armanda trentini alberto

“ALBERTO NON DIMENTICA MAI IL MIO COMPLEANNO, QUALCOSA NON STA FUNZIONANDO” – ARMANDA, LA MADRE DI ALBERTO TRENTINI, IL COOPERANTE ITALIANO DETENUTO DA TREDICI MESI IN VENEZUELA: “BISOGNA CAMBIARE STRATEGIA. QUESTI 13 MESI DI PRIGIONIA PER ALBERTO SONO STATI UNA CRUDELTÀ QUOTIDIANA. NOI GENITORI CI SENTIAMO SVUOTATI. VIVIAMO UN'AGONIA CHE NON SI PUÒ DESCRIVERE” - "LA PRIGIONIA DI ALBERTO DEVE INDIGNARE GLI ITALIANI, LE NOSTRE ISTITUZIONI E I COMUNI CITTADINI. GRIDERÒ FINCHÉ AVRÒ FIATO. NESSUNA ENERGIA PUÒ ESSERE RISPARMIATA PER RIAVERE ALBERTO A CASA…”

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la mamma di alberto trentini

(ANSA) - "Povero Alberto, si sarà illuso di poterci chiamare. Lui non dimentica mai la data del mio compleanno. Io ho atteso inutilmente quella telefonata perché avevo bisogno di sentire il timbro della sua voce e di capire come vive questa situazione così dolorosa e ingiusta". Lo afferma, in un'intervista a La Repubblica, Armanda, la madre di Alberto Trentini, detenuto da tredici mesi in Venezuela.

   

 

"Secondo me - aggiunge - bisogna cambiare strategia: occorrerebbe designare una persona che sappia rapportarsi con Maduro e con i suoi collaboratori, perché se dopo 395 giorni di prigionia non ci sono risultati, qualcosa non sta funzionando. Sappiamo bene che i carcerieri di Alberto sono in Venezuela e non in Italia, ma occorre convincerli a restituirci nostro figlio".

   

 

"Questi 13 mesi di prigionia - prosegue la madre di Trentini - per Alberto sono stati una crudeltà quotidiana, per lui e anche per noi. Mi fa male soltanto pensare che dolore e quanta delusione hanno segnato tutti questi mesi di prigionia e di isolamento. Sofferenze così forti minano il fisico e l'animo per sempre. Noi genitori ci sentiamo svuotati. Viviamo un'agonia che non si può descrivere".

   

Alberto Trentini

"La prigionia di Alberto - conclude - deve indignare gli italiani, le nostre istituzioni e i comuni cittadini, perché è costretto in carcere per così tanto tempo senza avere alcuna colpa. Spero che sempre più voci si uniscano alle nostre proteste. Io, se necessario, griderò finché avrò fiato. Nessuna energia può essere risparmiata per riavere Alberto a casa".

alberto trentiniAlberto TrentiniALBERTO TRENTINI