DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Cristiana Mangani per "il Messaggero"
A guidare le prossime manovre russe sul campo sarà la nave affondata dagli ucraini davanti a Odessa. L'incrociatore era considerato strategico per l'assalto finale delle truppe di Vladimir Putin, e ora lo zar si sente autorizzato ad alzare il tiro sulle città che stanno bloccando la sua avanzata. Prima tra tutte Mariupol, data ogni giorno per spacciata, e invece - nonostante sia drammaticamente distrutta e con migliaia di vittime -, ancora nelle mani di una resistenza eroica.
UCRAINA - LE FOSSE COMUNI A MARIUPOL
«Noi non ci arrendiamo, si vergogni chi ha disertato», spingono sul morale delle truppe i due protagonisti della battaglia nella città martire: Denis Prokopenko, colonnello del reggimento Azov, e il maggiore Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata dei Marines ucraini.
Spiegano in un video pubblicato su Youtube che sono riusciti a unire le forze e che stanno combattendo insieme.
I CRUISE In risposta, la Russia sta colpendo duro e, per la prima volta, ha messo in campo due bombardieri strategici, un Tu-95 e un Tu-160, che hanno attaccato ieri Mariupol con missili cruise. A dare la notizia è stato il portavoce della Difesa ucraina, Oleksandr Motuzianyk.
acciaieria Azovstal a Mariupol
«La città è stata colpita mentre gli aerei sorvolavano la regione russa di Krasnodar. Impiegati nel bombardamento anche aerei Tu22M3», ha spiegato, aggiungendo che ora Mosca sta concentrando gli sforzi nelle città di Rubizhne, Popasna e di Mariupol.
La battaglia, dunque, non si ferma, continua in ogni angolo della città devastata, e rappresenta anche la sfida chiave per la Russia.
A tenere impegnati circa quindicimila soldati di Mosca sono, infatti, poco più di duemila militari ucraini, forse anche qualcuno in meno, se è vero quello che dice il Cremlino, e cioè che 1.200 si sono arresi. Da Kiev negano questi numeri, ma la situazione è realmente drammatica. Il comandante della 36/a brigata della Marina ucraina, maggiore Serhiy Volyna, ha chiesto al governo di Kiev di «sbloccare Mariupol il prima possibile, militarmente o politicamente», perché - ha dichiarato - da ieri mattina «sono in corso feroci combattimenti, i russi avanzano in modo aggressivo. Non abbiamo intenzione di arrenderci, ma la situazione sta precipitando».
UCRAINA - I CADAVERI RINVENUTI A MARIUPOL
I FORNI CREMATORI Nel frattempo, se da una parte dichiarano di aver preso possesso della città, dall'altra smentiscono. Da Mosca hanno annunciato di aver conquistato lo stabilimento siderurgico Ilyich, con l'appoggio di milizie della autoproclamata repubblica di Donetsk. Tutto queste mentre le autorità locali denunciano che gli occupanti russi hanno iniziato a riesumare i cadaveri dei civili sepolti nei cortili dei blocchi residenziali, che non permettono di seppellire i corpi delle persone uccise, mettendo un sorvegliante in ogni cortile e che hanno portato 13 forni crematori mobili, per cui si sospetta che stiano cercando di coprire crimini di guerra
Nello stesso momento il portavoce del ministero della Difesa russo ha annunciato che aumenteranno il numero e la portata degli attacchi missilistici su obiettivi a Kiev in risposta a quelli che definiscono atti di sabotaggio sul territorio da parte delle forze ucraine. L'aumento dei combattimenti sta compromettendo i nove corridoi umanitari che erano stati concordati per l'evacuazione dei civili, anche dalla stessa Mariupol.
La Croce Rossa ha avvertito che «con le persone che cercano di uscire da Mariupol, la linea del fronte è sempre volatile e c'è bisogno che l'intera catena di comando sia consapevole di questa tregua, qual è il percorso preciso, qual è la tempistica». Cosa che, in questo momento, sembra impossibile da attuare.
I TUNNEL Intanto, le truppe rimaste, appena qualche migliaio, continuano a rimanere asserragliate soprattutto nella ridotta della grande acciaieria Azovstal, che con la sua rete di tunnel consente di sfuggire agli assalti nemici. È andata diversamente per i soldati che combattevano nello stabilimento siderurgico Ilyich, visto che ora è in mano alle truppe di Mosca, secondo quanto ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Gli ultimi difensori di Mariupol, a questo punto, vedono soltanto una possibilità, ed è che da Kiev arrivino nuove forze, che la Capitale intervenga per «sbloccare la situazione il prima possibile. Militarmente o politicamente».
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