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Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”
Joséphine Baker porterà il sorriso, la voce, il suo gonnellino di banane, i seni nudi, e la sua pelle nera, dentro al Panthéon francese. Dal 30 novembre, le spoglie della famosa ballerina e cantante, prima star internazionale di colore, nata nel Missouri e naturalizzata francese, riposeranno sotto la cupola che celebra «i grandi uomini» di Francia, come si legge ancora sul frontone del monumento, sulla collina del quartiere latino di Parigi.
In realtà Josephine Baker, morta nel 1975 a 69 anni, sarà la sesta donna ad essere panteonizzata, accanto, tra le altre, a Marie Curie e all'ex ministra Simone Veil, oltre a Voltaire, Jean-Jacques Rousseau, Victor Hugo, Emile Zola E' stato Emmanuel Macron a dire sì a fine luglio al comitato che da qualche anno si batte per onorare Joséphine Baker, la quale non fu soltanto vedette e cantante, ma partecipò anche alla Resistenza francese contro i nazisti, entrò nel controspionaggio, ricevette la Legion d'Onore e lottò poi al fianco di Martin Luther King per i diritti civili.
La petizione per chiedere di onorare la vedette tra i grandi della patria aveva raggiunto le 38mila firme. «Artista, prima star internazionale nera, musa dei cubisti, entrata nella resistenza durante la seconda guerra mondiale, attiva al fianco di Martin Luther King e in Francia con la Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo, noi riteniamo che Joséphine Baker abbia tutti i diritti di avere un posto al Panthéon» si leggeva nel testo, proposto, tra gli altri, dallo scrittore Pascal Bruckner.
«Ebbene, io dico che avete ragione!» ha detto Macron il 21 luglio ai membri del comitato ricevuti all'Eliseo, secondo quanto riportato dal Parisien e poi confermato dall'entourage del Presidente. Nata nel 1906 nel Missouri da una mamma ballerina e padre artista di strada che abbandonò presto la famiglia, Joséphine fu costretta a sposarsi una prima volta a 13 anni e una seconda a 14, ma non smise di cantare e ballare meravigliosamente, con compagnie itineranti.
SUPERSTAR A PARIGI Sbarca a Parigi nel 1925 e diventa quasi subito una superstar, con uno spettacolo che fa scandalo, La Revue Nègre, portando il charleston ai francesi e una musa ai cubisti come Desnos o Picabia, sempre in prima fila. Nel '37 è naturalizzata francese, poi partecipa alla guerra. Torna sulla scena nel '75, per una serie di spettacoli al teatro Bobino. Muore, colpita da ictus, al termine della 14esima rappresentazione. Non poté avere figli, ma ne adottò dodici: «la mia tribù arcobaleno» diceva.
JOSEPHINE BAKERJOSEPHINE BAKER LOCANDINA DI UNO SPETTACOLO JOSEPHINE BAKER JOSEPHINE BAKER CON IL GHEPARDO ADDOMESTICATO JOSEPHINE BAKER CON LA DIVISA MILITARE FRANCESE Josephine Baker JOSEPHINE BAKER LA COMUNE PER BAMBINI JOSEPHINE BAKER JOSEPHINE BAKER A VENEZIA josephine bakerJOSEPHINE BAKER CON IL TUTU DI BANANE JOSEPHINE BAKER CON IL TUTU DI BANANE josephine bakerJOSEPHINE BAKER josephine bakerjosephine bakerjosephine baker
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