BOICOTTIAMO SANREMO! FULVIO ABBATE A DAGOSPIA: “MENTRE OGNI COSA CROLLA SOTTO IL PESO DELLA CRISI E DELL'EVIDENZA DI UNA SINISTRA VOTATA ALLA PROPRIA MISERIA INTERIORE, SOGNO IL BLOCCO DI SANREMO CHE SI VA AD IMPORSI CON BUGIARDA, OPACA STUPIDITÀ”

Lettera di Fulvio Abbate a Dagospia

Caro Roberto, posso dirti che sto sperando nel boicottaggio del Festival di Sanremo? Di più, ne sogno il blocco. Lo sogno in nome di Situazionismo e libertà, il ripugnante movimento che ho fondato tempo addietro, qui in Italia, cioè nel paese dove perfino Almirante si ritiene ormai fosse un situazionista. La parola d'ordine è assai semplice, casual: che cazzo ci canti?

O piuttosto, volendo argomentare, volendo essere davvero dialettici, pensando al povero Pablo Neruda, potremmo dire: torna a cantare, dunque mai più Sanremo. LO sappiamo che il vero "canto generale" è oltre ogni miseria piccolo borghese, oltre la facce da Calippo del Pd. Sai che accanto a Fabio Fazio, tra le firme edificanti, civili, impegnate di quel mattatoio d'ogni fiotto di fantasia, c'è Michele Serra, e ancora c'è Francesco Piccolo, lo stesso che, insieme a Nanni Moretti, ci dà, nei libri e nei film, lezione di moralità, sottraendoci così al sogno del comunismo libertario di YouPorn, ci pensi?

Ci pensi che per decenni abbiamo ritenuto fallacemente che la sinistra fosse sinonimo di rivolta e invece era semmai un ente provinciale del turismo, una proloco clientelare, ovviamente clientelismo dal volto umano, eppure pur sempre tale, condito di zuppa di farro, di tacco basso, di sobrietà del cazzo e della fica al post-patchouli.

Poi, ovvio, eccoli tutti a dire bene di Alberto Camus, dimenticando che quest'ultimo, il filosofo dell'estate, oltre alla fica, preferiva il mare aperto, appunto, della rivolta, dei non riconciliati ai miseri resti di un moralismo dove si reifica il cattolicesimo punitivo e masochista che sappiamo. Ci pensi che, sempre qui da noi, una P2 culturale di sinistra puntualmente quasi tutti gli anni vince il Premio Strega?

Lo vince con Veltroni, sia pure per interposta persona, per interposto autore. Ci pensi che ogni anno certi miei colleghi scrittori, facce da biochimici, nemici di ogni vero eros, si ritrovano, patatine e popcorn, davanti alla televisione per condividere insieme le serate di Sanremo?

Ci pensi che, come dicevo un momento fa, Michele Serra immagina l'ennesimo evento edificante? Per questa ragione, mentre ogni cosa crolla sotto il peso specifico della crisi e dell'evidenza di una sinistra votata alla propria miseria interiore, sogno il blocco, il boicottaggio, la non-depenalizzazione del Festival di Sanremo che si appresta a imporsi con bugiarda, opaca stupidità. Come dicevo, che cazzo ci canti? Roviniamogli la serata.

Fulvio Abbate

FABIO FAZIO E ENRICO LETTA

MICHELE SERRA

FRANCESCO PICCOLO