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“HO BACIATO UNA DONNA QUANDO ERO MOLTO GIOVANE PER ARRIVARE PREPARATA AL BACIO CON UN RAGAZZO” – LA VITA SELVAGGIA DI LAETITIA CASTA: “SONO CRESCIUTA IN MEZZO ALLA FORESTA, SENZA TELEVISIONE E SENZA AMICI. VIVEVO NELLA NATURA. SONO TIMIDA, MA DAVANTI ALL'OBIETTIVO MAI. IL NUDO È UNA COSA PULITA. PROPOSTE INDECENTI? OGNI DONNA NE RICEVE UNA: IO HO DETTO NO E NON MI È ACCADUTO NULLA DI MALE…”

Michela Proietti per il “Corriere della Sera”

 

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«Sì, ho baciato una donna quando ero molto giovane, ma era allenamento, come fare jogging, giusto per arrivare preparata al bacio con un ragazzo e fare bella figura». Laetitia Casta, 44 anni, supermodella e attrice, Marianne di Francia - allegoria della Repubblica impersonata prima di lei, tra le altre, da Brigitte Bardot - si stupisce dell'eco che hanno avuto quelle parole rilasciate in una recente intervista.

 

«Tutti i bambini da piccoli esplorano la sessualità, giocano "al dottore" - spiega in un bar parigino, nel quartiere Alésia -. Non trovo che la mia vita sia così diversa da quella degli altri: vivo in quartiere abbastanza popolare e non mi sento una parigina».

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Ma lei è la Marianne. Non le sembra di rinnegare questa investitura?

«Ho detto solo che non sono una parigina, anzi sono l'opposto. Loro si preparano per ore, ma stando attente che sembri casuale: sono artificiali. Io sono un essere animale, nata in Normandia, in un posto talmente sperduto che nessuno sa dove sia. Ci sono stata fino a 10 anni, poi la famiglia si è trasferita in periferia a Parigi, dove ho scoperto cosa era un cinema o un centro commerciale».

 

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Non c'era mai stata?

«I primi film li ho visti quando sfilavo, nelle sale d'attesa degli aeroporti. Sono cresciuta in mezzo alla foresta, senza televisione e senza amici. I miei genitori lavoravano tutto il giorno, mio padre in una impresa edile, mamma in una conceria. Vivevo nella natura: conosco tutti i fiori e le piante».

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La mancanza di soldi era fonte di preoccupazione?

«Eravamo sereni, abituati al necessario. Mio padre mi ha insegnato una massima che ho riscontrato da adulta: «Quando hai bisogno di aiuto, chiedi a chi ha poco, perché ha una empatia maggiore"».

 

Ha interrotto gli studi. La cultura è un complesso?

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«Per un po' lo è stato: per compensare ho letto più di tanti altri. Ora sono serena».

 

Quando ha scoperto di essere più bella delle altre?

«Mai. I miei genitori non mi hanno fatto complimenti. Con i miei figli faccio lo stesso, parlo delle loro reali qualità. Il mio mondo interiore è più interessante: quando mi hanno fatta sentire un oggetto del desiderio sono scappata».

 

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Quando ad esempio?

«Da Victoria' s Secret. Avevo 19 anni, ma mi è bastato poco per capire che era tutto vacuo. Fui io a portare la fotografa Dominique Issermann, che realizzò con me, Gisele e altre top model scatti d'autore in bianco e nero. La nuova consapevolezza, nel caso di Victoria' s Secret, l'ho innescata io».

 

Leggenda che è stata scoperta in spiaggia a 14 anni?

«Stavo facendo un castello di sabbia con la mia sorellina, è passato un fotografo e mi ha chiesto dove erano i miei genitori, per portarmi a Parigi».

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Solito copione: «Non se ne parla , devi studiare»?

«No, erano incuriositi dalla proposta. La prima campagna seria l'ho fatta con Ralph Lauren a New York, a 16 anni. Io e lui ci somigliamo: come me è cresciuto con poco».

 

Ha creato lui «la» Casta?

«Insieme a Herb Ritts: aveva le sue storie dentro la testa e io ne ero l'interprete».

 

Soggezione dell'obiettivo?

«Sono timida, ma davanti all'obiettivo mai. Il nudo è una cosa pulita. Basta pensare ai quadri più belli: L'origine du monde di Courbet ci mostra il potere femminile».

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Lei è una femminista?

«Lo sono naturalmente. Da piccola soffrivo il maschilismo che si respirava in Corsica. Insistevo con papà perché mi portasse di notte a pescare: mi ritrovavo a dormire sugli scogli, ero fiera di me».

 

Ha sempre voluto dimostrare di avere carattere?

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«Mio padre mi mandava a scuola con la febbre. Credo che tutto dipenda dalla mia forza, anche la bellezza: sono diventata famosa quando la perfezione era la Schiffer».

 

Ha detto: «La polemique italienne sui chili di troppo mi annoia».

«Un argomento da tabloid di serie B. Mi sono affermata nonostante i difetti. Anzi, grazie a loro».

 

Fa meditazione?

«No»

 

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Pratica yoga?

«No, mi annoia molto».

 

Cosa le fa paura?

«Essere ingabbiata, costretta a fare o dire qualcosa»

 

Ha avuto 4 figli da 3 compagni . Anche questa è libertà?

«Ho deciso di diventare madre a 23 anni. All'epoca non era di moda mostrare i pancioni, ma il lavoro non ne ha risentito».

 

Stefano Accorsi.

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«Non ci siamo mai sposati, non ero interessata al matrimonio. Poi ho cambiato idea»

 

Per lei il tema della conciliazione non esiste?

«Vita pubblica e privata non si devono sovrapporre o ostacolare. La famiglia è come il circo: viaggia con me».

 

Oggi lei chi è?

«Un'attrice affascinata dai registi complessi, un po' pazzi: i matti fanno uscire la luce, perché sono "rotti". Vorrei lavorare con Nanni Moretti».

 

Proposte indecenti?

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«Ogni donna ne riceve una: io ho detto no e non mi è accaduto nulla di male. Per rifiutare bisogna avere i valori, primo tra tutti il pudore. Se conosco una persona non voglio sapere subito tutto».

 

Ha avuto ciò che lei voleva?

«Ci difendiamo dalle molestie, ma sono più subdole le ambizioni: gli uomini sanno da piccoli che avranno il loro posto, ma non sono maturi. Noi dobbiamo andare a trovarlo e quando arriviamo siamo pronte».

 

In mezzo a tanta concretezza ha mai sognato?

«Ho lavorato troppo giovane e non sono cresciuta. Sogno di non crescere più».

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