UNA LACRIMA SUL VISO…TI SPEDISCE IN CARCERE – È STATO ARRESTATO IN BULGARIA DANIEL D’ALESSANDRO, L’UOMO CHE PER I PM HA IMPUGNATO LA PISTOLA PER UCCIDERE VITTORIO BOIOCCHI, IL CAPO ULTRÀ INTERISTA: DOPO L'OMICIDIO SI E' FATTO TATUARE UNA LACRIMA SOTTO L'OCCHIO CHE, NELLA SIMBOLOGIA CRIMINALE, INDICA UN OMICIDA – A COMMISSIONARE IL DELITTO FU ANDREA BERETTA CHE, DOPO L’ASSASSINIO, HA PRESO IN MANO LA CURVA NERAZZURRA: LO HA CONFESSATO AGLI INVESTIGATORI, RACCONTANDO DI PAGATO 50MILA EURO PER FAR AMMAZZARE BOIOCCHI, DOPO ALCUNI SCAZZI PER I “CONTI”...

Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it

VITTORIO BOIOCCHI

Una lacrima sotto l’occhio sinistro. «Bellebuono», soprannome ereditato dalla serie tv Gomorra, se la fa tatuare pochi giorni dopo la morte dello «Zio» Vittorio Boiocchi, il capo ultrà interista reduce da 26 anni di carcere e freddato sotto casa da due killer la sera del 29 ottobre 2022. Per gli investigatori della Dda e della squadra mobile, quel tatuaggio è una sorta di firma.

Perché «la lacrima secondo la simbologia criminale» segno di chi «ha commesso un omicidio». Per i pm Paolo Storari e Stefano Ammendola è proprio «Bellebuono», all’anagrafe Daniel D’Alessandro, a impugnare la Luger calibro 9 con la quale viene ucciso Boiocchi. Uno dei sei arrestati dalla polizia su ordine della gip Daniela Cardamone.

vittorio boiocchi tifosi

Lo hanno preso in Bulgaria, a Sveti Vlas sul Mar Nero, dove viveva quasi da «latitante». Si sentiva braccato dopo la collaborazione con la giustizia di Andrea Beretta, il capo ultrà che ha preso la guida della «Nord» dopo l’assassinio di Boiocchi.

Ma anche perché è stato proprio D’Alessandro l’estate scorsa a passare la soffiata a Beretta che il «socio» Marco Ferdico e il rampollo della ’ndrangheta Antonio Bellocco avevano organizzato il piano per ucciderlo e prendere, a loro volta, il controllo degli affari in curva.

beretta bellocco tifosi inter

Beretta reagirà affrontando e uccidendo Bellocco la mattina del 4 settembre a Cernusco sul Naviglio. Verranno poi il maxi blitz «Doppia curva» sugli affari criminali al Meazza e la decisione di pentirsi. 

Beretta ha raccontato di aver commissionato l’omicidio dello «Zio Vittorio», con cui aveva contrasti per i «conti» della curva, e di aver pagato «50 mila euro» a Ferdico e a suo padre Gianfranco (arrestati con il ruolo di organizzatori del delitto).

Sono loro, secondo i riscontri raccolti dagli agenti diretti da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo, a ingaggiare poi i presunti esecutori: Bellebuono e il suocero di Ferdico, Pietro Andrea Simoncini, 41 anni, legato alle cosche calabresi della «faida delle Preserre». Da qui l’aggravante mafiosa.

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vittorio boiocchi

Il giorno del delitto Beretta parte con la moglie verso Pietralcina per «chiedere perdono e grazia a Padre Pio» di cui è «devotissimo». Quando ricompare a Milano racconta agli agenti degli ammanchi dei soldi della curva di cui la vittima lo accusava. Il movente del delitto. Ma ci vorranno quasi tre anni prima di arrivare alla verità. 

[…] Quando, due anni dopo, Beretta uccide Bellocco capisce che non ha scampo. La polizia intercetta i suoi dialoghi con la ex moglie in carcere: «Io l’infame? Mi hanno tradito tutti, io sono finito qua dentro, volevano ammazzarmi». La donna è terrorizzata. «Anche io ho paura, la soluzione è passare dall’altra parte. Non c’è una via di mezzo, non abbiamo altra scelta», replica il capo ultrà. Poi i primi verbali e le rivelazioni sul delitto.

ultra inter antonio bellocco e marco ferdico

È un altro ultrà (indagato) a dirgli «c’è questa persona che può risolverti il problema»: «Ferdico padre e figlio», spiega Beretta ai pm. In cambio vogliono «50 mila euro». Poi gli presentano Simoncini: «Mi dice che è già esperto di queste azioni qua perché al suo paese sono in faida...».

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