RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
A. Sim. Per “la Stampa”
«Non è possibile vincere una guerra moderna contro una superpotenza se non si dispone di una artiglieria poderosa con missili a lunga gittata e se non si ha una superiorità aerea». Richard D. Hooker, ufficiale della 82esima Divisione aviotrasportata, una lunghissima carriera nelle forze armate americane e membro del Consiglio per la Sicurezza nazionale con ben tre presidenti da Clinton a Trump, non ha la sfera di cristallo, ma è quantomeno scettico sulle possibilità dell'Ucraina di prevalere anche se alla fine di una lunga chiacchierata confessa: «Spero di sbagliarmi stavolta, ma sono quasi 40 anni che studio la Russia e Putin ha ambizioni smodate, immaginare la pace è una follia».
Non crede in una via negoziale con Mosca?
«Al contrario, ritengo che Stati Uniti ed Europa negozieranno con Mosca ma sulle basi che vuole Putin».
Non è quello che sostengono però le cancellerie occidentali: «Tocca a Zelensky - è il ritornello - definire se le condizioni di una tregua o una pace sono accettabili».
«Zelenski prima o poi dovrà fare i conti con la realtà. E questa non è dalla parte degli ucraini. Certo hanno dimostrato una grande capacità di combattere, hanno persino dimostrato che la Russia si può sconfiggere, ma manca un tassello».
Quale?
«Mancano le armi giuste, quelle potenti, quelle che trasformano un conflitto da battaglia difensiva a uno dove si può conseguire la vittoria. Che significa respingere i russi».
Perché non ci sono?
«Perché la Nato ha deciso di limitarsi a sostenere la resistenza, la difesa. C'è il timore di estendere il conflitto e che questo possa sfuggire di mano. E questo Putin l'ha capito, è consapevole che l'Occidente ha paura. Macron dice che non bisogna umiliare Putin; quanti occidentali - e qui mi riferisco più agli europei - sono disposti a cambiare il loro stile di vita se il gas russo non ci sarà più e il contraccolpo economico si farà sentire? La verità è che l'Europa e la Nato sono terrorizzati da un confronto diretto con Mosca».
Anche Biden però
«Anche il presidente Usa ha posto limiti evidenti e chiari sul sostegno a Kiev».
Le sanzioni non stanno piegando la Russia?
«In due o tre anni la situazione economica russa sarà ristabilita e vedremo Putin muoversi lungo lo stesso copione verso altri Paesi, e come ha fatto in passato in Georgia».
il videomessaggio di volodymyr zelensky al festival di glastonbury 1
Perché è così sicuro?
«È la conseguenza di un negoziato che alla fine l'Occidente spinge per fare e che giocoforza prevede la concessione alla Russia dei territori che ha conquistato finora, la fascia litorale meridionale, gran parte del Donbass. In quell'intesa ci sarà anche la progressiva riduzione delle sanzioni».
vladimir putin joe biden ginevra
Il suo schema è riassumibile in: l'Ucraina non esisterà più e Putin ha vinto perché la Nato non interviene. Giusto?
«L'Ucraina non diventerà uno Stato fallito perché quel che resta sarà aiutato, sovvenzionato, finanziario dagli occidentali, magari aderirà alla Ue».
Perché ritiene che Mosca sopravviverà alla stretta economica dell'Occidente?
«Sul breve termine ci sono gli aiuti e gli scambi commerciali ed energetici con India e Cina a sostenerla, ma vi è una ragione molto più importante"
Quale?
«Prendo a prestito la tesi di Rick Waddell,già viceconsigliere per la Sicurezza nazionale con il generale McMaster. Ha spiegato che quando si decide di affrontare un grande Paese come la Russia, autosufficiente per l'agricoltura e l'energia, ci vogliono molta pazienza e sforzi ingenti per fiaccarne l'economia. Putin ha a disposizione diverse armi, e non mi riferisco solo a missili, droni o lanciarazzi. La Russia è uno dei più grandi produttori di grano e questo gli dà un potere "ricattatorio" elevato; ha energia e il suo export è fondamentale; produce il 30% dei fertilizzanti usati nel mondo. Sono settori strategici che è difficile mettere in ginocchio. Per farlo l'Occidente dovrebbe restare unito a lungo proprio quando i costi del conflitto si alzano. Mi domando: ne siamo capaci? Rispondo: ne dubito».
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