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LEONE IN TRINCEA - IL PAPA IN LIBANO HA INCONTRATO LA COMUNITÀ CATTOLICA AD HARISSA E HA ATTACCATO: “C’È CHI SPECULA SENZA SCRUPOLI SULLA DISPERAZIONE DI CHI NON HA ALTERNATIVE” – DOPO IL SUO VIAGGIO IN TURCHIA, IL PONTEFICE HA SPINTO IL “SULTANO” ERDOGAN A MEDIATORE NELLA GUERRA TRA MOSCA E KIEV: “I RAPPORTI DI ERDOGAN CON I PRESIDENTI DI RUSSIA, UCRAINA E USA POSSONO PROMUOVERE IL DIALOGO, IL CESSATE IL FUOCO E RISOLVERE IL CONFLITTO” – IL MESSAGGIO A NETANTYAHU: “LA SANTA SEDE DA DIVERSI ANNI APPOGGIA LA SOLUZIONE DEI DUE STATI. ISRAELE ANCORA NON LA ACCETTA MA NOI LA VEDIAMO COME L'UNICA POSSIBILE…”
IL PAPA IN LIBANO, CHIEDO UNITÀ PER LA CHIESA E PACE PER MONDO
(ANSA) - ANNAYA, 01 DIC - Il Papa ha pregato sulla tomba di San Charbel, il santo più famoso del Libano, ed è tornato a chiedere il dono della pace. "Oggi vogliamo affidare all'intercessione di San Charbel - ha detto Leone XIV - le necessità della Chiesa, del Libano e del mondo.
Per la Chiesa chiediamo comunione, unità: a partire dalle famiglie, piccole chiese domestiche, e poi nelle comunità parrocchiali e diocesane, fino alla Chiesa universale. Comunione, unità. E per il mondo chiediamo pace. Specialmente la imploriamo per il Libano e per tutto il Levante. Ma sappiamo bene, e i santi ce lo ricordano, che non c'è pace senza conversione dei cuori. Perciò San Charbel ci aiuti a rivolgerci a Dio e a chiedere il dono della conversione per tutti noi".
IL PAPA, ORGANIZZAZIONI SENZA SCRUPOLI SPECULANO SU DISPERAZIONE
(ANSA) - HARISSA, 01 DIC - L'amore ha "una potenza unificatrice" anche "nei momenti di prova". Lo ha detto il Papa parlando ad Harissa alla comunità cattolica del Libano, rilanciando le parole di Benedetto XVI.
Se si parte da questa considerazione "non si rimane schiacciati dall'ingiustizia e dal sopruso, anche quando", ha detto Leone XIV, "si è traditi da persone e organizzazioni che speculano senza scrupoli sulla disperazione di chi non ha alternative. Solo così si può tornare a sperare per il domani, pur nella durezza di un presente difficile da affrontare.
In proposito, penso alla responsabilità che tutti abbiamo, in tal senso, nei confronti dei giovani". Per il Papa "è importante favorire la loro presenza, anche nelle strutture ecclesiali, apprezzandone l'apporto di novità e dando loro spazio. Ed è necessario, pur tra le macerie di un mondo che ha i suoi dolorosi fallimenti, offrire loro prospettive concrete e praticabili di rinascita e di crescita per il futuro".
IL PAPA CITA IL CIBO DEL LIBANO, "PROFUMATO COME CRISTO"
papa Leone XIV in libano con il premier Nawaf Salam
(ANSA) - HARISSA, 01 DIC - Il Papa, nell'incontro con la comunità cattolica, al santuario di Harissa, ha parlato del "profumo che sale dalle tavole libanesi, tipiche per la varietà dei cibi che offrono e per la forte dimensione comunitaria del condividerli.
È un profumo fatto di mille profumi, che colpiscono nella loro diversità e talvolta nel loro insieme. È così il profumo di Cristo", ha sottolineato Leone XIV. "Non è un prodotto costoso riservato a pochi che se lo possono permettere, ma l'aroma che si sprigiona da una mensa generosa su cui trovano posto tante pietanze diverse e da cui tutti possono attingere insieme".
IL PAPA A HARISSA,IL SANTUARIO DEL LIBANO CHE PIACE AI MUSULMANI
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 01 DIC - Papa Leone è arrivato al Santuario di Nostra Signora del Libano, ad Harissa. E' stato accolto con grande entusiasmo da duemila persone tra sacerdoti, vescovi, suore, operatori pastorali.
Il santuario, considerata la Lourdes di questo Paese del Medio Oriente, fu costruito nel 1904, in occasione del 50° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione da parte del Papa Pio IX. L'inaugurazione avvenne nella prima domenica di maggio del 1908, divenuta da allora festa annuale di Nostra Signora del Libano.
La bianca statua della Madonna, in bronzo, fusa a Lione (Francia), misura 8,50 metri di altezza e pesa circa 15 tonnellate. La torre-piedistallo di pietra tagliata a mano, di forma conica, è alta 21 metri, e la sua scala a chiocciola, è percorsa dai pellegrini in preghiera, spesso a piedi nudi o sulle ginocchia, fino alla statua della Vergine in cima. Affidato alle cure della Congregazione dei Missionari Libanesi, è tra i più importanti santuari mariani del Medio Oriente.
I pellegrini vi affluiscono lungo tutto l'arco dell'anno, ma in special modo durante il mese di maggio, quando le processioni notturne partono dal litorale. Numerosi anche i visitatori musulmani che si recano al Santuario, spesso di domenica, per venerare Maria.
IL PAPA RILANCIA IL RUOLO DI ERDOGAN “PUÒ PROMUOVERE DIALOGO E TREGUA
Estratto dell’articolo di Giacomo Galeazzi per “la Stampa”
Il Papa in campo contro la guerra. «Ci sono nuove e concrete proposte per la pace. I rapporti di Erdogan con i presidenti di Russia, Ucraina e Usa possono promuovere il dialogo, il cessate il fuoco e risolvere il conflitto». La Turchia ha un ruolo importante anche a Gaza dove l'unica soluzione sono i due Stati. Israele non la accetta, siamo voce di mediazione», dice sul volo Istanbul-Beirut.
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In Libano il Pontefice evidenzia il «ruolo imprescindibile delle donne nel faticoso e paziente impegno per custodire e costruire la pace». Infatti «la loro partecipazione alla vita sociale, politica e religiosa è fattore di vero rinnovamento». I libanesi della diaspora sono il doppio dei 6 milioni che vivono nella loro terra.
In quella che un tempo era definita la "Svizzera del Medio Oriente" oggi «l'incertezza, la violenza, la povertà e molte altre minacce producono un'emorragia di giovani e di famiglie che con dolore lasciano la loro patria per cercare un futuro altrove».
Il Papa invoca così «operatori di pace» che osino «rimanere anche quando costa sacrificio e risulta più facile o conveniente fuggire altrove». Servono invece «coraggio e lungimiranza per restare o tornare nel proprio Paese», collaborando quotidianamente «allo sviluppo della civiltà dell'amore e della pace». ...
Le ferite dell'Ucraina e del Medio Oriente irrompono nel viaggio papale. Tra le questioni centrali resta appunto quella di Gaza e della Palestina, con la prospettiva dei due Stati che non riesce a decollare.
«La Santa Sede già da diversi anni appoggia questa soluzione. Israele ancora non la accetta ma noi la vediamo come l'unica possibile nel conflitto che continuamente vivono.
Siamo anche amici di Israele e cerchiamo con le due parti di avvicinarci ad una soluzione giusta per tutti. Erdogan è d'accordo».
Il presidente turco gli ha anche messo a disposizione l'elicottero personale per la visita apostolica. Le campane delle chiese libanesi all'arrivo di Robert Francis Prevost suonano a festa. «Qui la pace è molto più di una parola, è un desiderio e una vocazione, è un dono e un cantiere sempre aperto. Anche in circostanze davvero complesse, conflittuali e incerte».
papa leone xiv a nicea per i 1700 anni dal primo concilio ecumenico 5
Il presidente della Repubblica Joseph Aoun implora il sostegno del Papa: «Nella nostra regione c'è molta oppressione. Non moriremo, né andremo via, né dispereremo, né ci arrenderemo. Resteremo qui, respireremo libertà».
Al confine i raid israeliani contro le postazioni di Hezbollah. Padre Giulio Albanese, direttore della Cooperazione missionaria al Vicariato di Roma e consigliere della Segreteria di Stato vaticana, cita la sociologa Monique Eckmann: «Si può disapprovare la politica d'Israele senza cadere nella trappola dell'antisemitismo. Quello israeliano può essere criticato come qualsiasi altro governo».
E aggiunge: «L'avversione viscerale tra le parti è un peccato contro Dio e l'uomo. Mai come oggi va oltrepassato il muro di omertà che rende complici di una geopolitica iniqua».
papa leone xiv a nicea per i 1700 anni dal primo concilio ecumenico 4
Il Libano, evidenzia Leone XIV, è un esempio di resilienza mentre «quasi in tutto il mondo sembra avere vinto una sorta di pessimismo e sentimento di impotenza». E prosegue: «Le persone sembrano non riuscire più nemmeno a chiedersi che cosa possono fare per modificare il corso della Storia. Le grandi decisioni sembrano essere prese da pochi e, spesso, a scapito del bene comune, e ciò appare a molti come un destino ineluttabile» [...]
papa leone xiv alla moschea blu di istanbul 3
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