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Paolo Conti per “Il Corriere della Sera”
Oggi si svolgerà forse il più anomalo sciopero mai proclamato nella storia della Rai. Non lavoreranno gli iscritti a Sic-Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal (circa l’80% del «popolo Rai» tesserato nei sindacati). Lavoreranno regolarmente, invece, gli iscritti alla Cisl, all’Usigrai (il sindacato nazionale dei giornalisti Rai) e all’Adrai, che riunisce i dirigenti della Rai, associazione presieduta da Luigi De Siervo, responsabile della Direzione commerciale e amico personale di Matteo Renzi. ?
L’anomalia di questo sciopero (indetto per protestare contro il taglio di 150 milioni al bilancio 2013) sta nell’impossibilità, sia da parte dell’azienda che dei sindacati, di prevedere gli effetti concreti della protesta nella programmazione. Quando lo sciopero è unitario, si conosce già dal giorno prima il «palinsesto alternativo».
Stavolta bisognerà vedere quanti dipendenti si presenteranno negli studi e nelle cabine di regia. Solo caso per caso si potrà capire se sarà possibile trasmettere un programma o si dovrà sostituirlo con un telefilm, addirittura un film, un documentario. I giornalisti non scioperano e le redazioni saranno regolarmente in attività. Ma è prevedibile che gran parte delle dirette salterà e che i notiziari, proprio per l’assenza dei tecnici, andranno in onda in forma ridotta e senza servizi esterni. Ieri sono state comunicate piccolissime variazioni di telefilm, niente altro. ?
Una sola cosa è certa: l’organizzazione dei presidi dei sindacati impegnati nello sciopero davanti ai centri di produzione Rai. Al mattino saranno presidiati i centri di Roma (via Teulada, dove per esempio si registra «Porta a Porta»), di Milano (corso Sempione), di Firenze (largo Alcide De Gasperi), di Napoli (viale Marconi), di Genova (piazza de Ferrari), di Cosenza (via Marconi) e di Potenza (via dell’Edilizia), di Bari (via Dalmazia).
Invece Codacons, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori e Associazione Utenti Radiotelevisivi appoggiano la politica decisa da Matteo Renzi, condividono il taglio di 150 milioni e contestano apertamente lo sciopero. ?Intanto si moltiplicano le iniziative e le riunioni di riflessione sul futuro della Rai. Martedì 17 giugno alle 15 a Roma (nella sala delle Colonne in via Poli) incontro organizzato dall’associazione ex parlamentari su «Serve ancora un servizio pubblico?».
Tra gli interventi previsti quelli di Monica Maggioni (direttore di Rainews 24), Tinni Andreatta (Rai Fiction), Stefano Balassone (ex consigliere Rai). Alla fine interverrà il direttore generale Luigi Gubitosi che dialogherà con gli ex ministri delle Comunicazioni Paolo Gentiloni (Pd) e Paolo Romani (Forza Italia). Conclusioni del sottosegretario alle Comunicazioni del governo Renzi, Antonello Giacomelli. ?
Ancora in fase organizzativa l’idea di una «Pallacorda della Rai» lanciata da Michele Anzaldi, segretario Pd della Vigilanza che si è rivolto a personaggi noti del mondo televisivo (Michele Santoro, Giovanni Minoli, Lucia Annunziata, Lilli Gruber, Enrico Mentana solo per fare qualche nome). Il progetto è «arrivare a una bozza di lavoro da consegnare al Parlamento. ?
Molta attesa per l’iniziativa dell’Adrai presieduta da Luigi De Siervo, che si terrà il 23 giugno al teatro delle Vittorie. De Siervo rifiuta l’idea di una «Leopolda Rai». Comunque non parleranno politici né dirigenti della tv pubblica ma solo esperti in vari settori (legale, mediatico per esempio) che avranno un tempo contingentato a disposizione, poi si aprirà il confronto e dopo cento giorni, raccolto il materiale, si arriverà a un progetto unitario da consegnare al governo per una Rai, come dice De Siervo, che «non ha paura né dei tagli né di riformarsi». Insomma un nuovo servizio pubblico, sicuramente diverso da quella che conosciamo. ?
2 - RAI: SINDACATI, SALTANO TG E DIRETTE
(ANSA) - Stop a tg e dirette per lo sciopero proclamato in Rai da Cgil, Uil e altre sigle minori, senza il sostegno di Cisl e Usigrai. Secondo quanto segnalano i sindacati, non e' andata in onda su Rai3 in tutta Italia la rubrica del Tgr Buongiorno Regione, cosi' come Agora' a seguire, sostituito da una replica di Presadiretta di Riccardo Iacona. Saltate anche l'edizione mattutina del Tg1 e la rassegna stampa di Rainews24, dove ci sarebbe un'alta adesione e verrebbe garantito solo il servizio minimo. Stop alle dirette - rendono noto ancora i sindacati - anche su Radio2 e Radio3, mentre su Rai1 la puntata di Uno Mattina e' in registrata.
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