RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
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1 - L'ULTIMA DI DI MAIO: IMPORTARE MEDICI DALLA CINA
Flavia Perina per “la Stampa”
Sarà anche vero che la Cina ha vinto la guerra al virus in soli quaranta giorni, come ha annunciato ieri dal fronte di Wuhan il comandante in capo Xi Jinping, ma potrebbe fare lo stesso un certo effetto, dopo un ricovero d' urgenza, essere accolti al Niguarda o allo Spallanzani da un medico cinese con interprete al seguito. A Luigi Di Maio deve essere sfuggita la surreale portata della decisione di importare da Pechino, oltre una gran quantità di mascherine, tamponi e tute sterili, pure un numero imprecisato di specialisti in malattie polmonari, che saranno imbarcati su un cargo di prossimo allestimento.
reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan 3
«Sono esperti che hanno affrontato il picco dell' emergenza», ha detto Di Maio: insomma, gente prelevata dall' epicentro della crisi che fino a una settimana fa faceva cento morti al giorno. La decisione mostra un alto (sconsiderato?) grado di fiducia nelle attestazioni del governo cinese sullo stato di salute del suo personale sanitario, oltreché un giro di valzer tutto italiano nell' atteggiamento da assumere nei confronti della Cina.
Fummo i primi a bloccare tutti i voli e ad additare come untori i cittadini del Celeste Impero, anche con episodi di discriminazione piuttosto gravi nelle città e nelle scuole. Nel giro di un mese abbiamo cambiato idea. Non sono più untori, non sono più pericolosi. Non meritano neppure l' ordinaria cautela con cui trattiamo i nostri vicini di casa, il metro di distanza, il divieto di riunirsi, la quarantena in caso di rientro da zone infette.
Insomma, non sono più nemici ma liberatori (dal virus) da accogliere con la fanfara e il tappeto rosso. E se non li vedremo sfilare per le vie di Roma e Milano lanciando cioccolata e sigarette è solo perché saremo rinchiusi dentro casa: noi, a differenza dei miracolosi cinesi di Di Maio, in giro non ci possiamo andare neanche per prendere una boccata d' aria.
2 - TAMPONI E MACCHINARI DALLA CINA. LA MOSSA DI DI MAIO
reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Arriveranno già nelle prossime ore i primi aiuti concreti, grazie a un volo charter messo a disposizione in tempi rapidissimi. E con una équipe di tecnici e medici al seguito.La Cina è pronta a dare un sostegno massiccio all' Italia per fronteggiare l' emergenza coronavirus. Pechino si è detta disposta a donare al nostro Paese centomila mascherine di massima tecnologia, ventimila tute protettive, oltre a cinquantamila tamponi per effettuare test diagnostici. Ma non solo.
Il governo italiano si appresta ad acquistare mille ventilatori polmonari necessari per i reparti di terapia intensiva. Si tratta di macchinari già pronti all' uso, prodotti da aziende cinesi e di cui Pechino - visto il calo di contagi dovuto a una politica di stretto contenimento - non ha più necessità. Un surplus utile però per i nostri ospedali.
L' operazione si è svolta con la regia di Luigi Di Maio, che con la Cina ha ormai un rapporto consolidato: il ministro degli Esteri ha sentito martedì mattina il suo omologo e consigliere di Stato di Pechino, Wang Yi. Una telefonata di trenta minuti per definire i dettagli e dare l' ok all' operazione. Da parte cinese è arrivata la garanzia a Di Maio che le commesse italiane saranno messe in priorità in modo da sopperire nel minor tempo possibile a una urgenza che ormai tocca diversi Paesi.
luigi di maio a shanghai con il ministro degli esteri wang yi
Il governo cinese ha anche invitato le aziende a esportare in Italia due milioni di mascherine mediche ordinarie. Le firme sui contratti sono arrivate e subito è stato allestito, appunto, il primo volo di aiuti. Sul charter ci saranno i primi trenta ventilatori polmonari, i 50mila tamponi e altre dotazioni, ma soprattutto nove tra medici e tecnici con una esperienza in prima linea sul coronavirus. Potrebbe essere il primo passo verso una collaborazione medica più intensa tra i due Paesi per contrastare l' emergenza. A livello politico, invece , l' accordo segna il riconoscimento dei buoni rapporti tra Pechino e Roma, un asse che si è consolidato a partire dalla adesione italiana alla nuova Via della seta.
donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus 1
Di Maio, che ha parlato anche degli aiuti con il ministro della Salute Roberto Speranza, commenta: «L' amicizia e la solidarietà reciproca pagano». Il ministro degli Esteri ha poi ribadito: «Ci ricorderemo di tutti i Paesi che ci sono stati vicini in questo momento e li terremo ben presenti in futuro». Il ministro ha intenzione di chiedere la collaborazione anche ad altre capitali.
Intanto, per fronteggiare la crisi economica oltre all' emergenza sanitaria l' ex capo politico del M5S ha assicurato che il governo sospenderà «i mutui i fidi, il pagamento dei contributi e delle tasse» e istituirà la cassa integrazione «anche per le aziende con pochi dipendenti».
3 - CORONAVIRUS IN LOMBARDIA, LA COMUNITÀ CINESE DI MILANO DONA 40 MILA GUANTI MONOUSO E 100 TUTE PROTETTIVE
Zita Dazzi per www.repubblica.it
La comunità cinese di Milano continua la gara di solidarietà per sostenere gli ospedali in prima linea per battere il coronavirus. Le associazioni dei commercianti e degli imprenditori di Chinatown nel fine settimana si sono procurati 40 mila guanti monouso e 100 tute protettive per operatori sanitari. Materiale regalato subito all'ospedale Sacco, che a Milano è il principale polo di raccolta e cura dei pazienti positivi al Covid-19.
donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus 2
reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan 1
A dare la notizia è Francesco Wu, imprenditore e portavoce della comunità, che conta almeno 30 mila presenze a Milano. Tutti si sono tassati per provvedere all'acquisto e i grossisti hanno trovato intermediari che hanno procurato i presidi sanitari omologati. "Siamo tutti impegnati assieme nella stessa battaglia con forte determinazione - dice Wu, che è anche nel direttivo di Confcommercio di Milano Monza, Brianza e Lodi con la delega per l'imprenditoria straniera - Stiamo cercando di contribuire agli sforzi messi in campo dalle istituzioni, sperando che si prenda esempio dalle misure messe in campo dalla Cina che hanno ottenuto buoni risultati per sconfiggere il virus".
donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus
Wu ovviamente è preoccupato per i fallimenti e le chiusure che riguardano la piccola e media imprenditoria e spera in interventi a sostegno di chi sta avendo pesanti ripercussioni economiche per l'epidemia. Quella di oggi non è la prima donazione e non sarà l'ultima. La settimana scorsa erano state regalate dall'ambasciata cinese e da imprenditori cinesi 2.300 mascherine chirurgiche (di cui 2.000 usa e getta e 300 lavabili) al Comitato regionale Lombardia della Croce rossa italiana.
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