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SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
«Un mese fa, il giorno del suo compleanno, Sara si era rattristata perché Vincenzo le aveva rovinato la festa. Quando stavano insieme è sempre stato molto geloso ma non abbiamo mai pensato a nulla di male. La chiamava ogni dieci minuti, ma non era violento. Stava sempre da noi, dormiva a casa nostra. Sabato sera è venuto per parlare, era tranquillo».
È domenica. Poche ore sono trascorse da quando Tina Raccui ha trovato il corpo di sua figlia Sara carbonizzato sul ciglio di una strada della Magliana, quartiere alla periferia di Roma. Poco dopo le 4, disperata perché il telefono della ragazza risultava spento, è uscita a cercarla. E ha scoperto l' orrore. L' hanno portata in questura. È in uno stato quasi catatonico, sconvolta.
Di questa sua ragazza «meravigliosa, allegra, bellissima» parla sempre al presente. Racconta gli ultimi due anni della sua vita, entra nei dettagli, esprime sensazioni, ricordi. E appare chiaro come non si fosse resa conto di quanto pericoloso fosse quel ragazzo che stava con Sara, quel giovane di 27 anni che lei stessa aveva accolto come un figlio.
SARA DI PIETRANTONIO E VINCENZO PADUANO
Rimane a lungo con il capo della squadra mobile Luigi Silipo prima di verbalizzare tutto quello che sa, che ha visto. Prima di ricostruire il momento terribile del ritrovamento del cadavere di sua figlia. Gli investigatori sanno che Vincenzo Paduano è l' assassino, le chiedono di raccontare tutto quello che può dire di lui. E lei parte dall' inizio, da quella vacanza a Ostia che li aveva fatti incontrare.
«Si erano conosciuti due anni fa, al mare. Facevano gli animatori sulla spiaggia e poi si sono fidanzati. Lui era davvero gentile, premuroso. Erano molto legati e spesso si fermava a dormire a casa nostra. Non ho mai visto Sara agitata. Lei è una ragazza che ama la vita, è allegra, non si scoraggia mai».
Era rimasta tranquilla, anche dopo la delusione per non aver superato i test d' ingresso a Medicina. E anche questa sua capacità di guardare sempre al futuro con ottimismo aveva evidentemente reso orgogliosi i suoi genitori. La madre lo dice con fierezza.
SARA DI PIETRANTONIO VINCENZO PADUANO
«Quando è stata bocciata, non si è persa d' animo. Ha scelto di andare avanti senza perdere tempo. Si è data subito da fare e ha cambiato facoltà, ha scelto Economia e Commercio a Roma Tre. Lei è sempre serena, vivace, ride e scherza con tutti. È appassionata di danza. Balla, balla in continuazione. Anche ieri sera è uscita con la sua amica della scuola di ballo. Hip hop, salsa, ha la musica sempre in testa. E infatti sa anche suonare il flauto traverso».
Possibile che non ci fosse stata alcuna avvisaglia? Possibile che Vincenzo sia impazzito all' improvviso? Tina Raccui sa che effettivamente qualcosa era successo anche in passato, soltanto adesso sembra comprendere che alcuni comportamenti non erano proprio normali. «Perché sì, è vero, era molto geloso. Quando non stava con lei la chiamava in continuazione, anche ogni dieci minuti. Sempre per sapere che faceva, con chi stava». E poi c' è stata la festa di un mese fa.
La mamma cerca di mettere a fuoco ogni particolare, ma gli investigatori capiscono che sua figlia potrebbe non averle detto tutto proprio per non farla preoccupare. «Lei è nata all' una di notte e quindi festeggia per due giorni. La sera però era tornata rattristata, mi aveva raccontato che Vincenzo le aveva rovinato il compleanno».
LA MORTA DI SARA DI PIETRANTONIO
Soltanto adesso si è scoperto che le aveva fatto una scenata, tra loro c' era stata l' ennesima lite. Una tensione che però Tina Raccui non sembra aver avvertito fino in fondo. «Sabato sera quando sono tornata a casa, lui era lì con Sara. Saranno state le 20.45, li ho trovati tranquilli, parlavano. Poco dopo sono usciti, lei è andata con l' amica». Nessuno immagina che Vincenzo stia già meditando il delitto. La donna non ci pensa neanche quando non riesce più ad avere notizie di sua figlia.
«Verso le 3 mi ha mandato il solito sms: sto arrivando. In genere un quarto d' ora dopo è a casa. Passata mezz' ora ho cominciato a preoccuparmi. Dopo altri cinque minuti l' ho chiamata e il telefono non era raggiungibile. Ho capito che doveva essere successo qualcosa e ho chiamato mio fratello per andare a cercarla». Pensa a un incidente, alla macchina rotta.
Certo non può immaginare quello che si troverà davanti pochi minuti dopo, quando arriva su via della Magliana perché l' avvisano che l' auto ha preso fuoco.
Il corpo di Sara è lì, irriconoscibile per tutti ma non per sua mamma. Adesso Tina Raccui chiede «il silenzio». Perché, dice, «dobbiamo tutti pregare per lei».
fsarzanini@corriere.it.
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auto carbonizzata di sara di pietrantonio 3
LA MORTE DI SARA DI PIETRANTONIO
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