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“MI STAVATE CERCANDO, MA IO ERO SEMPRE QUA. ADESSO DATEMI L’ERGASTOLO” - LE PRIME PAROLE ALLA POLIZIA DI LUIGI MORCALDI, IL 64ENNE CHE IERI A MILANO HA UCCISO A COLTELLATE L’EX MOGLIE, LA 62ENNE LUCIANA RONCHI - DOPO UN MESE DI APPOSTAMENTI DELL'UOMO SOTTO CASA, I DUE HANNO INIZIATO A LITIGARE, LEI HA PROVATO AD ALLONTANARLO E LUI PRIMA LE HA SFREGIATO IL VOLTO, POI LE HA TAGLIATO LA GOLA - DOPO ORE DI RICERCHE È STATO RINTRACCIATO GRAZIE AL SEGNALE DEL CELLULARE - I DUE SI ERANO SEPARATI TRE ANNI FA: LEI AVEVA UN ALTRO COMPAGNO. LUI SI ERA RITROVATO SENZA CASA E NON AVEVA PIU' UN LAVORO E DA TEMPO DORMIVA IN AUTO…
1 - UN MESE DI APPOSTAMENTI, POI L’AGGUATO SOTTO CASA UCCISA A 62 ANNI DALL’EX
Estratto dell'articolo di P. Lio per il “Corriere della Sera”
È una sagoma scura quella che poco prima delle dieci di mattina s’avvicina veloce all’ingresso del civico 5 di via Grassini. Quartiere Bruzzano, ultimo lembo di periferia che sale verso nord.
Ha un casco da moto a coprirgli il volto. Ma su chi si nasconda dietro quella bardatura, Luciana Ronchi, 62 anni, non ha nessun dubbio. «Te ne devi andare di qua», urla subito a Luigi Morcaldi, 64 anni.
È il suo ex marito. I vicini lo sentono gridare in risposta: «La casa è mia». Non è la prima volta che la coppia discute davanti a tutti. Tre anni fa era arrivata la polizia: «lite tra ex coniugi per questioni economiche». Ma stavolta Morcaldi nasconde un grosso coltello e le si fionda addosso come una furia. Il primo fendente le sfregia il volto. Lei cerca di scappare ma percorre, urlando disperata, solo qualche metro. L’ex marito le è di nuovo addosso. La seconda coltellata, nel parcheggio del palazzo, le squarcia la gola.
I vicini vedono la sagoma salire su un Beverly grigio e scappare via. Lo scooter non è una presenza nuova. In molti raccontano di aver notato nelle ultime settimane il 64enne quasi «appostato» in sella vicino al palazzo. «La controllava, non si era rassegnato alla fine del loro matrimonio e al fatto che lei stava cercando di rifarsi una vita». Racconta un’inquilina: «Lei aveva conosciuto quest’uomo, la vedevo felice […]».
L’ex moglie, trasportata d’urgenza al pronto soccorso del Niguarda, viene operata per ore nel tentativo disperato di salvarle la vita. Alle otto di sera arriva la conferma della morte.
Poco prima gli agenti della polizia locale, diretti da Gianluca Mirabelli, hanno fermato l’ex marito al termine di una caccia durata quasi dieci ore. Morcaldi è stato trovato nel vicino Parco Nord, grazie alla traccia del cellulare.
La sua ultima residenza, in via Guerzoni 38, era solo «fittizia»: un fermo posta comunale per i senzatetto. S’appoggiava da un amico a poca distanza dal luogo dell’agguato, anche se sembra che negli ultimi tempi dormisse in auto.
[…]
La coppia si era separata tre anni fa. Dopo anni passati insieme, a casa, e sul lavoro. Negli anni novanta e fino al 2010, avevano gestito un bar alla Bovisa, in via Rosa Massara de Capitani. Lei di recente aveva aiutato il figlio Andrea con il suo negozio d’ortofrutta, poi aveva iniziato a lavorare nella mensa di una Rsa. Lui s’era invece lasciato andare. Non aveva trovato lavoro e accumulava rabbia contro la ex moglie.
Non risultano denunce, né altri interventi della polizia, a parte la lite per «soldi» di tre anni fa.[…]
2 - IL KILLER TRADITO DAL CELLULARE RIACCESO «ADESSO DATEMI SUBITO L’ERGASTOLO»
Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi e Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”
«Mi stavate cercando, ma io ero sempre qua». In fuga per otto ore. Ma di fatto senza mai allontanarsi davvero da quel pezzo d'asfalto sporco di sangue. Luigi Morcaldi ha vagato tutto il giorno senza meta in quel parco che […] per attraversarlo con lo sguardo gli bastava affacciarsi dalla finestra.
Dopo l’agguato il 64enne è stato scovato dagli agenti della polizia locale quasi nascosto tra le piante, nei pressi del chiosco che costeggia il laghetto vicino a via Ornato. Neanche un chilometro e mezzo dalla sua precedente vita
[…]
un errore da parte di Morcaldi ha permesso di rintracciarlo. S’è tradito riaccendendo per un attimo il cellulare, che per tutto il giorno era rimasto muto
[…] «La pedinava di continuo, da almeno un mese». Chiedeva di lei anche ai vicini. Qualcuno aveva anche provato ad allontanarlo. Ma lui niente, tornava là. Dopo la chiusura del bar e altri lavoretti, era disoccupato da tempo. E una volta fuori di casa, prima era stato costretto a rivolgersi a un servizio comunale per senzatetto per avere una residenza «anagrafica».
Poi s’era aggregato a un amico per condividere una stanza non lontano da quel caseggiato a Bruzzano. Infine, s’era dovuto rintanare nella sua auto, dormendo in strada.
È qua che il 64enne napoletano subito si è rifugiato con il suo scooter, un «Beverly 300» grigio, ancora sporco del sangue di Luciana, dopo essersi liberato del coltello a serramanico.
Dentro quella Ford «Focus» (non intestata a lui, ma di fatto in uso a Morcaldi) ha mollato il giubbotto insanguinato. Nell’abitacolo avrebbe lasciato anche una lettera per denigrarla con il figlio, con cui i rapporti s’erano interrotti, e per spiegare il suo gesto.
[…]
Le ricerche portano gli agenti a individuare il cestino in cui ha buttato il coltello. A poca distanza, lo scooter e la macchina. Infine l’accensione del cellulare […]
Non oppone resistenza. Alza giusto le mani: «Datemi direttamente l’ergastolo».
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