per non affondare sotto il peso di 30 milioni di visitatori, pari a 370 all'anno per ogni residente del centro (in tutto meno di 54 mila), Venezia è stata la prima a prendere contromisure: ha installato tornelli nei punti di maggiore afflusso e da gennaio introdurrà la tassa di sbarco. Eppure, come sottolinea l'amministratore unico di Jfc Massimo Ferruzzi, sulla scelta delle località di adottare misure di limitazione dei turisti per evitare sovraffollamento, gli italiani si dividono a metà: il 36% non è per nulla d'accordo, il 42,6% è decisamente favorevole.

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Questo nonostante «quasi otto italiani su dieci ritengano essenziale trovare per le vacanze una località vivibile e che per fruire di tale opportunità siano disposti a spendere in media 85,20 euro al giorno per il solo soggiorno». Tre italiani su dieci (il 29,2%) assegnano il valore massimo alle città a misura d'uomo e sommati ai turisti che considerano essenziale trovare località senza traffico, rumore, confusione, file, si raggiunge quota 76,5%.

 

 

TETTO DI PRESENZE

Nonostante ciò l'assalto alle capitali ha raggiunto picchi che non sono più sostenibili. Amsterdam ha annunciato di non voler più visitatori, perché gli 8,4 milioni del 2018 sono stati troppi. Perciò l'ente nazionale del turismo dell'Olanda (17 milioni di abitanti e 19 milioni di turisti) ha deciso di smettere di pubblicizzare alcune località come Keukenhof, il più grande giardino di tulipani invaso da più di 200 mila appassionati che per scattare selfie calpestano i fiori, puntando su altre mete dei Paesi Bassi. A Barcellona, che ospita 6,7 milioni di viaggiatori, l'overtourism ha provocato una rivolta degli abitanti: numerose sono state le manifestazioni e sulle pareti sono comparse le scritte «turisti tornate a casa vostra», «non distruggere la nostra città».

roma overtourism

 

Esiste una risposta concreta per gestire il problema del sovraffollamento delle mete più amate prima che scoppino? Il Wttc ha provato a porre le basi per la trasformazione da invasione di vacanzieri in ciabatte e bermuda, a turismo sostenibile. La destagionalizzazione, spiegano i tecnici, è una delle soluzioni più efficaci, insieme alla fissazione di un tetto dei flussi di visitatori, alla redistribuire dei turisti tra i vari poli di attrazione e all'aumento di tasse di ingresso. Per il momento nelle città più belle del mondo non resta che mettersi in coda.

 

2 - ASSEDIO LOW COST E SERVIZI INADEGUATI PERCHÉ LA CAPITALE È VICINA AL COLLASSO

l'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 1

Fabio Rossi per “il Messaggero”

 

Tanti turisti, ma in gran parte low cost. E un sistema infrastrutturale già inadeguato per i bisogni dei tre milioni di abitanti - per non parlare di studenti e lavoratori pendolari e fuorisede - figurarsi per la prevista invasione di turisti che, da qui al 2030, rischio di diventare per Roma un problema da affrontare, più che una risorsa da cui attingere. E non è soltanto è una questione di capacità delle strutture alberghiere. Anzi, con il boom di b&b, affittacamere e case vacanza - troppo spesso anche irregolari - la Capitale italiana in questi anni sta aumentando l'offerta ricettiva, e la percentuale di stanze occupate resta mediamente intorno al 60 per cento.

 

I TEMI

A far inserire la Città eterna nel novero delle metropoli che, da qui al 2030, non saranno in grado di sostenere l'ondata del turismo internazionale, sono soprattutto i problemi che i romani affrontano quotidianamente: in primis i trasporti, ma anche la gestione del ciclo dei rifiuti, la manutenzione stradale, la cura del decoro cittadino, l'abusivismo.

 

BUS TURISTICI BLOCCANO IL CENTRO DI ROMA

Il primo tema da affrontare resta comunque quello dell'afflusso di turisti, destinato a moltiplicarsi nel prossimo decennio - partendo dal dato attuale, 13 milioni di arrivi l'anno, per puntare verso quota 20 - e della necessità di offrire un'accoglienza adeguata. Attualmente a Roma ci sono circa 1.200 alberghi attivi e 12 mila strutture registrate tra b&b, affittacamere, ostelli e altre strutture, per un totale di centomila posti letto. A questo dato va aggiunto il mercato parallelo di stanze e appartamenti che si trovano sul web. Soltanto sul portale Airbnb, uno dei leader mondiali del settore, si trovano quasi 33 mila offerte di sistemazioni in città, con altri centomila posti letto disponibili.

 

IL TARGET

uomo aggrappato al bus roma

«Tutto questo avviene però in assenza di una normativa che regoli il settore - sottolinea Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - E questo porta sempre più verso un modello di turismo low cost, che vede numeri più alti come presenze ma incassi più bassi, perché la città attira visitatori che spendono poco e mangiano un panino seduti sui gradini in piazza di Spagna.

 

Il turismo di segmento alto, come quello congressuale, preferisce altre mete, dove il livello delle infrastrutture e del decoro cittadino è più alto». I prezzi delle stanze negli alberghi sono tra i più bassi d'Europa: nella Capitale si spende in media 121 euro per una stanza di hotel, mentre a Parigi si arriva a 191 euro e ad Amsterdam a 161. «Un dato dovuto in gran parte proprio a questa offerta selvaggia, che trascina sempre più verso il basso il target del turismo romano», osserva Roscioli.

 

GLI INVESTIMENTI

Il Campidoglio incassa ogni anno circa 120 milioni di euro dalla tassa di soggiorno pagata dai turisti, nonostante il tasso di evasione ancora molto alto soprattutto da parte delle strutture esterne ai circuiti ricettivi tradizionali. «Ma allo sviluppo del settore turistico vanno appena 900 mila euro», lamentano gli operatori del settore. Qualcosa di buono è stato fatto, negli ultimi anni, per esempio sui collegamenti ferroviari tra l'aeroporto di Fiumicino e la stazione Termini.

roma

 

Ma a mettere la città a rischio di overtourism, e quindi di non essere in grado di affrontare l'afflusso previsto, sono i limiti strutturali della città. «I servizi sono già insufficienti per i romani, dagli autobus che vanno a fuoco all'immondizia che resta per giorni nelle strade - sostiene il leader cittadino di Federalberghi- In questo contesto la Capitale molto difficilmente potrà essere in grado di reggere l'urto di un significativo aumento dei turisti, soprattutto se si continuerà a privilegiare, di fatto, il segmento low cost».

ROMA IMMONDIZIAl'immondizia di via ostiense a roma ripresa da ferzan ozpetek 4