RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Massimiliano Jattoni Dall’Asén per www.corriere.it
Ci sono volute 24 ore, tra lunghe, chilometriche file virtuali e una gimkana tra ostacoli tecnologici (dalla piattaforma predisposta dal ministero dell’Ambiente in down dopo pochi secondi dall’avvio allo Spid delle Poste che non funzionava).
Ma alla fine il «bonus mobilità» (per tutti ormai più famigliarmente «bonus bici») è arrivato nelle mani di circa 600 mila utenti, tra coloro che hanno acquistato (o sono intenzionati a farlo) biciclette, anche a pedalata assistita, o veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come monopattini, hoverboard e segway.
coda per il clic day del bonus mobilita 1
Alle 10 del giorno dopo il click day del 3 novembre, sul sito www.buonomobilita.it una scritta annuncia che è esaurita la dotazione di 215 milioni di risorse del “Programma sperimentale buono mobilità” per l’anno 2020. Ora, al Ministero dell’Ambiente tocca il compito di reperire ulteriori risorse se vuole riuscire a soddisfare tutti coloro rimasti esclusi e ai quali sta chiedendo di “conservare i relativi documenti contabili” in attesa di nuovi fondi.
Piattaforma ripristinata
Terminano così 24 ore che al ministero dell’Ambiente devono essere sembrate giorni. Con un incidente dietro l’altro. A partire dall’avvio disastroso, con il sito in tilt ancora prima dell’ora “X” (le 9 del mattino), quando è stato preso d’assalto da decine di migliaia di utenti.
Poi, appena la piattaforma viene ripristinata (alle 10 del mattino sono già oltre 250 mila le persone che attendono di entrare nell’area riservata con le credenziali Spid), si scopre che proprio l’identità digitale necessaria per registrarsi, se fatta con Poste Italiane (il 90% degli utenti), non funziona. I codici per il login non vengono riconosciuti e bisogna rimettersi in fila, trovandosi davanti altre 500 mila persone.
Il ministro Costa è chiamato a difendersi: «Io mi sono sperticato per dire: non entrate tutti nello stesso giorno e alla stessa ora», spiega. «L’ho detto spesso che non è un click day, c’è una data, fino al 31 dicembre a mezzanotte si può fare, le risorse ci sono, ma c’è stata ansia di arrivare prima».
coda per il clic day del bonus mobilita
«Tutti coloro che hanno una fattura saranno rimborsati»
E se in pubblico ostenta aplomb, è al telefono che il ministro lancia i suoi strali ai vertici della Sogei, la società del ministero dell’Economia che gestisce il sito web per l’erogazione del bonus mobilità, e a chi ha in mano lo Spid di Poste. Intanto, tramite i giornalisti, continua a rassicurare l’utenza: «La partenza è stata in salita, come registrato, ma il portale sta funzionando, seppure lentamente. Io invito tutti a entrare nel sistema anche con calma, anche nei prossimi giorni, perché abbiamo appostato altri fondi ad hoc in legge di Stabilità e assicuro che tutti coloro che hanno una fattura o uno scontrino parlante al 2 novembre saranno rimborsati».
Le accuse delle opposizioni
Naturalmente, l’opposizione non si è fatta attendere e il ministro Costa viene sommerso da dichiarazioni di fuoco in cui si chiedono le sue dimissioni. «Io non gradisco il click day», risponde in serata il ministro. «Lascio fare a ciascuno il suo mestiere anche se, a questo punto, mi prendo la responsabilità dell’inciampo. La risposta dei cittadini è stata significativa: ci aspettavamo 10-20 click al secondo, ne sono arrivati 50 e comunque 100 mila persone alle 18 sono state soddisfatte». Sedici ore dopo sono circa 600 mila.
IL MONOPATTINO CONFISCATO A MONCALIERIMONOPATTINO MILANOBONUS MOBILITA - SITO IN CRASH
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