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“AVEVO UN PREGIUDIZIO SU LINO BANFI, ERO SNOB” - A 69 ANNI GIULIO SCARPATI FA UN BAGNO DI UMILTÀ E SI PENTE: “QUANDO MI DISSERO CHE IN “UN MEDICO IN FAMIGLIA” CI SAREBBE STATO LINO BANFI RIMASI PERPLESSO. VENIVO DAL TEATRO E DAL CINEMA D'AUTORE. LINO ERA POP. IL DIVISMO GRAZIE ALLA FICTION? A SCUOLA DI MIO FIGLIO LE MAMME MI METTEVANO IL NUMERO DI TELEFONO IN TASCA”. POI FA LO SHAMPOO AL MINISTRO GIULI: “LA MALATTIA DI QUESTI ANNI È IL NARCISISMO, CHI HA POTERE CERCA SOLO UNO SPECCHIO. HO NOSTALGIA DI UNA POLITICA CHE STUDIAVA I PROBLEMI E CERCAVA DI COMPRENDERE…”
Estratto dell’articolo di Silvia Fumarola per “la Repubblica”
[…] Giulio Scarpati racconta 50 anni di carriera. Il dottor Lele Martini di Un medico in famiglia ora ha una gran chioma argentata e i baffoni. «Porto in giro lo spettacolo Qualcosa di nuovo nel sole dedicato a Giovanni Pascoli in cui il poeta dialoga con Gulì, il cagnolino morto, e ripercorre la sua vita. Il 10 agosto sarò a Ponte di Legno, a novembre a Barga. Pascoli va riscoperto, ha avuto una pessima stampa», dice l'attore sorridendo […]
Col ruolo di Lele ha conosciuto il divismo tv. La fermano ancora?
«Sempre: "Sono cresciuto con te". Ero uno di famiglia, mi piace il rapporto d'affetto. Un successo inimmaginabile, difficile fare la spesa, andare a prendere mio figlio a scuola. Le mamme mi mettevano il numero di telefono in tasca».
Pensa di essere stato penalizzato al cinema?
«Prima c'era un po' di snobismo. Sono il primo ad autodenunciarmi. Quando mi dissero che in Un medico in famiglia ci sarebbe stato Lino Banfi rimasi perplesso. Venivo dal teatro e dal cinema d'autore. Lino era pop, ecco il pregiudizio scemo. Recitando insieme, sembrava mio padre davvero, era tutto naturale, commovente. C'era verità e si è creato un rapporto bellissimo».
lino banfi giulio scarpati claudia pandolfi
Famiglia borghese, lei decide di fare l'attore. Reazioni?
«Non mi hanno mai ostacolato. Mamma, insegnante, poi lavorò al ministero dell'Ambiente, papà era avvocato. Da ragazzo ero, insieme, timido e pazzo: recitare fu la mia valvola di sfogo. […]».
Michele Placido girerà per la Rai la serie "Il giudice e i suoi assassini", su Rosario Livatino; lei nel 1994 ha interpretato "Il giudice ragazzino" di Alessandro di Robilant.
«È stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera, peccato che i genitori non ci siano più, la beatificazione sarebbe stata un conforto. Andai a conoscerli mentre giravo. Ero pettinato come Rosario, mi scompigliai i capelli. Il padre era estroverso; la madre non disse una parola. Ma a un certo punto si alzò e mi sfiorò la fronte: "Rosario i capelli li portava così"».
[…]
Il rapporto con Ettore Scola?
«Era geniale, girai con lui Mario, Maria e Mario. Conservo ancora un ritratto che mi fece in trattoria: "Scarpati, in un'espressione intensa". Era ironico. Avevo sempre lavorato con registi coetanei. Un giorno, a sproposito, lo affrontai: "Il nostro rapporto non funziona". Lui: "Non sapevo che fossimo fidanzati".[…]».
Cosa ha pensato delle dichiarazioni del ministro della Cultura Giuli sugli attori?
alessandro giuli a piazza italia, la festa di fdi a roma foto lapresse
«Quelli famosi guadagnano; c'è una notevole differenza tra i primi e gli ultimi nomi. La malattia di questi anni è il narcisismo, chi ha potere cerca solo uno specchio. Ho nostalgia di una politica che studiava i problemi e cercava di comprendere. Oggi la prima cosa è fare dichiarazioni e dilaga la superficialità. Vorrei chiedere a Pannofino di doppiare Trump».
Ha dedicato a sua madre, che è scomparsa dopo essersi ammalata di Alzheimer, il libro "Ti ricordi la casa rossa?".
«L'Alzheimer è classista, la sanità pubblica è svenduta. Per i malati ci vogliono i soldi, bisogna aiutare le famiglie. Ai parenti dico sempre: non bisogna offendersi se non vi riconoscono. Scrivere, mettendo insieme i ricordi, è terapeutico. Ti devi affidare alla parte emotiva, la razionalità serve a temperare le matite e a prepararti agli eventi».
Il rapporto con l'età?
«Ho 69 anni, sono vecchio. A colazione inforco gli occhiali e leggo il giornale. Ho il tablet, ma preferisco il cartaceo. Il piacere del giornale tra le mani non me lo leva nessuno».
un medico in famiglia - giulio scarpati
giulio scarpati foto di bacco
giulio scarpati foto di bacco
giulio scarpati foto di bacco
giulio scarpati con la moglie nora venturini
un medico in famiglia
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