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SCOLA LA PASTA! - MILANO PREPARA IL SALUTO AL CARDINALE SCOLA: PER LA SUCCESSIONE IN POLE C’E’ IL VICARIO GENERALE DELLA DIOCESI, MARIO DELPINI CHE, NEL 1998, HA PUBBLICATO UN LIBRO INTITOLATO “REVERENDO CHE MANIERE! PICCOLO GALATEO PASTORALE”, CON APPUNTI “SCANZONATI” NEI QUALI INVITAVA A LIBERARSI “DALLE ZAVORRE DEL CLERICALISMO”
Andrea Tornielli per “la Stampa”
ANGELO SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO jpeg
L' annuncio del successore di Angelo Scola a Milano si avvicina e la pubblicazione della nomina è attesa entro giugno, così da permettere al nuovo arcivescovo di iniziare il suo ministero il prossimo 8 settembre, festa di Maria nascente, alla quale è dedicato il Duomo. Secondo molte fonti, il candidato più forte e anche quello più votato nelle consultazioni è Mario Delpini: 66 anni il prossimo luglio, nato a Gallarate, attuale vicario generale della diocesi ambrosiana.
Benedetto XVI con il cardinale Angelo Scolaarticle
Salvo sorprese dell' ultima ora, potrebbe cadere proprio su di lui la scelta del Papa, dopo l' accelerazione delle consultazioni avvenute nelle scorse settimane. Un'accelerazione desiderata dallo stesso cardinale Scola, il quale aveva chiesto che il nuovo anno pastorale iniziasse con il nuovo arcivescovo e non in situazione di attesa.
Dopo aver studiato nei seminari diocesani, Delpini è stato ordinato prete nel 1975 dal cardinale Giovanni Colombo. Si è laureato in Lettere all' Università Cattolica, ha ottenuto la licenza in Teologia e poi il diploma in Scienze patristiche all' Istituto Patristico Augustinianum di Roma. Ha insegnato greco e patrologia nei seminari milanesi.
È stato rettore del liceo del seminario di Venegono, quindi è diventato rettore nel quadriennio teologico e dal 2000 al 2006 rettore maggiore. Il cardinale Dionigi Tettamanzi lo ha nominato vicario della Zona pastorale VI di Melegnano e nel 2007 lo ha consacrato vescovo ausiliare. Nell'aprile 2012 l'arcivescovo Scola lo ha scelto come vicario generale della diocesi e due anni dopo gli ha affidato anche la formazione permanente del clero.
La sua nomina rappresenterebbe una scelta di continuità ma allo stesso tempo originale. Di continuità, perché Delpini è stato stretto collaboratore degli ultimi tre arcivescovi di Milano, da Martini a Scola. Originale, perché non è ascrivibile a nessuna cordata e perché ha vissuto tutta la sua vita di prete e di vescovo in diocesi di Milano: l' ultima volta questo è accaduto più di mezzo secolo fa, con la nomina del cardinale Colombo, anch' egli rettore maggiore del seminario e poi vescovo ausiliare.
MARIO DELPINI - REVERENDO CHE MANIERE
Chi conosce bene Delpini lo descrive come un uomo «molto spirituale, umile ma non remissivo, grande lavoratore, lontano dall' identikit del vescovo-manager, molto attento al rapporto personale con i preti». Vive alla Casa del Clero, insieme ai sacerdoti anziani e in città si muove in bicicletta, con caschetto e giubbotto catarifrangente.
Nel 1998 ha pubblicato un libro intitolato «Reverendo che maniere! Piccolo Galateo Pastorale», con appunti «affettuosi e scanzonati» nei quali invitava a liberarsi «dalle zavorre di un certo clericalismo e dell' efficientismo manageriale». Alla vigilia della visita di Francesco a Milano aveva detto a Repubblica : «La nostra Chiesa per quanto generosa, organizzata, intraprendente, è qualche volta segnata da ansia, tristezza, preoccupazione, dal pensiero di non farcela, di non avere abbastanza risorse per far fronte ai tanti problemi. La gioia del Vangelo è proprio uno di quei messaggi di cui abbiamo bisogno. C' è una fonte della gioia che il Papa conosce e che noi abbiamo dimenticato, la gioia non viene dal successo o dall' avere tante risorse, ma da una più profonda spiritualità, una comunione col Signore più abituale».
Delpini predica spesso usando aneddoti e racconti, e ha appena ripubblicato un libro intitolato «E la farfalla volò» (Ancora Editrice), contenente 52 brevi apologhi, piccole fiabe per bambini ma capaci di parlare agli adulti.
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