DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Luca Mastrantonio per corriere.it
C’è una foto a colori del 1955 che ritrae Marilyn Monroe che legge l’ Ulisse di Joyce. Sono le ultime pagine, quelle del monologo di Molly Bloom, la moglie del protagonista Leopold, donna che si converte al sì, al potere di saper dire sì al mondo con tutta sé stessa, anima e corpo. La maggior parte delle persone, per pregiudizio o coda di paglia, perché non tutti hanno letto tutto l’Ulisse, pensano che sia una posa. In realtà il fotografo Eve Arnold, che scattò quel servizio a Long Island, racconta che l’attrice si portava dietro il librone e confessava di faticare a leggerlo ma era affascinata dal suono delle parole, dalla voce, la voce interiore dei personaggi, che è il vero dono di Joyce a chi lo legge e leggendolo si conosce.
Cosa pensava Marilyn mentre leggeva? E come ripensava alla propria vita, senza filtri, in sincerità, con il cuore a nudo come fa Molly Bloom? La risposta, arricchita da una parziale omonimia con l’autore irlandese, è arrivata nel 1999 con Blonde, mille pagine in cui l’americana Joyce Carol Oates ha distillato la vita reale in un romanzo che intreccia tre fasi o livelli di Marilyn: il primo, è la tribolata ragazza di provincia, Norma Jeane Baker; poi, l’attrice, col nome d’arte pieno di emme per suscitare mormorii di apprezzamento (mmh...), voce infantile e make up artificiale, corpo a disposizione di sguardi e fantasie maschili;
infine, la Bionda, chioma di platino, vestiti costosi e pelle di burro, che mette assieme stile di vita altolocata e categoria porno, con una rivisitazione della vergine delle favole: fragile e fatua, facile e felice. Le tre donne hanno uno stesso cuore, cui Oates dà vita inventando un timbro che suona autentico, mescolando biografia e finzione: come la balbuzie di cui da giovane soffriva realmente e Oates sublima poi in chiave sentimentale («La balbuzie era ancora dentro Norma Jeane. Ma era scesa dalla lingua al suo cuoricino da colibrì, lì dove nessuno poteva scoprirla»); o come le poesie del diario, che Marilyn scriveva e Oates reinventa.
Dalle tante famiglie cui fu data in adozione, Oates ne ricava una sola, di fantasia; e di tanti veri amanti, problemi di salute, aborti e tentativi di suicidio, compaiono i più simbolici. Gli uomini della sua vita ci sono tutti, da Joe DiMaggio ad Arthur Miller, fino a J.F. Kennedy; più alcuni inventati, come Cass, figlio gay di Charlie Chaplin. Dal libro è stata tratta una serie nel 2001 e recentemente un film che Netflix lancerà il prossimo settembre, firmato da Andrew Dominik, protagonista Ana De Armas. Per Oates è una sorprendente lettura femminista di Marilyn. Per noi, oltre che un mito, dovrebbe essere anche un monito su cosa può celarsi oltre il successo e dentro chi non ha più una vera vita privata, come ci ha ricordato la scrittrice in occasione dei 60 anni dalla morte di Marilyn, il 5 agosto 1962.
Cosa ricorda della notizia della precoce morte di Marilyn a 36 anni?
«In quanto morte dell’icona “Marilyn Monroe”, il fatto era avvolto da molti misteri. Ma a colpirmi fu la scoperta, successiva, che lei aveva pochi dollari nel suo conto in banca, che non bastavano per un funerale dignitoso, così il suo corpo fu portato all’obitorio della contea di Los Angeles.
Alla fine sarà l’ex marito Joe DiMaggio a pagare per il funerale e la lapide. Questo è rivelatore: l’immagine glamour di una donna è solo qualcosa che viene venduta al pubblico da cinici produttori e imprenditori, mentre la donna in sé viene sfruttata. Una vittima, nonostante la sua bellezza e talento. Perché “Marilyn Monroe” è morta così giovane? La donna che era dietro l’artista, Norma Jeane Baker, era disperata per la sua vita già all’età di 36 anni».
L’ispirazione del libro è venuta da una foto in cui Norma Jeane Baker è bruna e sconosciuta, come tante ragazze della grande provincia USA.
«Aveva solo 16 anni al tempo di quella foto. Era una ragazza che aveva abbandonato le scuole superiori e si era sposata da giovane, con un amico del vicinato, per evitare di essere rimandata in orfanotrofio fino all’età di 18 anni.
In questa fotografia, Norma Jeane è carina ma non affascinante; ha i capelli castani, non biondo platino. È istruttivo vedere come “Marilyn Monroe” sia stata modellata su questa giovane ragazza americana volenterosa ma ingenua, per essere trasformata in un prodotto di consumo per gli studios di Hollywood».
Qual è l’aspetto meno indagato di Marilyn Monroe?
«Mentre riguardavo i film in ordine cronologico, da Giungla d’asfalto e La tua bocca brucia fino a Gli spostati, mi sono resa conto di un’attrice brillante ma sottovalutata. Le prove sono lì, sullo schermo, basta vedere i film».
La vita di Marilyn e il suo romanzo sono pieni di punti di svolta: dalla ragazza alla star, dalla star al sex symbol. Punti spesso oscuri: penso alla scena del provino in cui viene violentata dal produttore che però quasi giustifica; o al celebre servizio fotografico di nudo su un panno rosso fatto per bisogni economici... Delle tante metamorfosi di Marilyn, ce ne è una che ricorda più di altre?
«Direi che il primo “punto di non ritorno” nella vita di Norma Jeane è una foto vestita da operaia durante la Seconda guerra mondiale, apparsa sul quotidiano militare Stars & Stripes. Penso sia stato l’inizio di quella trasformazione che ha portato la sua vita privata ad essere anche vita pubblica».
Marilyn aveva la sindrome dell’impostore e cercava continue conferme negli uomini. Chi l’ha amata o aiutata ad amarsi di più?
«I suoi mariti l’amavano molto, questo è fuori dubbio. Ma il suo bisogno di attenzione e le sue continue ansie mettevano a dura prova ogni relazione».
MARILYN MONROEmarilyn monroe marilyn monroe con il primo marito james dougherty nel 1942marilyn monroeana de armas marilyn monroe blondela stanza dove fu trovata morta marilyn monroe
joyce carol oates di maggio marilyn 56la notizia della morte di marilyn monroe su un cartellone luminosoarthur miller marilyn monroe joe di maggio marilyn monroe Ana De Armas nel film Blonde su Marilyn MonroeAna De Armas nel film Blonde su Marilyn Monroe 4Ana De Armas nel film Blonde su Marilyn Monroe 2Ana De Armas nel film Blonde sua Marilyn Monroe 5marilyn monroe 2marilyn monroemarilyn monroe 10john fitzgerald kennedy marilyn monroe marilyn monroe frank sinatramarilyn monroemarilyn monroemarilyn monroe joe dimaggiomarilyn monroe 3marilyn monroe marilyn monroe 2marilyn monroe marilyn monroe marlon brandoMarilyn Monroe Chanel n. 5marilyn monroeMADONNA MARILYN MONROE 66Marilyn Monroe Chanel n. 5marilyn monroe john fitzgerald kennedy
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