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“MI HANNO VIOLENTATA” – IL RACCONTO CHOC DELLA STUDENTESSA 20ENNE AMERICANA STUPRATA IN UNO STANZINO DI UNA DISCOTECA A FIRENZE – QUANDO LE AMICHE L’HANNO TROVATA CAMMINAVA COME UN AUTOMA PER I VICOLI DEL CENTRO STORICO CON LA GIACCA APERTA – HA RACCONTATO DI NON ESSERE RIUSCITA A CAPIRE NULLA DELL’ASPETTO DELL’AGGRESSORE: “SO SOLO CHE ERA ALTO E…”

Marco Gaspetti per il "Corriere della Sera"

 

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Quando le amiche l' hanno trovata, poco prima delle cinque del mattino, la studentessa sembrava un automa. Raccontano che barcollava tra i vicoli del centro storico di Firenze. Che aveva la giacca aperta. «Mi hanno violentata - ha detto lei in lacrime -, ero in discoteca e un uomo mi ha trascinato in una stanza. Poi è successo».

 

Queste le prime parole della ragazza arrivata dal Missouri, venti anni appena compiuti, allieva della Pepperdine University che nel capoluogo toscano ha una sede in via Giovanni Milton 4, a due passi da Piazza della Libertà, ed era disperata. Le amiche, anche loro studentesse statunitensi, hanno cercato di calmarla, si sono fatte ripetere quel racconto drammatico e poi l' hanno accompagnata al pronto soccorso dell' ospedale di Careggi, dove la giovane è stata curata, da medici e psicologi, e poi ascoltata dagli agenti della squadra mobile diretta dal primo dirigente Antonino De Santis.

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La studentessa ha presentato una denuncia contro ignoti ma non ha saputo fornire informazioni sul suo stupratore. Ha raccontato di non essere riuscita a capire nulla del suo aspetto, se avesse la carnagione bianca o di colore, se parlasse con un accento italiano o straniero, se fosse giovane oppure no. Non ricordava nemmeno come fosse vestito.

 

Forse, sostengono gli inquirenti, perché aveva bevuto.

«So soltanto che era alto», ha spiegato agli investigatori che adesso stanno analizzando i filmati delle molte telecamere che erano all' interno e fuori della discoteca.

 

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È una brutta storia sulla quale si sta ancora indagando quella che sarebbe accaduta nella discoteca Babylon Club, specializzata in musica hip-hop e reggaeton, tra le più conosciute dai ragazzi toscani e molto amata anche dai turisti e dagli studenti americani che affollano Firenze. Il locale si trova in centro storico, a pochi metri da Santa Croce, una delle zone più controllate della città. E qui, secondo la versione della studentessa americana, intorno alle tre, mentre si trovava nella sala da ballo, un uomo l' avrebbe trascinata in uno sgabuzzino e poi violentata.

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Nessuno si sarebbe accorto di niente. Né la sorveglianza né gli altri clienti, neppure i proprietari che ieri hanno appreso la notizia dalla polizia.

 

La squadra mobile ha già acquisito i video delle telecamere che inquadrano la discoteca e in particolare quelle orientate verso la piccola stanza dove si sarebbe consumata la violenza. Sembra che per il momento non siano ancora state trovate immagini utili all' inchiesta.

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Anche le amiche della studentessa presenti nel locale, una decina in tutto, non si sono accorte di niente. E solo a tarda ora, quando erano ormai uscite dalla discoteca, si sono preoccupate per l' assenza della compagna. L' hanno chiamata inutilmente al telefonino, poi l' hanno individuata grazie a un software di ricerca via satellite, non lontano da Palazzo Vecchio.

 

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L' episodio in città ha fatto tornare alla mente la violenza subita da due studentesse americane nel settembre del 2017. A violentarle, secondo l' accusa, due carabinieri che le avevano accompagnate a casa dopo la discoteca. Uno dei due militari è stato condannato con rito abbreviato, il secondo sarà processato a maggio.