burnout stress da lavoro

FINE LAVORO MAI - IN ITALIA, BELGIO, FRANCIA E SPAGNA L'80% DEI DIPENDENTI VIENE CONTATTATO PER MOTIVI DI LAVORO ANCHE DOPO AVER "STACCATO" - OVVIAMENTE LA NECESSITÀ DI ESSERE SEMPRE REPERIBILI SBOMBALLA GLI ZEBEDEI DEI LAVORATORI, CHE CHIEDONO DI LIMITARE I CONTATTI FUORI ORARIO - 13 STATI DELL'UNIONE EUROPEA HANNO LEGIFERATO IN MERITO AL "DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE"

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(ANSA) - Al lavoro "la cultura always on", di essere cioè "sempre attivi", "spesso si traduce in orari di lavoro aggiuntivi e imprevedibili" e "potrebbe essere dannosa per l'equilibrio tra lavoro e vita privata dei lavoratori, la loro salute e il loro benessere. Sulla base di un sondaggio aziendale del 2022 condotto da Eurofound in quattro paesi (Belgio, Francia, Italia e Spagna), oltre l'80% degli intervistati ha dichiarato di essere stato contattato per motivi lavorativi al di fuori dell'orario di lavoro contrattuale, con nove su dieci che hanno risposto a tali contatti".

 

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Lo segnala la Commissione europea nella Proposta di rapporto comune sull'occupazione nell'ambito del Pacchetto di autunno del semestre europeo. "Le principali ragioni segnalate per questo sono state - prosegue l'esecutivo comuntario -: sentirsi responsabili dei propri incarichi (82%), desiderare di rimanere "al passo con le cose" (75%), perché era previsto (75%), paura di un impatto negativo se non fosse stata fornita alcuna risposta (61%) e l'aspettativa di una migliore progressione di carriera".

 

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In un altro passaggio del documento la Commissione europea ricorda di contro che "diversi Stati membri hanno già implementato misure mirate al telelavoro e al diritto alla disconnessione". "Attualmente la legislazione pertinente sul diritto alla disconnessione esiste in 13 Stati membri, ma con variazioni in termini di ambito, definizione, attuazione e applicazione.

 

Francia, Spagna, Belgio e Italia sono stati i primi quattro paesi con una legislazione nazionale sul diritto alla disconnessione, mentre gli altri nove, ovvero Bulgaria, Cipro, Grecia, Croazia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, hanno introdotto una nuova legislazione, un emendamento alle leggi nazionali esistenti o linee guida nazionali per stabilire questo diritto".