DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Fabrizio Massaro per www.corriere.it
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Si riapre l’inchiesta sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Montepaschi morto precipitando dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede dell’istituto senese, la sera del 6 marzo 2013.
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A riaprire il caso è la commissione parlamentare d’inchiesta relativa alla morte del top manager di Mps, che ha affidato una maxiperizia ai carabinieri di Ros e Racis per effettuare una serie di accertamenti tecnici.
Tra le analisi, quelle sulla dinamica e il modo in cui David Rossi è precipitato dalla finestra del suo ufficio: saranno simulati con un manichino antropomorfo virtuale per cercare di capire se si sia trattato di un suicidio — come hanno affermato due archiviazioni disposte dalla magistratura di Siena — oppure un omicidio, come continua a ritenere la famiglia di Rossi e una parte dell’opinione pubblica.
«Fare luce sui coni d’ombra»
«C’è la volontà di fare luce sui coni d’ombra rimasti inesplorati in precedenti inchieste. Chiederemo di valutare» sia l’ipotesi «defenestrazione sia il suicidio. E saranno i tecnici a valutare se una soluzione è più verosimile dell’altra».
Lo ha detto il presidente della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi, Pierantonio Zanettin (Forza Italia), presentando, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, l’affidamento di perizie con 49 quesiti ai carabinieri.
Come Commissione, «abbiamo espresso perplessità su una serie di aspetti» e per questo motivo è stato deciso di richiedere «accertamenti tecnici molto complicati e sofisticati» rivolgendosi «ai corpi speciali dei carabinieri, Racis e Ros, che abbiamo individuato come il top».
«Avevamo promesso che non avremmo lasciato nulla di intentato per fare chiarezza su una vicenda ancora piena di ombre e così stiamo facendo. Vogliamo la verità su quanto accadde in quella tragica sera di quasi nove anni fa», hanno dichiarato in una nota congiunta le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione parlamentare di inchiesta.
Il manichino virtuale per simulare il corpo che cade
È quanto annunciato dal presidente della commissione, Pierantonio Zanettin, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il capo del Ros, Pasquale Angelosanto e del Racis, Riccardo Sciuto. Le attività peritale dovrebbero concludersi entro tre-sei mesi.
poltrona spostata prima e dopo
«Siamo in presenza di tanti e articolati quesiti — ha affermato il capo del Racis, Riccardo Sciuto — Sulla precipitazione del corpo utilizzeremo un software che simulerà il corpo che cade. Per fare ciò torneremo sulla scena dei fatti dove verrà impiegato uno scanner 3d che ricostruisce in tre dimensioni la scena del crimine».
Della caduta e dell’agonia del manager esiste un video, con la registrazione del volo del corpo e dei venti lunghi minuti rimasto per terra senza assistenza, fino alla fine.
Un video che ha dato adito a polemiche enormi sulla ricostruzione effettiva dei fatti e sulla presenza di eventuali altre persone non individuate all’interno del vicolo di Monte Pio, nel retro della banca. Si vedono fra le altre cose una persona che si sporge e un oggetto cadere minuti dopo, che pare essere l’orologio del banker.
Il manichino virtuale consentirà di verificare l’ipotesi che Rossi sia stato reso incosciente, anche in modo non violento, prima della caduta, e di simulare che sia stato afferrato da due soggetti in modo da sollevarne il corpo «inanimato» e farlo precipitare dalla finestra.
La ricostruzione servirà per verificare se la dinamica sia compatibile con gli elementi accertati dalla scientifica durante i rilievi dopo il ritrovamento del cadavere. Allo stesso modo verrà simulata «la posa di un piede del manichino antropomorfo sul condizionatore come avrebbe potuto fare Rossi — spiega la Commissione nella richiesta di perizia — nell’atto preparatorio alla precipitazione volontaria, riproducendo le condizioni (risma di carta sul lato sinistro del condizionatore) presenti la sera del 6 marzo 2013 e verificando la compatibilità con un gesto anticonservativo».
Le verifiche sul traffico telefonico
La commissione d’inchiesta ha richiesto anche verifiche sulle utenze telefoniche: l’assenza del tracciamento delle celle telefoniche in uso in quelle ore nella zona di Rocca Salimbeni è stato uno dei punti più criticati della gestione delle indagini da parte della procura di Siena.
«I quesiti che ci sono stati sottoposti riguardano i dati del traffico telefonico sviluppato dagli apparecchi in uso a Rossi e dai dispositivi delle persone coinvolte nell’indagine», ha spiegato il capo del Ros, Pasquale Angelosanto. «Noi lavoreremo su materiale già acquisito. Noi cercheremo di fare ciò che facciamo già nelle indagini più complicate e complesse. Analizzeremo non la singola utenza ma verrà messo a confronto ogni singolo traffico con gli altri. Un lavoro particolarmente complesso ma ci auguriamo di fare un buon lavoro e di non lasciare spazi inesplorati».
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