
DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL…
Sara Regina per il “Corriere della Sera - Milano”
Intorno alle 5 di martedì mattina un manichino raffigurante l’artista Maurizio Cattelan è stato appeso a un albero nella centralissima piazza Santo Stefano a Milano, a pochi passi dal Duomo, vicino alla chiesa di San Bernardino alle Ossa.
La cosa ha creato un certo allarme nei passanti, perché a prima vista il manichino poteva sembrare una persona impiccata. Dopo le segnalazioni al centralino della polizia locale, sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno provveduto a staccare il manichino. L’oggetto è stato poi affidato alla Digos per le indagini del caso.
C’era anche un biglietto, che sembra rimandare al celebre caso dei manichini di bambini impiccati alla quercia di piazza XXIV Maggio, maggio 2004: «IREN - Suicidio Cattelan Fallico. Omaggio al maestro che dopo dieci anni ha lasciato il mondo dell’Arte», si legge.
manichino di cattelan impiccato 1
Il manichino potrebbe quindi essere l’opera di un «emulatore» che desidera attirare l’attenzione su di sé, sfruttando la fama internazionale dell’artista. Il quale nel 2011, in occasione della grande retrospettiva «Maurizio Cattelan: All»che ha visto 120 delle sue opere esposte tutte insieme al Guggenheim di New York, ha annunciato che questo era l’evento conclusivo della sua carriera.
L’installazione dei tre bambini impiccati, inaugurata il 5 maggio 2004 (anniversario della morte di Napoleone) suscitò un vero e proprio «caso». L’opera, commissionata e finanziata dalla fondazione Nicola Trussardi, era di un realismo estremo, dagli occhi spalancati dei bambini ai piedi scalzi e sporchi di polvere. L’installazione, inaugurata alla presenza del sindaco Gabriele Albertini e di Beatrice Trussardi, avrebbe dovuto rimanere esposta per un mese.
Durò un giorno solo: nella tarda serata un uomo armato di scala e seghetto si avvicinò alla quercia e riuscì a staccare due dei manichini. Arrivato al terzo, prese le forze e precipitò dal ramo, con un volo di alcuni metri che gli procurò contusioni e trauma cranico. Il terzo manichino fu poi rimosso per precauzione dai vigili del fuoco. L’uomo, Franco De Benedetto, manovale 46enne che viveva in una vicina casa popolare, raccontò che non sopportava la vista dei bambini impiccati dalla finestra. Incensurato, patteggiò due mesi di carcere (pena sospesa) per danneggiamento aggravato.
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