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CREMLINO, 'SCAMBIO PER NAVALNY? NON NE SAPPIAMO NULLA'
(ANSA) - "Non ne so nulla, non ho alcuna informazione al riguardo". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto a una domanda su uno scambio che secondo una collaboratrice di Alexei Navalny era in fase finale per ottenere la liberazione dell'oppositore e due cittadini americani detenuti in Russia in cambio del rilascio in Germania di Vadim Krasikov. Lo riferisce l'agenzia Interfax.
NAVALNY, L'ULTIMO GIALLO
Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per “la Stampa”
L'assassinio di Alexey Navalny è probabilmente il frutto finale di una serie di indecisioni e di un serio conflitto interno al Cremlino tra «tecnocrati», che hanno variamente cercato di lavorare a uno scambio del più famoso dissidente russo, e «falchi», una gran parte dei siloviki, gli uomini degli apparati, che infine hanno convinto Putin a procedere alla liquidazione del «paziente berlinese» - come Putin chiamò Navalny senza nominarlo, ai tempi in cui veniva curato (e salvato) in Germania dal primo avvelenamento nell'agosto 2020, per intervento diretto di Angela Merkel.
Putin alla fin fine, quando deve scegliere tra il parere di Roman Abramovich e quello di Nikolai Patrushev (il potente capo di tutti i servizi segreti russi), sceglie sempre istintivamente il secondo, che per lui è il Kgb.
Ieri il Team Navalny ha rivelato un dettaglio clamoroso sugli ultimi giorni di Alexey: il 15 febbraio mattina avevano ricevuto la conferma che c'era un accordo di massima per scambiare Navalny, più due cittadini americani, con Vadim Krasikov, un agente del Fsb che sta scontando l'ergastolo in Germania per aver assassinato in pieno giorno, sparandogli addosso da distanza ravvicinata nel parco del Tiergarten, a Berlino - tra famigliole e berlinesi che fanno jogging - un comandante ribelle ceceno-georgiano che aveva combattuto contro la Russia nel 2000, Zelimkhan Khangoshvili.
roman abramovich e vladimir putin 6
Nella celebre "intervista" a Tucker Carlson, Putin aveva spiegato già – a una domanda su Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal arrestato in Russia con accuse inventate di spionaggio – come considerava Krasikov. «Non ha senso tenere in prigione – sostenne il dittatore russo – una persona che, per patriottismo, ha fatto fuori un bandito in una delle capitali europee». Poi aggiunse, inquietante e sibillino: «Che l'abbia fatto di sua volontà o meno, è un'altra questione»
alexei navalny e vladimir putin by edoardo baraldi
[…] Le trattative sono durate due anni, forse ci sarebbe voluto molto meno, ma è andata così, dice Pevchikh, e il 15 mattina il team ha ricevuto la conferma dello scambio. Il 16 febbraio Navalny è morto.
[…] La proposta di scambiare Navalny era stata recapitata a Putin dall'oligarca Roman Abramovich. E qui entriamo nella storia inquietante dell'omicidio di Navalny. «A Putin era stato detto chiaramente», spiega Pevchikh. «L'unico modo per prendere Krasikov è scambiarlo con Navalny. «Oh, sì, deve aver pensato Putin. Non tollererò Navalny libero. E poiché sono pronti a cambiare Krasikov in linea di principio, dobbiamo semplicemente eliminare il tema della contrattazione».
[…] Da una parte Putin voleva fortissimamente riavere Krasikov, l'aveva fatto sapere agli americani da mesi. Dall'altra però non voleva assolutamente lasciar andare Navalny, il leader di opposizione che ha sempre temuto di più, un politico a tutto tondo, e a pochi giorni dalle elezioni (chiamiamole così) presidenziali.
Washington in linea di principio, spiega una fonte di intelligence occidentale, lavorava almeno all'inizio per riavere Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal fatto arrestare da Putin con accuse inventate di spionaggio, e l'ex marine Paul Whelan, anche lui in carcere in Russia accusato di spionaggio. Ma era stato possibile inserire Navalny nella partita - benché fosse cittadino russo, e non americano - perché esiste la possibilità di scambi internazionali "umanitari", anche verso Paesi terzi.
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Proprio quando la trattativa stava entrando nel vivo, Putin procedeva alla distruzione di Navalny. Dicembre 2023, dopo mesi e mesi di ritardi burocratici, il piano di scambio viene messo in atto. 6 dicembre 2023: agli avvocati non è più permesso di vedere Navalny, che si trova nella colonia penale numero 6 a Melikhovo, nella regione di Vladimir. L'11 dicembre vengono informati che è stato trasferito. Oltre il circolo Polare Artico, nel gulag "Lupo polare" (dove poi verrà ucciso). Arcipelago Putin.
Abbas Gallyamov, ex speechwriter di Putin nei primi anni al Cremlino, spiega: «Non è da escludere che Putin, nel decidere il destino di Navalny, abbia dato il via libera alla realizzazione simultanea di due scenari: "Scambiarlo? Beh, magari lo scambiamo", "Ucciderlo? Sì, forse avete ragione, probabilmente è davvero meglio uccidere". Le autorità non avevano uno scenario ottimale; hanno dovuto scegliere tra diversi scenari sfavorevoli, quindi il capo dello Stato ha esitato. In alcuni momenti ascoltava la parte moderata del suo apparato, in altri si inclinava verso il punto di vista dei falchi».
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Alla fine «si è lasciato convincere dai falchi che sostengono che non è necessario tenere conto dell'opinione dell'Occidente in una situazione in cui è incapace di tutto, e sopportare le buffonate degli oppositori in una situazione in cui un gran numero di cittadini aspettano solo un motivo per non scendere più in piazza». […]
roman abramovich e vladimir putin 1vadim krasikov 1VLADIMIR PUTIN E IL TE - MEME BY EMILIANO CARLI
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