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“LA MEMORIA DELLA VERITÀ STORICA FA MALE SOLO A CHI CONSERVA SCHELETRI NEGLI ARMADI” - LA SENATRICE LILIANA SEGRE, SOPRAVVISSUTA AD AUSCHWITZ, NON RISPONDE AL TELEFONO ALLA MINISTRA ROCCELLA DOPO LA POLEMICA SULLE VISITE DEGLI STUDENTI NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO POLACCO RIBATTEZZATE “GITE” DALLA TITOLARE DEL DICASTERO DELLA FAMIGLIA - ROCCELLA HA RILANCIATO: “HO TOCCATO UN NERVO SCOPERTO, HO DETTO LA VERITÀ. L'ANTISEMITISMO OGGI E' PIU' A SINISTRA CHE A DESTRA”. E MELONI LA CHIAMA…

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Gabriella Cerami per “la Repubblica” - Estratti

 

eugenia roccella contestata agli stati generali della natalita 10

Un falso storico. Anche la fondazione Memoriale della Shoah di Milano ha rotto il silenzio convinta che «dipingere», come ha fatto la ministra Eugenia Roccella, la visita a Auschwitz «come frutto di un disegno politico di parte, limita prima di tutto la Memoria delle vittime e rappresenta un falso storico».

 

La titolare del dicastero della Famiglia, pur confermando e rincarando la dose in tv, ieri ha provato a rintracciare la senatrice a vita Liliana Segre, la quale profondamente ferita dalle parole pronunciate il giorno prima dall'esponente di governo, ha preferito non rispondere.

eugenia roccella memoriale shoah

 

Difficile non provare, in particolare per chi in quel campo di concentramento è stata deportata, un senso di sconforto quando un esponente del governo apostrofa le «gite ad Auschwitz», chiamandole così e non viaggi d'istruzione, come un «modo per continuare a dire che l'antisemitismo era una questione fascista e basta». Per questo «sono state incoraggiate e valorizzate».

 

Parole che, oltre a suscitare la dura reazione dell'opposizione, hanno toccato nel profondo la senatrice Segre costretta a ricordare che «durante la Seconda guerra mondiale, i nazisti con la collaborazione zelante dei fascisti locali realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze».

 

liliana segre

Fatta chiarezza, ieri la senatrice a vita ha preferito non farsi trovare dalla titolare del dicastero della Famiglia, anche perché nel frattempo Fratelli d'Italia, come anticipato dalla stessa ministra, ha avanzato la richiesta di ascoltare Roccella, affinché possa chiarire, in commissione Intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza.

 

Tuttavia, l'intenzione di Roccella non sembra essere né quella di correggere il tiro né tantomeno quella di scusarsi. Tra l'altro domenica sera, dopo le dure parole della senatrice, che ha anche detto come «la memoria della verità storica faccia male solo a chi conserva scheletri negli armadi», sarebbe stata la premier Giorgia Meloni, in una conversazione telefonica avuta con Roccella, contestandole la forma e non il contenuto, a consigliarle di chiedere l'audizione in commissione.

 

eugenia roccella contestata agli stati generali della natalita 1

Intanto ieri in serata, ospite della trasmissione 10 Minuti su Retequattro, Roccella ha rilanciato: «Ho toccato un nervo scoperto, ho detto la verità, ho chiesto "sono gite"? Sono gite se poi vediamo studenti nelle piazze che urlano slogan antisemiti e insultato Segre?». Insiste la ministra: «C'è un problema di antisemitismo che non può essere confinato in una epoca storica, il nazifascismo, e in una area politica, è qualcosa di strisciante. Noi dobbiamo fare meglio i conti con il nostro passato.

 

Non ho contestato quei viaggi, credo siano utili, ma l'antisemitismo è vivo in particolare in quelle piazze che a sinistra non vengono criticate». E poi la stoccata finale: «L'antisemitismo oggi è più a sinistra che a destra, non essendoci stata questa presa di coscienza».

 

(...)

liliana segre