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Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica”
È stata una lunga battaglia, durata oltre trent’anni, ma alla fine l’uomo qualunque ha sconfitto potenti, vip e ricconi.
La chiamano “Billionaires Beach”, la spiaggia dei miliardari perché lungo quel miglio e mezzo di striscia lungo il Pacifico ci sono ville da sogno, architetture da premio, bungalow inaccessibili e qualche pacchianata hollywoodiana.
Il nome reale è Carbon Beach, per chi viene da Santa Monica (e guida verso ovest) inizia lungo la Pacific Coast Highway, più o meno dopo Las Flores e fino al Malibu Pier. Più o meno, perché fino a ieri questa spiaggia - considerata (non a torto) una delle più belle della California del Sud era di fatto vietata alla stragrande maggioranza degli umani, tutti quelli che non avevano la fortuna (e il conto in banca) per possedere una delle ville sull’Oceano.
MALIBU - billionaires-beach-carbon-beach-malibu-1
Con il lungo weekend di Independence Day e l’inizio della seconda settimana di luglio (anche se dalle parti di Malibu le classiche stagioni hanno poco senso visto che le spiagge sono frequentate tutto l’anno) è arrivato così il regalo - che in tanti attendevano con ansia - dalla California Coastal Commission: via libera (con esecuzione immediata) per un nuovo sentiero di accesso che lungo le case miliardarie porta alla sabbia e al mare aperto.
«È un incantevole lembo di costa che deve essere aperto a chiunque», ha dichiarato soddisfatto Charles Lester, direttore esecutivo della commissione che ha preso la storica decisione. Cantano vittoria i blogger e chi sui social network ha combattuto per anni la battaglia dei “99 per cento” contro “l’1per cento”, esultano i legali (spesso giovani e malpagati) che hanno sconfitto gli avvocati dei grandi studi (mille dollari all’ora).
Fra i più accesi miliardari convinti che il diritto di proprietà potesse allargarsi fino al bagnasciuga ci sono nomi conosciuti al grande pubblico, da Larry Ellison (ex Ceo di Oracle) a Peter Morton (co-fondatore dell’Hard Rock Cafè) fino a David Geffen, mogul dell’industria dell’entertainment (ha fondato DreamWorks ed è uno dei grandi finanziatori di Obama in California), che per anni ha speso un capitale in avvocati pur di proibire un viottolo d’accesso che nel lontano 1983 era stato pattuito in cambio di una ristrutturazione della villa.
Trentadue anni fa furono ben 1.300 le vie d’accesso al mare che erano state concordate tra proprietari e comuni lungo la costa che da Los Angeles risale verso nord. Moltissime non vennero mai aperte, nonostante la legge dello Stato garantisca a tutti i cittadini il passaggio fino al mare.
In zone come Malibu, dove abitano (o hanno seconde case) decine e decine di persone unite (oltre che dalla ricchezza) anche dal “potere” che hanno verso le autorità locali, è stato un gioco da ragazzi opporsi a una legge che pochi da quelle parti sentivano il bisogno di far rispettare.
casa di barbra streisand a malibu
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beckham a malibu
MALIBU 4
sean penn villa malibu
Ci fu qualcuno, come Norman e Lisette Ackerberg, che dopo essersi accordati per una via d’accesso costruirono un muro alto tre metri, un campo da tennis e misero grandi macigni attorno alla loro imponente magione. Alla fine hanno dovuto cedere. Dall’alba al tramonto, tutti i giorni dell’anno, “Billionaires Beach” sarà accessibile a chiunque lo vorrà.
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