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“BASTA TRACCIAMENTO E QUARANTENE PER I CONTATTI DEI POSITIVI. PER I VACCINATI, IL COVID È POCO PIÙ CHE UN RAFFREDDORE” – MATTEO BASSETTI: “CHI È MALATO DEVE STARE A CASA. NON POSSIAMO CONTINUARE A METTERE IN QUARANTENA DECINE DI PERSONE PER OGNI TAMPONE POSITIVO” – IL GOVERNATORE LIGURE TOTI: “FRA QUALCHE SETTIMANA RISCHIAMO DI AVERE IL PAESE PARALIZZATO NON DAI MALATI DEL COVID, MA DALLA GENTE IN ISOLAMENTO” – “RISCHIAMO DI FARE TANTISSIMI TAMPONI INUTILI E NON RIUSCIRE A FARE QUELLI INDISPENSABILI PERCHÉ..."
Da www.leggo.it
Basta quarantene per i contatti dei positivi, basta tracciamento, chi è malato stia a casa e per i vaccinati il Covid è ormai come un raffreddore: è quanto afferma oggi, in un'intervista al Secolo XIX, l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'area metropolitana genovese.
«Abbiamo oltre 50mila casi al giorno, diventeranno molti di più, finiamola con il tracciamento e le quarantene dei contatti. Chi è malato deve stare a casa e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo», le sue parole.
«Deve cambiare tutto, non possiamo contrastare il Covid di dicembre 2021 con gli strumenti normativi del dicembre 2020 - dice - più dell'80% degli italiani è vaccinato e per loro il Covid, oggi, è poco più che un brutto raffreddore».
Toti: rivedere regole, rischio paralisi
«Fra qualche settimana rischiamo di avere il Paese paralizzato non dai malati del covid, ma dalla gente in quarantena chiusa in casa. Visto che la stragrande maggioranza di persone che prende il covid, oggi lo fa a casa con doppia dose di vaccino, forse dobbiamo rivedere le regole delle quarantene e dei tracciamenti per i contatti». Lo chiede al Governo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a Mattino Cinque su Canale 5.
«D'altra parte se il tasso di mortalità scende sotto la soglia di rischio, se la malattia è curabile a domicilio come una malattia ancora grave ma non letale, anche l'atteggiamento da prendere con i contatti è diverso. - sottolinea Toti -. Rischiamo di fare tantissimi tamponi inutili e non riuscire a fare quelli indispensabili perché il sistema è sotto stress, ai sistemi vaccinali delle Regioni si chiede di vaccinare come nei momenti più bui della campagna di vaccinazione».
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