FANGO SU FANGO - L’ULTIMO SCANDALO DI GENOVA: IL CAPO DEL PRONTO INTERVENTO È IL PRIMO IMPIEGATO STATALE ARRESTATO PER ASSENTEISMO! - IN DUE MESI E MEZZO SI SAREBBE SOTTRATTO AL SUO DOVERE PER 44 VOLTE

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Giuseppe Filetto e Marco Preve per “la Repubblica

 

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Diceva al suo diretto superiore che andava a fare i sopralluoghi alle strade dissestate ed ai cantieri aperti in città. E si firmava le dichiarazioni di assenza. Invece, il responsabile del Pronto Intervento del Comune la mattina stava a casa fino alle 11 e dopopranzo non arrivava in ufficio prima delle 15.

 

Ieri, il geometra è stato arrestato dai suoi stessi colleghi della polizia municipale. Il gip Maria Teresa Rubini gli contesta l’induzione in falso (il suo direttore confermava le ispezioni in giro) e la truffa ai danni dell’ente Comune, quindi dello Stato.

 

A Genova è il primo impiegato “statale” che finisce agli arresti per assenteismo. E l’inchiesta assume un‘importanza particolare, soprattutto in un momento in cui l’apparato pubblico, nel suo complesso, è sotto accusa per i ritardi con cui ha affrontato l’alluvione. Secondo le indagini, coordinate dal pm Federico Manotti, Giovanni Enrico Montaldo, di 61 anni, alle dipendenze della Direzione Infrastrutture e Settore Strade, in due mesi e mezzo di pedinamenti ed appostamenti, tra marzo e maggio scorsi si sarebbe assentato 44 volte.

MARCO DORIA MARCO DORIA

 

Se si escludono i sabati e le domeniche, quotidianamente si sarebbe sottratto al suo dovere, per complessive 150 ore. Lo inchiodano le immagini rilevate da una telecamera fissa installata nei pressi dell’ospedale San Martino: ripreso con la sua “Vespa” mentre esce di casa.

 

Questa volta, però, l’indagine parte dall’interno, visto che è l’amministrazione ad aver segnalato il dipendente infedele alla Procura della Repubblica, facendo presenti le continue e sistematiche assenze. Subito dopo l’arresto, da parte del sindaco Marco Doria è scattata forzatamente la sospensione dal servizio.

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La misura cautelare è stata applicata per il pericolo di reiterazione del reato da parte del geometra infedele ed anche per evitare che facesse sparire documenti cartacei ed informatici: o inquinare le prove a contatto con i colleghi. Tant’è che la polizia municipale ha passato al setaccio il suo ufficio, sequestrato computer ed altri documenti. Perquisizioni sono state effettuate anche presso la casa di Montaldo.