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RIGATONI DI TRAVERSO – MINACCE DI MORTE DOPO LO SCONTRINO OMOFOBO: LA “LOCANDA RIGATONI” RESTA CHIUSA PER UN GIORNO: “NON CI SENTIVAMO SICURI A LAVORARE” – “SPERO VI DIANO FUOCO AL LOCALE”, “DOVETE MORIRE”, CI SI METTE ANCHE FORZA NUOVA, CHE PERÒ PARTEGGIA PER IL CAMERIERE CHE AVEVA PRESO IN GIRO LA COPPIA GAY: “LICENZIATO DALLA VOSTRA OMOFOLLIA”
Camilla Mozzetti per “il Messaggero”
Dalla minaccia contro il ristorante «Spero che vi diano fuoco al locale» all' intimidazione vera e propria: «Dovete morire».
I gestori della Locanda dei Rigatoni, il ristorante di San Giovanni dove giovedì scorso una coppia di giovani è stata vittima di un atto omofobo perpetrato da un cameriere che ha portato loro lo scontrino con su scritto «No pecorino, sì froc..», ieri hanno deciso di restare chiusi.
«È stato un susseguirsi di telefonate e minacce racconta la direttrice di sala, Moira De Luca abbiamo avvisato le autorità e denunciato tutto ma non ci sentivamo sicuri a lavorare e quindi abbiamo deciso di fermarci per un giorno»
LO STRISCIONE
L' ultima offesa i gestori del locale se la sono trovata davanti ieri mattina quando, recandosi al ristorante, hanno trovato uno striscione che penzolava dalle tende esterne, affisso nella notte da alcuni componenti di Forza Nuova Roma e dai rappresentanti del Sinlai, il sindacato nazionale lavoratori italiani, vicino al gruppo di estrema destra.
«Licenziato dalla vostra omofollia», il messaggio impresso sul cartonato che diversamente dalle minacce telefoniche, parteggiava per il cameriere allontanato dalla direzione dopo il gesto compiuto contro la coppia di ventenni.
Sul posto sono arrivati agenti di polizia e della digos, «Abbiamo sporto denuncia e deciso di sospendere l' attività per 24 ore prosegue la De Luca ma domani (oggi ndr) torneremo operativi.
Certo, questa storia oltre ad averci profondamente rammaricato ci preoccupa molto». Anche perché basta farsi un giro sui social network o sulle pagine di promozione del locale (come su quella di Tripadvisor) per leggere decine e decine di accuse, intimidazioni, offese.
STRISCIONE CONTRO LOCANDA RIGATONI
Non solo commenti negativi sul locale e la qualità del servizi ma vere persecuzioni. Le polemiche su quanto accaduto non tendono a placarsi. Tanto che a essere minacciato è stato anche colui che ha fatto emergere la vicenda, ovvero il portavoce del gay center, Fabrizio Marrazzo. «Su Facebook è apparsa denuncia l' associazione una lapide con la foto di Marrazzo e la scritta F..morto anno 2018».
LA VICENDA
Tutto accade giovedì scorso quando una coppia di ventenni al loro primo appuntamento decide di trascorrere la serata in questo locale che si nasconde dietro alla Basilica di San Giovanni in Laterano.
Ordinano e cenano ma al momento di pagare il conto, il cameriere che li ha serviti gli consegna lo scontrino con la frase discriminatoria e omofoba.
Arrivano le scuse dei gestori alla coppia e la decisione di sollevare immediatamente il cameriere che aveva compiuto l' offesa.
«Ci era stato presentato da un ex dipendente conclude la De Luca dopo quanto accaduto la sera stessa lo abbiamo licenziato dicendogli di non ripresentarsi il giorno seguente». Secondo la direzione del locale il giovane «Non rientrava nell' organico del ristorante ma aveva un contratto occasionale per prestazioni saltuarie e su chiamata».
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