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Gianluca Rossellini per “corriere.it”
Una nuova frana ha colpito, e nuovamente rotto, la condotta di Fiumefreddo a Calatabiano, nel Catanese, in Sicilia. Di nuovo a secco, dunque, la città dello Stretto, Messina, servita dall’impianto, e già rimasta senz’acqua per nove giorni dopo un primo guasto causato sempre da uno smottamento. E in città, annuncia Palazzo Chigi, per governare l’emergenza arriva la Protezione civile nazionale. L’erogazione idrica era ripresa sabato scorso, dopo numerosi interventi dei tecnici Amam, resi più complessi anche dal maltempo che ha colpito la zona, ma oggi, a soli tre giorni dal ripristino, è arrivata la nuova interruzione.
I rubinetti sono già senz’acqua a Viale San Martino, via Garibaldi, viale Giostra e Annunziata. Se il guasto non verrà subito riparato già nelle prossime ore gran parte della città sarà di nuovo in emergenza. Fuori pericolo sarebbero al momento solo le abitazioni che si riforniscono dall’acquedotto della Santissima. Decine di persone sono nuovamente in fila davanti alle autobotti, in un desolante déjà-vu delle immagini scattate la settimana scorsa (guarda), e dalla Prefettura è partito un invito alla popolazione per un uso oculato e parsimonioso delle risorse idriche attualmente disponibili.
Per porre rimedio alla nuova emergenza si sta pensando di realizzare, già nel pomeriggio, un by-pass per collegare l’acquedotto dell’Alcantara e quello di Fiumefreddo. L’ha detto, dopo un primo sopralluogo il presidente dell’azienda che gestisce l’acqua a Messina, Leonardo Termini, aggiungendo: «Non abbiamo colpe: ognuno si prenda le sue responsabilità. Noi l’avevamo detto che il terreno era a rischio, ma nessuno è intervenuto».
Intanto il Comune di Messina in una nota comunica: «Certamente, viste le condizioni precarie del terreno su cui poggia la condotta, divengono urgenti le attività di ancoraggio della condotta stessa e di consolidamento della collina, peraltro già segnalate al Comune di Messina, all’Azienda erogatrice delle risorse idriche e alla Protezione civile regionale».
Con il guasto di stamattina sembra essersi concretizzato il rischio paventato nei giorni scorsi dal capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, secondo il quale, se non si fosse messo in sicurezza il terreno attorno all’acquedotto, a Calatabiano, la tenuta della condotta sarebbe stata nuovamente in pericolo.
Palazzo Chigi, che già la settimana scorsa, con il premier Matteo Renzi, aveva definito la situazione messinese «una vergogna», per evitare il protrarsi di una nuova emergenza, ha deciso di inviare in città la Protezione civile nazionale, annunciandolo con una nota: «Alla luce del verificarsi di nuove criticità nell’erogazione idrica a Messina e del perdurare di pesanti disagi per la cittadinanza, la Presidenza del Consiglio ha disposto l’immediato invio in loco di uomini della Protezione civile nazionale, coordinati sul posto dal Capo della struttura, ingegner Fabrizio Curcio».
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