simone cicalone

"MI HANNO URLATO 'CICALO', SMETTILA CON 'STI VIDEO. NON È IL TUO LAVORO'" - L'INFLUENCER ANTI-BORSEGGIATORI SIMONE "CICALONE" RACCONTA CHE, A ROMA, UN GRUPPO DI ROM HA PROVATO A INVESTIRLO CON LA MACCHINA. È ACCADUTO DUE VOLTE IN DUE GIORNI: "SANNO DOVE ABITO, SI FANNO VEDERE, MI MANDANO SEGNALI. È UN’INTIMIDAZIONE IN PIENA REGOLA" - "CICALONE" SOSTIENE CHE I LADRI IN METRO SI LAMENTANO CON LUI E GLI DICONO: "DA QUANDO REGISTRI I VIDEO È PIENO DI AGENTI IN BORGHESE, NON SI PUÒ PIÙ LAVORARE..."

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Estratto dell'articolo di Marco Carta per www.repubblica.it

 

aggressione allo youtuber cicalone

Una macchina lanciata a tutta velocità verso le strisce pedonali. Poi la frenata, il finestrino che si abbassa, le parole scandite senza esitazioni: “Cicalò, smettila con questi video. Non è il tuo lavoro”. Simone “Cicalone”, youtuber romano con più di 800mila follower e autore di inchieste sui borseggiatori nelle metropolitane della Capitale, è finito nel mirino delle gang che denunciano ogni giorno nei suoi video. Il messaggio è inequivocabile: basta reportage, basta occhi puntati sul loro sistema.

 

simone cicalone ad atreju 1

Non è un episodio isolato. Una settimana fa, sotto la metro, era stata aggredita la videomaker Evelina. Ora un altro caso. È accaduto sotto casa sua, in pieno giorno. Poi è successo di nuovo, meno di 24 ore dopo: un’altra macchina, altre persone, stesse minacce. Questa volta hanno gridato il suo nome dal finestrino. “Nell’auto c’era un gruppo di rom. Sanno dove abito, si fanno vedere, mi mandano segnali. È un’intimidazione in piena regola”, dice oggi lui.

 

Il primo tentativo, in zona Piramide, è stato il più pericoloso. “Hanno accelerato da un semaforo fino alle strisce dove stavo passando. Ho capito subito che non era una manovra casuale. Si sono fermati davanti a me, poi uno mi ha parlato come se nulla fosse. Ma il messaggio era chiaro”. L’auto? Intestata a una donna slovena, anziana, senza precedenti. Una prestanome. Tutto studiato per non lasciare tracce.

simone cicalone ad atreju 3

 

Il secondo giorno cambia l’auto, ma non cambia lo schema. Questa volta la targa è riconducibile a un uomo noto negli ambienti criminali, vicino alla rete che gestisce le borseggiatrici nelle stazioni. Ma il messaggio resta volutamente ambiguo: minaccia o “scherzo”?

 

[...] Cicalone non ha presentato denuncia, ma i carabinieri sono stati comunque informati del caso. A mancargli, quel giorno, era solo la bodycam, che non aveva ancora acceso. Nel frattempo, racconta, il clima è cambiato. “Le gang sono nervose. I controlli delle forze dell’ordine sono aumentati, soprattutto dei carabinieri, anche grazie ai miei video. Le borseggiatrici mi insultano: ‘Cicalò, è pieno di borghesi, non si può più lavorare’. I latinos, invece, si sono spostati: adesso agiscono all’alba o la sera tardi, quando polizia e carabinieri sono meno presenti”.

SIMONE CICALONE E ROBERTO VANNACCISIMONE CICALONE - MATTEO HALLISSEYsimone cicalonesimone cicalone ad atreju 2simone cicalone