DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell'articolo di Stefano Landi per www.corriere.it
[…] Like a Virgin, uno dei dischi più decisivi della storia, ha appena compiuto 40 anni. E invecchia bene.
Madonna scrive Like a Virgin in un piccolo appartamento del Lower East Side. Anima sinistra e scasciata della Grande Mela. Con il disco di debutto un anno prima ha rotto gli argini, ormai l’ex ragazzina di provincia vuole far le cose per bene. Non si fida degli uomini: al limite li usa per portarseli a letto e guadagnarsi una doccia in una casa più grande della sua.
I primi anni a New York sono duri.
Ci sono le sere dove si cena con un pacchetto di pop corn. C’è da scattare seminuda per alcune riviste per fare cassa. Degli uomini non si fida soprattutto perché il machismo delle case discografiche l’aveva messa nell’angolo per il primo disco. L’avevano pure snobbata sei mesi prima dal mega raduno per registrare We Are the World.
Sempre più ex ballerina da club, ora vuole fare le cose da sola. «Se Prince o Michael Jackson decidono, lo posso fare anch’io». Il compromesso per produrre Like a Virgin si chiama Nile Rodgers: un guru che condivideva lo studio con Bowie e gli Chic. Nile come in milioni di film dal lieto fine l’aveva vista per sbaglio in un locale del Village. Voleva ascoltarne un’altra, gli capita Madonna. Botta di sedere.
Il disco viene registrato al Power Station Studio, sulla 53esima. È di Tony Bongiovi, cugino di John, che lì fondò la sua band di cappelloni. Il budget però è quello che è. La casa discografica investe un numero di giorni molto compresso. Ma Madonna, etichettata da molti come la bambina sexy da «one-shoot hit», è sempre lì.
Arriva per prima all’alba a piedi, dopo essere stata a nuotare in un circolo dell’Upper West. Non si perde una nota. Registra ogni dettaglio in una piccola sala di legno con il soffitto alto. Il disco è una bomba. L’estetica che ci gira intorno di più.
Le immagini e la cover del disco vengono scattate da Steven Meisel in una suite del St. Regis Hotel […] C’è Madonna distesa su un abito da sposa di raso. Il bouquet, il trucco pesantissimo, guanti, bustino: la cintura con la scritta Boy Toy è tutta un programma. […]
[…] Per il video del primo singolo si sceglie Venezia, tra gondole e antichi palazzi. Madonna è diventata Madonna. […]
Il giorno che è scolpito indelebile nella storia del pop lo griffa lei. È il 14 settembre del 1984. Dal palco del Radio City Music Hall di New York, per la prima edizione degli Mtv Music Awards, l’ex Blues Brothers Dan Aykroyd annuncia il suo nome. Eccola Madonna, in cima a una torta nuziale, abito da sposa, il cinturone ormai talismano.
Ansima, lancia tacchi. Le facce degli uomini in platea danno un indizio. È candidata come «Miglior artista esordiente». Non vince: quella sera il premio va agli Eurythmics.
L’allora suo manager Freddy DeMann entra di corsa in camerino: «La tua carriera è finita», grida trangugiando whisky recuperato nel backstage. Madonna invece non ha dubbi. Torna a casa senza statuetta con gli occhi del mondo incollati addosso […]
Like a Virgin ha venduto 21 milioni di copie nel mondo. Il vestito da sposa più dissacrante della storia è ancora esposto all’Hard Rock Cafè di Times Square. Madonna a 66 anni è ancora la regina del pop.
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