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LIBERTE’, FRATERNITE’ E UN BEL BIDET – IN ITALIA CE N’E’ UNO IN OGNI CASA PER LEGGE: E' IL BALUARDO DI CIVILTA' CHE CI DISTINGUE DAL RESTO DEL MONDO - AD INVENTARLO, NEL 1710, FURONO QUEI FRANCESI CHE ORA LO SNOBBANO - I SOLDATI INGLESI LO CONSIDERAVANO SCABROSO. SISSI CE L'AVEVA PORTATILE, MADONNA: ”IL SESSO È UNA COSA SPORCA SOLAMENTE QUANDO SI FA IL BIDET” - BERLUSCONI 'STRACULT' CON GHEDDAFI...

Jessica d' Ercole per la Verità

bidet

 

Se c' è un elemento che distingue il bagno di un italiano da quelli del resto del mondo è il bidet, ultimo baluardo della civiltà italica. Poco importa che sia stato inventato in Francia, dove fra l' altro viene usato poco. Noi ne abbiamo uno in ogni casa per legge. Il decreto ministeriale del 5 luglio 1975 recita all' articolo 7: «Per ciascuno alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo». Ma l' italiano non è l' unico europeo che se ne va in giro per il mondo fiero dell' igiene impeccabile delle sue terga.

 

Anche gli spagnoli e i portoghesi ne fanno largo uso. Tuttavia, nell' ultimo anno, la sacra bacinella di ceramica ha conosciuto nuove glorie espandendosi anche oltre oceano, dove gli ecologisti hanno capito che è una tecnologia verde cruciale: gli statunitensi usano 36 miliardi di rotoli di carta igienica ogni anno, per un totale di 15 milioni di alberi tagliati, 253.000 tonnellate di coloro per sbiancare la carta, 2.000 miliardi di litri di acqua e 17,3 terawatt di elettricità. Di contro, un bidet consuma molta meno acqua: all' incirca mezzo litro per utilizzo.

 

«Per il nostro primo San Valentino il mio fidanzato mi ha regalato un bidet.

Ero troppo contenta» (Miki Agrawal, imprenditrice canadese che ha ideato una tavoletta con un getto d' acqua da distribuire in America. Una versione più semplice del super tecnologico washlet giapponese).

 

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In America Latina i bidet si trovano in Brasile, Paraguay e soprattutto in Argentina, dove sono installati nel 90% delle case private; sono abbastanza comuni anche in Medio Oriente.

 

Il bidet fu inventato nel 1710 dal francese Christophe Des Rosiers, che lo installò nella residenza del primo ministro di Luigi XV, Luigi-Enrico di Borbone-Condé, su richiesta della sua amante, madame de Prie. La prima testimonianza assoluta sull' uso del bidet risale al 1726, quando madame de Prie ricevette il marchese d' Argenson mentre era intenta alla sua igiene intima «su uno sgabellino a forma di violino», precisò il marchese nelle sue Mémoires. Madame de Pompadour ne aveva uno intarsiato con schienale impiallacciato in legno di rosa e modanature floreali, piedi e ornamenti in bronzo dorato, forgiato dal laboratorio Duvaux. Madame du Barry li preferiva in velluto con ceramica riccamente decorata. Madame de Talmont Saint-Germain ne possedeva uno in ciliegio selvatico con intarsi in legno d' amaranto, sgabello rivestito di pelle rosa e impunturato di borchie dorate.

 

«Lavarsi con l' acqua nuoce alla vista, genera mal di denti e impallidisce il viso» (così in un trattato francese del XVII secolo).

 

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Il nome bidet è un termine francese che significa piccolo ronzino, «piccolo cavallo da sella». Così è descritto nel Dizionario moderno di Alfredo Panzini: «Un cavalluccio che non corre, benché posi su quattro piedi». In Italia nel Cinquecento un cavallo piccolo da campagna si chiamava bidetto. Nel 1770 il 10 per cento degli alloggi parigini ne avevano uno. Oggi sono presenti nel 40 per cento delle case francesi.

 

Un quadro di Louis-Léopold Boilly mostra una giovane aristocratica francese finemente abbigliata, con le sottane sollevate, a cavalcioni sulla sua elegantissima e pregiatissima sedia di pulizia.

 

Nella prima metà del Settecento il bidet divenne un arredo di lusso, al punto che a Versailles ne furono installati 100. Poco usati e ben presto dismessi. Ma leggenda vuole che il bidet non venne negato nemmeno a Maria Antonietta di Francia, mentre si trovava in carcere nelle convulse ore che precedettero la ghigliottina.

 

Il David di Michelangelo che nel 1996 rischiò di fare il testimonial per una marca svizzera di bidet. Campagna bloccata in extremis dal Comune di Firenze. Spiegava l' allora assessore comunale alla Cultura, Guido Clemente: «Il Comune aveva rilasciato una generica autorizzazione a fare fotografie a una troupe svizzera ma non a riprodurle, a nessuno scopo». I piemontesi, arrivati alla Reggia di Caserta, definirono il bidet, tanto voluto dalla regina Maria Carolina d' Asburgo-Lorena, «un oggetto sconosciuto a forma di chitarra».

 

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In Germania il bidet viene usato dal 6% della popolazione. Tuttavia Elisabetta di Baviera, la principessa Sissi, ne aveva uno in ceramica e legno e quando viaggiava portava con sé una seggetta chiusa in una scatola di cuoio. Nel 1790 l' Almanach des honnêtes femmes propose un Fête du bidet da celebrare il 2 febbraio. Si precisava nell' almanacco: «Molte donne chiamano il bidet il loro confessore. Cancella ogni peccato con un' abluzione perfetta».

 

Scrivono Fanny Beaupré e Roger-Henri Guerrand in Le Confident de ces dames. Le bidet du XVIIIe au XXe siècle: histoire d' une intimité (La Découverte): «Durante tutto il XIX secolo, i medici si chiedevano se fosse necessario e ragionevole d' iniziare giovani fanciulle a questa pratica, al rischio di vederle cimentarsi in indagini che le porteranno alla ricerca di ausiliari di voluttà».

 

Nel 1739 Remy Pàverie lanciò sul mercato un bidet per coppie affiatate: doppio, con schienali affiancati. Il 21 agosto 1918, 8.000 Arditi sfilarono a torso nudo davanti al re e al generale Armando Diaz. Lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti: «Il Piave è l' enorme bidet dei forti testicoli degli Arditi».

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Dal XVIII al XX secolo a diffondere l' uso del bidet ci pensarono le prostitute.

Scrive Harvey Molotoch in Toilets: Public Restrooms and the Politics of Sharing: «Gli inglesi entrarono per la prima volta in contatto con il bidet andando a Parigi dove erano soliti condurre uno stile di vita libertino. In particolare, associavano i bidet ai bordelli e alle prostitute, elemento che avrebbe portato a far circondare il bidet da un alone di scabrosità. Addirittura, si pensava che il bidet fosse un metodo contraccettivo».

 

«Centoventi uomini al giorno, centoventi bidet. È così da tutta la vita» (la disperazione di una prostituta affidata ad una lettera scritta alla senatrice Lina Merlin). «Il sesso è una cosa sporca solamente quando si fa il bidet» (Madonna in un' intervista alla rivista tedesca Stern). Pulire il bidet usato da un ricco fa guadagnare 5,74 euro lordi l' ora. Questo lo stipendio di Mariangela Mianiti, giornalista, che s' è finta donna delle pulizie per farsi assumere da uno degli alberghi a 5 stelle più grandi e costosi di Milano, che appartiene a un' importante catena americana.

 

«Andai con Muammar Gheddafi e con i suoi architetti nei centri di accoglienza su cui avevo ottenuto che ci fossero i caschi blu dell' Onu a garantire che fossero rispettate le condizioni umanitarie.

 

vittorio sgarbi fa il bidet

Guardai i bagni e mi accorsi che non c' era il bidet e quando Gheddafi mi chiese cosa fosse il bidet io risposi: "I bidet ce li metto io, avrò l' orgoglio di aver insegnato agli scopatori africani che esistono i preliminari" (così Silvio Berlusconi sul palco dell' auditorium di Lacco Ameno, nell' ottobre 2017).

 

La casa di riposo milanese Pio Albergo Trivulzio nel 1999 spendeva ogni anno 935,5 milioni di lire per fare il bidet ai suoi ospiti. Negli anni Trenta la borghesia fascista tollerava il bidet solo come strumento atto a persone malate: era venduto alla Rinascente per 60 lire.

IL BIDET DELLA REGINA CUSTODITO ALLA REGGIA DI CASERTA

 

Favorevoli all' uso del bidet Napoleone, che lasciò quello usato prima della battaglia di Austerlitz in eredità a suo figlio; Edmond Rostand, l' autore di Cyrano de Bergerac che investì i suoi primi risparmi in un bidet; la scrittrice Colette che consigliava alla figlia di procurarsi un «buon bidet a quattro zampe con la vaschetta in porcellana», Le Corbusier che lo aveva esposto in bella vista nella stanza con buona pace della moglie che non lo apprezzava; Zelda Fitzgerald che lo trovava comodo per fare il bagnetto alla sua bambina e la ballerina Isadora Duncan che ci nascondeva le bottiglie appena scolate.

bidet nella giunglaBERLUSCONI E IL BIDET

 

In Norvegia il bidet viene spesso usato come vaso da fiori. Tra i suoi detrattori il marchese De Sade, Paul Verlaine e Henry Miller. Nessuno dei tre, stando ai loro scritti, apprezzavano l' igiene intima femminile. Alessandro Dòddoli detto Sandrino, nonno di Indro Montanelli, ricco commerciante di Fucecchio, nel 1916 rifiutò il bidet «perché il culo bisogna trattarlo da culo».

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