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Sergio Rossi per “il Giorno”
«Violentata sul sedile posteriore, la mano a coprire la bocca per impedirmi di gridare»: è il racconto choc della ragazza aretina di 25 anni stuprata a Budoni, in Sardegna, da un venditore ambulante di cocco. Le parole, confermate dall' avvocato della giovane Angelo Magliocchetti, sono state pronunciate davanti al Gip di Nuoro Mauro Pusceddu durante l' incidente probatorio. L' ambulante, 32 anni, di Napoli, è rinchiuso nel carcere di Lanusei.
«L'avevo conosciuto in spiaggia - ha spiegato la ragazza - ci siamo scambiati sms, mi corteggiava ma l'avevo respinto fin dal primo momento». È l'avvocato che ricostruisce le tappe della giornata culminata nell'incubo attraverso il racconto della venticinquenne.
«L' ultima sera prima del ritorno a casa era stata invitata insieme a un'amica a una festa che si sarebbe tenuta in casa del ragazzo. Lei è andata, con l'amica sono scese dall' auto e si sono messe a chiacchierare con i presenti». L'ambulante si siede però nell' auto delle ragazze sul sedile anteriore del passeggero e lì si addormenta. Sono le amiche a svegliarlo, scherzano con lui, «possibile che alla tua età ci si metta a dormire».
L'aretina, che ha anche problemi fisici legati a un recente intervento, si siede nel sedile posteriore, con lo sportello aperto, i piedi appoggiati sul terreno. Gli amici si allontanano di qualche metro, i due restano soli. È qui che comincia il calvario. Ha raccontato la ragazza: «Lui all' improvviso si è tolto la maglietta, è uscito dall' auto ed è venuto dietro dalla mia parte. Mi ha scaraventato sdraiata sul sedile posteriore, è venuto sopra di me». Uno stupro in piena regola: gli sfila i leggins e la violenta con la mano sulla bocca dopo aver chiuso le portiere.
Lì dentro, ormai, non c'è possibilità di difesa. Nelle portiere scatta il meccanismo di sicurezza, sempre attivato perché la giovane aretina è anche madre di un bimbo piccolo. È terrore puro, pochi minuti e il misfatto è compiuto. Torna a intervenire l'avvocato Magliocchetti: «È stato lui a richiamare l'attenzione degli amici bussando sul finestrino dell'auto. Si è anche vantato di quello che aveva combinato».
«Sono rimasta rannicchiata sul sedile - il ricordo della giovane aretina - è arrivata la mia amica, mi ha chiesto se era successo qualcosa, mi sono messa a piangere a dirotto e le ho raccontato tutto». Il resto diventa cronaca giudiziaria: l'amica riporta la ragazza a casa dove c'è la mamma con il nipotino. La donna non ha dubbi, con la figlia va dai carabinieri e denuncia il venditore ambulante che viene arrestato dai carabinieri. Al Gip, la venticinquenne conferma tutto e il giudice respinge l'istanza per gli arresti domiciliari dell'avvocato del ragazzo che si difende nel modo classico: ero convinto che lei fosse consenziente. Non lo era.
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