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LA PILLOLA NON VA GIÙ! “I DAZI FINO AL 200% SUI FARMACI? SAREBBERO DEVASTANTI. TRUMP VUOLE LA PRODUZIONE NEGLI USA” - LUCIA ALEOTTI, VICEPRESIDENTE NAZIONALE DI CONFINDUSTRIA, AZIONISTA E NEL BOARD DEL GRUPPO MENARINI, LANCIA L’ALLARME E RIFILA UNO SCHIAFFONE ALL’EUROPA: “PURTROPPO NEGLI ULTIMI 10 ANNI BRUXELLES HA MESSO IN CAMPO SOLO POLITICHE PUNITIVE VERSO L'INDUSTRIA. PIÙ TASSE SUL SETTORE FARMACEUTICO, TAGLI ALLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE E UN INVITO A FARE SCORTE SUI FARMACI CRITICI. MA NON BASTERÀ UN MAGAZZINO PER FAR FRONTE ALLE EMERGENZE…”
Estratto dell’articolo di Pino Di Blasio per “La Stampa”
[…] le imprese italiane guardano con allarme alla tempesta in arrivo.
L'industria fa i conti con una crisi pesante che nei dati di maggio coinvolge anche il settore farmaceutico che ha perso oltre il 5%. Lucia Aleotti, vicepresidente nazionale di Confindustria, azionista e nel board del gruppo Menarini, 4,6 miliardi di euro di fatturato nel 2024, oltre 17.800 dipendenti in tutto il mondo, non nasconde la sua preoccupazione e non lesina qualche critica verso Bruxelles.
Trump minaccia dazi fino al 200% sui farmaci.
«Sarebbero devastanti. Dietro questa percentuale c'è l'obiettivo di rilocalizzazione delle industrie in America, che si era già manifestato con la presidenza Biden. Che lanciò nei suoi primi 100 giorni la riorganizzazione della supply chain negli Stati Uniti in quattro settori critici, uno dei quali era il farmaceutico. Biden usò strumenti differenti e meno aggressivi, oggi Trump rilancia il tema della rilocalizzazione di settori strategici affiancando lo spettro dei dazi e del riequilibrio della bilancia commerciale».
Pensa sia possibile trasferire la produzione negli Stati Uniti?
«Non sarà un percorso semplice. Il reshoring ha i suoi tempi, variano da settore a settore, ma c'è la sensazione che gli Usa vogliano andare avanti a tappe forzate. La domanda vera è cosa vede Trump, da quali rischi vuole coprirsi che l'Europa continua a non vedere, cosa ci sia dietro questa accelerazione dell'urgenza».
Come reagirà l'Europa?
«[…] purtroppo negli ultimi 10 anni ha messo in campo solo politiche punitive verso l'industria. Più tasse sul settore farmaceutico, tagli alla proprietà intellettuale e un invito a fare scorte sui farmaci critici.
Ma non basterà un magazzino per far fronte alle emergenze. La Ue ha fatto politiche che sembravano studiate per far fuggire le aziende più che per attrarle. Bisogna cercare di negoziare i dazi al meglio, ma serve anche un tavolo parallelo nel quale definire davvero cosa debba essere l'Europa. Non solo un mercato, ma una grande base industriale […]».
[…]
Menarini investe negli Usa e ha una sede in America. Teme effetti negativi?
«I farmaci che vendiamo negli Stati Uniti sono prodotti localmente, ma è miope pensare all'effetto immediato. La vera reazione sarebbe che l'Europa decidesse di rafforzare la propria base industriale, eliminando in primis e subito gli oneri pesantissimi creati in questi anni, senza parlare solo di rinvii, così da dare certezze agli investimenti.
Accanto a questo serve varare un piano straordinario per incentivarli. L'Italia è stata un esempio virtuoso, con i super ammortamenti e l'industria 4.0 che ha fatto da volano agli investimenti che hanno modernizzato la struttura produttiva, rendendola capace di affrontare i mercati internazionali».
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Lucia e Giovanni Aleotti
Lucia Aleotti
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