DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
INCONTRO ZELENSKY - ZUPPI - MEME BY VUKIC
Zuppi sarà ricevuto da Ushakov, consigliere di Putin
(ANSA) Il cardinale Matteo Zuppi sarà ricevuto dal consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato da Interfax.
"Su incarico di Vladimir Putin - ha detto Peskov - il consigliere presidenziale Ushakov terrà oggi con Zuppi un colloquio per discutere la situazione riguardante il conflitto in Ucraina e naturalmente le possibili vie per una soluzione politica e diplomatica".
"Abbiamo ripetutamente affermato di avere un alto apprezzamento degli sforzi, le iniziative del Vaticano nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi ucraina e accogliamo gli sforzi del Papa nel contribuire alla cessazione del conflitto armato".
Cremlino, 'alto apprezzamento per le iniziative del Papa' ++
(ANSA) Il Cremlino esprime "un alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto ucraino". Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato da Interfax.
ZUPPI
Gian Guido Vecchi per il Corriere della Sera
Il cardinale Matteo Zuppi è arrivato ieri sera a Mosca per la seconda tappa della «missione di pace» voluta da papa Francesco, dopo la visita a Kiev del 5 e 6 giugno. «Scopo principale dell’iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace», ha fatto sapere la Santa Sede.
Oggi e domani incontrerà i responsabili del governo russo e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill. Alla vigilia della partenza, il cardinale è andato dal Papa per riferirgli della visita a Kiev e preparare quella nella capitale russa. Probabile veda il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, mentre non si sa ancora se potrà parlare con Putin, come in Ucraina ha fatto con Zelensky. «Io ci spero. Penso che il cardinale, come a Kiev, abbia un messaggio del Papa da trasmettere al presidente russo. Mi auguro che glielo possa dare di persona. Sarebbe un segnale importante», spiega al Corriere l’arcivescovo di Mosca, Paolo Pezzi.
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Certo è difficile. Anche perché da Kiev non arrivano certo incoraggiamenti. «La nostra posizione è chiara: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, e questo perché abbiamo avuto cattive esperienze.
Non ci fidiamo della Russia», fa sapere il capo dell’ufficio del presidente Zelensky, Andryi Yermak. La missione voluta da Francesco, tuttavia, «non ha come scopo immediato la mediazione diretta», al momento impossibile, ma «creare un’atmosfera di pace». Così si comincia con la «mediazione umanitaria», gli scambi di prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia.
Zuppi arriva nel momento più difficile, subito dopo la marcia verso Mosca della brigata Wagner. «Ma quello che è successo, paradossalmente, ha esasperato la situazione e quindi il desiderio di pace, di fare qualcosa perché tutto questo finisca. E può favorire passi più concreti, oltre le semplici intenzioni», considera l’arcivescovo Pezzi. «Sabato, qui a Mosca, c’era molta tensione. Molta.
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