eptacaidecafobia triscaidecafobia numero 13 17

LA SCARAMANZIA DA’ I NUMERI – MARINO NIOLA SPIEGA PERCHÉ IL 13 E IL 17 VENGONO CONSIDERATI NUMERI CHE PORTANO SFIGA: “LA FAMA SINISTRA CHE CIRCONDA IL 13 NASCE DAL RICORDO DELL'ULTIMA CENA, DOVE I COMMENSALI ERANO TREDICI, CRISTO PIÙ GLI APOSTOLI. SE GLI ANGLOSASSONI TEMONO IL 13 COME LA PESTE, NOI MEDITERRANEI INVECE SOFFRIAMO DI EPTACAIDECAFOBIA, LA PAURA DEL 17. LA CATTIVA AURA CHE CIRCONDA IL 17 RISALE PROBABILMENTE ALLA ROMA ANTICA DOVE LA CIFRA, SCRITTA IN NUMERO ROMANO XVII, ANAGRAMMANDOLA DIVENTAVA VIXI, CIOÈ VISSI. SE POI IL DICIASSETTE DEL MESE CAPITA DI VENERDÌ, ALLORA BISOGNA TOCCARSI, MUNIRSI DI CORNETTI E AFFIDARSI AL PROPRIO SANTO PROTETTORE, PERCHE’…”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell’articolo di Marino Niola per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cultura/2025/07/30/news/marino_niola_serie_numeri_tabu_13_17_paura-424762305/

marino niola

 

Aggiungi un posto a tavola o c'è una sfiga in più. Potrebbe essere lo slogan dei soggetti affetti da triscaidecafobia, una parola di origine greca che sembra uno scioglilingua ed è composta da tris (tre) più deca (dieci) che fa tredici.

 

La inventò ai primi del Novecento lo psicoanalista americano Isador Coriat per definire la paura superstiziosa del numero 13. […] Probabilmente la fama sinistra che circonda questa cifra nasce proprio dal ricordo dell'Ultima cena, dove i commensali erano tredici, Cristo più gli apostoli.

 

E vista la drammatica conclusione della serata non è difficile che la tradizione popolare se la sia legata al dito facendone un presagio di sventura. Ecco perché si crede che mettersi in tredici a tavola costerà la vita a uno dei convitati. Anche l'antica mitologia germanica ha il suo Cenacolo.

 

triscaidecafobia

È il banchetto del Walhalla, l'Olimpo nordico, dove l'arrivo di Loki, il tredicesimo e sgraditissimo ospite, dà inizio a una serie di sventure che porteranno al Ragnarok, il crepuscolo degli dei.

Ma la cattiva fama che grava sul numero incriminato viene da tempi ancor più lontani. Una leggenda vuole che Filippo il Macedone, padre di Alessandro Magno, si fece erigere una statua mentre era ancora in vita e la fece aggiungere a quelle delle dodici divinità più venerate. La legge del tredici scattò inesorabile e il sovrano finì assassinato, anche lui a tavola.

 

leonardo ultima cena

L'ombra nefasta del numero si allunga fino ai nostri giorni. E non risparmia nemmeno il mondo del business. Non a caso molte compagnie aeree non hanno la fila 13 a bordo dei loro velivoli, […] in molte metropoli i grattacieli non hanno il tredicesimo piano o, meglio, lo hanno ma truccato da 12 bis. […] Lo stesso dicasi degli alberghi, dove si passa direttamente dalla camera 12 alla 14 o si ricorre all'escamotage del 12 bis. In fondo la triscaidecafobia è un tentativo di tradurre delle coincidenze negative in una regola. Un'aritmetica del mistero che dà l'illusione di prevedere l'imprevedibile e calcolare l'incalcolabile.

 

venerdi 17

[…] Nel mondo anglosassone sul 13 ci hanno messo una croce sopra. Al punto che nella stragrande maggioranza dei ristoranti, dai fish and chips agli stellati, il tavolo portasfiga è tabù. […] Se gli anglosassoni temono il 13 come la peste, noi mediterranei invece soffriamo di eptacaidecafobia, la paura del 17. […]

 

La cattiva aura che circonda il 17 risale probabilmente alla Roma antica dove la cifra, scritta in numero romano XVII, anagrammandola diventava VIXI, cioè vissi. Come dire fui, ora non più. E ho detto tutto. Se poi il diciassette del mese capita di venerdì, allora bisogna toccarsi, munirsi di cornetti e affidarsi al proprio santo protettore.

 

numero 17

Perché il calendario ci sta lanciando un doppio S.O.S. La trista nomea del venerdì era tale che a partire dal Medioevo la credenza popolare collocava di venerdì tutti gli eventi luttuosi la cui data era incerta. La cacciata di Eva e Adamo dall'Eden, l'episodio di Caino e Abele, la decollazione di San Giovanni Battista, la Strage degli innocenti. E soprattutto il giorno della morte di Cristo.

 

venerdi 17

[…] Il venerdì nell'Italia tradizionale era out. Non ci si sposava, non si mangiava carne, non si debuttava con uno spettacolo, non si chiamava il medico, non si faceva il pane né il bucato, non ci si scambiavano visite né regali, non si piantavano ortaggi né legumi, non si cuciva né si rammendava. E, ciliegina sulla torta, si credeva che i nati di venerdì fossero destinati a una vita triste, a praticare la stregoneria e perfino a trasformarsi in lupi mannari. […]

venerdi 13triscaidecafobia numero 13 numero 17numero 13 numero 13 numero 13triscaidecafobia