LAURA MATTARELLA, LA “FIRST LADY” ITALIANA - LA FIGLIA DI SERGIO MATTARELLA, CHE LO SEGUE NEI SUOI VIAGGI DI STATO E LO AFFIANCA DURANTE LE VISITE IN ITALIA DEI LEADER STRANIERI, SI RACCONTA A "VOGUE": "IL RUOLO DI FIRST LADY IN ITALIA NON È PREVISTO. LA PRESENZA DI UN ACCOMPAGNATORE UFFICIALE È UNA MERA CONVENZIONE. HO CONSIDERATO UN DOVERE E ANCHE UN ONORE STARE ACCANTO A MIO PADRE, IN UN RUOLO CHE MIA MADRE AVREBBE SVOLTO CERTAMENTE MEGLIO” (MATTARELLA È RIMASTO VEDOVO NEL 2012) - “NON ABITO AL QUIRINALE, MA FELICEMENTE A CASA MIA, CON MIO MARITO E CON I MIEI FIGLI. RIMBORSI SPESA PER LE ACCONCIATURE? ASSOLUTAMENTE NO...”

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Estratto dell'articolo di Francesca Ragazzi per “Vogue”

 

laura mattarella 2

La signora Laura Mattarella la incontro alle 17 di un mercoledì di dicembre nella Sala della Musica del Quirinale, ma il suo sorriso lo colgo davvero solo più tardi, quando usciamo a guardare l’ultima luce del tramonto su Roma da un balcone della Sala di Druso, che si trova proprio accanto allo studio del Presidente. Suo padre. «È la prima volta che mi affaccio da qui», dice.

 

Mi colpisce che un luogo per lei così familiare possa riservare angoli ancora inesplorati. Per l’appuntamento con Vogue ha scelto una giacca in velluto verde acqua e pantaloni grigi. Nei suoi gesti c’è la naturalezza di chi vive il proprio ruolo senza protocolli superflui. Non avrebbe voluto posare, eppure davanti all’obiettivo appare spontanea e se ne stupisce lei stessa. [...]

 

laura mattarella 1

Ho la sensazione che lei possa dare un messaggio alle donne italiane per come si pone e si muove nel suo ruolo istituzionale. Ha anche lei la stessa percezione?

Francamente, no (ride, ndr). A questo non ho mai pensato. Sono consapevole di svolgere un ruolo, accanto a mio padre, e cerco di esercitarlo al meglio. Ma il Presidente è lui. So solo che devo essergli vicina: a volte accanto, altre un passo dietro. Altre forme di presenza non sono previste al vertice della Repubblica italiana.

 

Ha dovuto cambiare di molto il suo stile di vita? Ci sono state tante rinunce?

laura mattarella vogue

Qualcuna, ragionevole e di poco conto. Provengo da una famiglia dove riservatezza e discrezione non sono considerate una formalità o solo un dovere, ma il modo più intenso di vivere i rapporti tra le persone, i familiari, gli amici. Nel complesso ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale.

 

Suo padre, suo zio (Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana, ucciso nel 1980) e suo nonno Bernardo hanno tutti rivestito importanti ruoli pubblici. Potremmo dire che la politica è nel sangue della sua famiglia. Qual è stato il ruolo delle donne nell’accompagnare l’attività politica e istituzionale degli illustri mariti?

Innanzitutto, quello di cittadine elettrici. Penso di poter dire che tutte le donne della mia famiglia, anche le mie nonne, sono state da sempre educate a pensare con la propria testa, a coltivare pensieri propri. Non c’è dunque mai stato da parte loro un atteggiamento passivo nei confronti degli uomini impegnati in politica, anzi, di sostegno, pur nella piena consapevolezza che fosse necessario evitare sovrapposizioni tra la sfera pubblica e quella privata.

laura mattarella 3

 

Coltivando inoltre impegno sociale e civile nei più diversi ambiti: dalla sorella di mio padre a mia cugina Maria Mattarella, figlia di Piersanti, che – trentotto anni dopo il suo assassinio – per sei anni, fino alla sua morte prematura un anno e mezzo fa, ha rivestito con grande prestigio l’incarico istituzionale di segretario generale della Regione Siciliana.

 

Che cosa significa essere la first lady della Repubblica italiana? Ci sono regolamenti, codici, prescrizioni o divieti da rispettare?

Il ruolo di “first lady” in Italia non è previsto. La presenza di un accompagnatore ufficiale è una mera convenzione perché non c’è nulla, nel nostro ordinamento, che preveda un ruolo pubblico assegnato al coniuge o, come nel mio caso, alla figlia del Presidente della Repubblica. L’espressione inglese “first lady” è diventata di uso comune, per comodità pratica, ma nei protocolli del cerimoniale, in Italia e all’estero, vengo indicata semplicemente come “signora Laura Mattarella”. Ed è giusto così.

laura mattarella

 

Ci sono, però, sempre state delle presenze femminili significative al Quirinale. Si è ispirata a qualcuna di esse? Penso a Vittoria Leone, a Marianna Scalfaro, a Franca Ciampi, a Clio Napolitano.

Sì, tutte donne autorevoli, eppure diverse. Ogni donna – figlia o coniuge – che, nella storia italiana, si è trovata accanto al Capo dello Stato, si è comportata come meglio ha creduto, a volte anche scegliendo di non comparire. Ogni scelta merita rispetto. In ogni caso, ciascuna di coloro che hanno scelto di accompagnare e sostenere il Presidente, lo ha fatto seguendo il proprio stile, le proprie inclinazioni, la propria personalità.

sergio e laura mattarella 1

 

Quindi lei non abita al Quirinale? Ma avrà almeno un ufficio, una struttura, un appannaggio, una segreteria?

Abito felicemente a casa mia, con mio marito e con i miei figli. Quanto al resto, non è previsto nulla.

 

Neanche un rimborso per gli abiti da sera o le acconciature?

Assolutamente no.

 

Acquista da sola i suoi abiti, oppure ci sono delle particolari prescrizioni?

I miei abiti devono innanzitutto corrispondere al mio gusto e alla mia personalità. I vestiti non sono solo estetica e apparenza: ci si deve sentire bene dentro gli abiti. Sono scelte che compio in totale autonomia anche se, come dire, accetto di buon grado consigli. E può avvenire di chiederne.

sergio e laura mattarella

 

Da un punto di vista della carriera, la sua scelta di seguire suo padre è stata svantaggiosa. Ha lasciato anche il lavoro di avvocato, giusto?

Le rispondo in questo modo: la mia è stata una scelta libera, responsabile e ponderata. Ne ho parlato subito con mio padre e, ovviamente, con mio marito. Abbiamo valutato ogni possibile aspetto della questione. Devo dire che il fatto che i miei figli, all’epoca della prima elezione, dieci anni fa, fossero già abbastanza grandi, è stato un elemento dirimente.

 

sergio mattarella con i figli laura francesco e bernardo giorgio

Ho considerato un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio. Per il resto, posso solo aggiungere che, al mondo, oltre alle soddisfazioni professionali, ci sono tante altre gratificazioni, anche molto più grandi.

 

C’è un po’ di curiosità in Italia su che cosa fa davvero la figlia del Presidente. Quali sono i compiti che lei svolge, in Italia e all’estero?

In Italia, generalmente, accompagno mio padre in occasioni di carattere culturale o con rilevanza sociale, in contesti talvolta informali. In molte occasioni istituzionali – come colloqui diplomatici, riunioni di organismi, cerimonie militari – la mia partecipazione ovviamente non è prevista.

 

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Per quanto riguarda l’estero, accompagno mio padre nelle visite in Paesi che prevedono la presenza di figure della famiglia del Presidente o del Sovrano. Vorrei aggiungere che, in queste visite, direi tanto interessanti quanto impegnative, non svolgo il ruolo di “assistente” di mio padre.

 

Quando si giunge in un Paese straniero, il Presidente segue il programma dei suoi incontri istituzionali, io un programma culturale e sociale, accompagnata dal consorte del Capo di Stato del Paese che ci ospita. Ci si incontra nei momenti formalmente previsti. Quando Capi di Stato stranieri vengono in visita in Italia, accompagno la first lady o il first gentleman a visitare il Quirinale, che ben rappresenta la storia del nostro Paese, storia che in questo modo hanno occasione di conoscere o approfondire.

laura e sergio mattarella intronizzazione papa leone xiv

 

Ma capita anche di visitare musei, mostre, comunità terapeutiche, organizzazioni umanitarie, luoghi di assistenza. È un onore e motivo di orgoglio per me mostrare a ospiti stranieri il nostro splendido patrimonio artistico e culturale e accompagnarli a conoscere i luoghi e le persone della solidarietà, che mostrano tanti aspetti ammirevoli del nostro popolo. [...]

 

Che ruolo attribuisce alla gentilezza nella vita pubblica? Come si può promuovere la gentilezza nelle istituzioni e nella società in un momento in cui prevalgono spesso tensione e disillusione?

re carlo regina camilla sergio mattarella laura mattarella al quirinale 5

La gentilezza non è solo una qualità personale, è un cammino, un metodo di mitezza. Non parliamo qui della cortesia, delle formalità, del bon ton, che spesso sono soltanto apparenti, ma di un modo di rapportarsi a quel che avviene e agli altri. Significa spiegare e ascoltare, sviluppare confronto e rispetto, non assumere il proprio punto di vista come l’unico approdo possibile, ma come punto di partenza, nella consapevolezza che il confronto e l’ascolto sono sempre strumenti di crescita.

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