DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Elisabetta Andreis per www.corriere.it
milano, annuncio per un affitto a sole ragazze italiane
«Cerco una studentessa, ma la voglio solo italiana». Suonava più o meno così l’annuncio pubblicato sul portale Immobiliare.it: la signora, che affitta in via Principe Eugenio una stanza singola con blocco cucina autonomo e bagno adiacente al suo stesso alloggio, precisa nero su bianco: «Preferibile studentesse, lavoratrici, referenziate» e poi, in maiuscolo: «SOLO ITALIANE». Facciamo la prima chiamata di test: proponiamo la candidatura di una ragazza con cittadinanza italiana, nata in Italia, studentessa all’università Cattolica, lingua italiana parlata perfettamente, con papà italiano e mamma marocchina. Risposta della signora, categorica: «Se ha sangue africano no».
La candidata insiste: «Scusi, sono nata e cresciuta in Italia, parlo perfettamente la lingua, studio in un ateneo della città. Ho visto il prezzo, è alto ma va bene, oltre a studiare lavoro con regolare stipendio mensile, e la zona mi sarebbe comoda». La signora non ascolta ragioni: «No, accetto solo italiane». Alla domanda finale della ragazza («Scusi, perché?») la signora riattacca. Riproviamo a chiamare dallo stesso numero, ma la signora non risponde. Il discorso evidentemente — per lei — è chiuso.
milano, annuncio per un affitto a sole ragazze italiane 1
Facciamo allora una terza chiamata, stavolta da numero diverso, e con voce diversa: a proporsi è una studentessa francese, iscritta al Politecnico, papà italiano e mamma di Parigi. Nelle frasi mescola qualche parola nell’idioma d’oltralpe, dunque non parla nemmeno bene l’italiano. La signora che propone l’alloggio è comunque soddisfatta (evidentemente, una ragazza per metà francese le va bene). Inizia dunque a sciorinare dettagli. «La stanza viene disponibile da dicembre, costa 500 euro mensili, è comodissima per il Politecnico in Bovisa, il palazzo è signorile, al secondo piano, e c’è anche l’ascensore. La prende?». Ha fretta di concludere, o così pare. La chiamata si conclude con un appuntamento per il giorno dopo.
L’annuncio in serata è stato pubblicato anche sulla pagina Facebook dell’associazione «I Sentinelli» che denuncia la discriminazione di fatto. In poco tempo una pioggia di condivisione e moltissimi commenti negativi per la «selezione» definita dagli utenti «razzista» e persino contro la legge». Il portale Immobiliare.it si chiama fuori: «Ci dispiace per l’episodio, la società si dissocia da qualunque tipo di comportamento discriminatorio: sarà nostra cura provvedere a contattare l’inserzionista, segnalare l’accaduto e prendere tutti i provvedimenti del caso».
L’annuncio però, due ore dopo, è ancora lì, pubblicato sul sito. Non è un caso isolato del resto, purtroppo. A sentire i ragazzi stranieri (in particolare africani, sudamericani e del Sud-Est asiatico), trovare una casa in affitto è difficilissimo, e non solo a Milano.
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