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L’UNICA ARMA EUROPEA CONTRO LA RUSSIA: PRENDERE PUTIN PER IL RUBLO – L’UE VALUTA NUOVE SANZIONI CONTRO MOSCA: ESSENDO STATE INUTILI QUELLE VARATE FIN QUI, NON SI CAPISCE PERCHÉ DOVREBBERO IMPROVVISAMENTE FUNZIONARE – LA PROPOSTA DEL SENATORE REPUBBLICANO USA LINDSEY GRAHAM CONTRO PETROLIO, GAS E URANIO DI MOSCA: DAZI DEL 500% AI PAESI CHE FANNO AFFARI CON PUTIN – VON DER LEYEN: “PUTIN NON VUOLE LA PACE, DOBBIAMO AUMENTARE LA PRESSIONE”
ursula von der leyen volodymyr zelensky
VON DER LEYEN, 'PIÙ PRESSIONE SU PUTIN, NUOVE SANZIONI'
(ANSA) - "Zelensky era pronto a incontrare Putin, ma lui no. E ciò mostra che noi dobbiamo aumentare la pressione, con più sanzioni" nei confronti di Mosca. "Noi vogliamo la pace, e per questo dobbiamo aumentare le sanzioni". Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen a margine del vertice della Cpe.
Tra le nuove sanzioni annunciate da von der Leyen "un embargo per il Nord Stream 1 e 2, l'inserimento in blacklist di ulteriori imbarcazioni della flotta ombra russa, sanzioni alle banche russe e alle banche dei Paesi terzi che alimentano la macchina da guerra russa e una piattaforma per abbassare i prezzi del petrolio grezzo."
VON DER LEYEN, 'PUTIN NON VUOLE LA PACE, ASSENTE IN TURCHIA'
(ANSA) - "Putin prima ha chiesto un cessate il fuoco attorno all'anniversario del 9 maggio, non lo ha mai rispettato. Poi l'Ucraina ha chiesto un cessate il fuoco di 30 giorni pieno e incondizionato, che Putin ha respinto, e infine ha offerto un incontro in Turchia. Putin non si è mai presentato.
Questo dimostra che Putin non vuole la pace". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen arrivando al vertice della Cpe.
SCAMBIO TRA LEADER VOLENTEROSI E ZELENSKY, C'È ANCHE MELONI
(ANSA) - Lungo scambio tra Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen, Keir Starmer e Donald Tusk nell'atrio dell'Opera Nazionale che ospita il vertice della Cpe a Tirana. Il colloquio, ripreso dalle telecamere ufficiali dell'organizzazione, ha visto nella sua prima parte anche la presenza della premier italiana Giorgia Meloni. Assente il presidente francese Emmanuel Macron, ancora non arrivato al summit.
NUOVE SANZIONI UE CONCORDATE CON GLI USA NEL MIRINO IL PETROLIO E LE BANCHE RUSSE
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni e Marco Bresolin per “La Stampa”
Gli Stati Uniti hanno indicato la strada - il settore energetico e quello finanziario - e l'Unione europea sta cercando il mezzo giuridico più adatto per arrivare a destinazione, aggirando l'ostacolo dell'unanimità.
Con un obiettivo comune: mettere sul tavolo un pacchetto di sanzioni economiche «veramente devastanti» per l'economia russa, in modo da spingerla ad accettare il cessate il fuoco. Una cosa è certa: di fronte ai continui bluff di Vladimir Putin, l'alleanza transatlantica ha ritrovato nuova linfa e si torna a fare squadra.
ursula von der leyen volodymyr zelensky
«Credo che sia fondamentale il coordinamento tra Europa e Stati Uniti per quanto riguarda le sanzioni», ha riconosciuto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della riunione della Nato ad Antalya. Il capo della Farnesina si è riunito con gli altri colleghi del formato Quint (Usa, Regno Unito, Germania e Francia).
Oltre al segretario di Stato Marco Rubio, gli europei hanno incontrato anche il senatore repubblicano Lindsey Graham, ideatore e promotore del progetto di legge che punta a colpire l'export di petrolio, di gas naturale e di uranio russi, applicando dazi del 500% sui Paesi che acquistano da Mosca.
[…] L'Ue ha già predisposto il piano per azzerare gli acquisti di combustibili fossili russi, anche se servirà del tempo. L'idea di usare la leva commerciale per colpire la Russia è al momento molto in voga a Bruxelles perché consentirebbe di aggirare l'ostacolo dell'unanimità, sin qui sfruttato dall'Ungheria e in misura minore dalla Slovacchia per depotenziare le sanzioni Ue.
[…] l'Ue sta valutando la possibilità di colpire anche quello finanziario e di limitare ulteriormente gli investimenti russi.
Il cancelliere tedesco Friederich Merz non ha escluso la possibilità di confiscare gli asset di Mosca attualmente congelati: «Se si trova il modo per smobilitare quei soldi con una solida base legale, lo faremo», anche se sull'iniziativa - promossa dall'Alto Rappresentante Kaja Kallas - resta lo scetticismo della Bce.
Per questo, al momento, l'Ue si concentra sulla proposta americana. La presenza di Lindsey Graham al tavolo con gli europei ad Antalya ha un valore significativo. Il repubblicano della South Carolina non è certo un senatore semplice, ma è uno dei più stretti collaboratori di Trump.
Benché non allineato su tutti i temi con il presidente, è sempre stato fra i più vicini al tycoon. Al quale ha sempre ribadito la necessità di non abbandonare l'Ucraina e di non sposare la narrazione putiniana del conflitto.
Graham - molto vicino a Rubio - è il rappresentante americano della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco e quindi un grande sostenitore delle relazioni transatlantiche e della necessità di mantenere compatto il fronte con la Ue anti Putin.
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Dieci giorni fa Trump aveva spostato la sua frustrazione da Zelensky a Putin, individuando nel capo del Cremlino ormai l'elemento di freno a un'intesa per porre fine - anche se al momento solo temporaneamente - al conflitto.
In quell'occasione aveva parlato non solo di sanzioni dirette, ma anche di sanzioni secondarie.
[…] Perché mandare avanti Graham? Perché è un senatore molto potente e rispettato sul fronte della politica estera e ha il sostegno di molti democratici per quanto concerne la politica anti-Putin.
Trump al momento è impegnato nelle discussioni sul budget: entrare direttamente nella contesa presentando il piano sulle sanzioni, rischierebbe di alienare alcuni repubblicani più vicini alla filosofia Maga e quindi preoccupati per i possibili effetti sulle sanzioni americane delle sanzioni secondarie.
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