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Alessandro Fulloni per il Corriere della Sera
Hanno cominciato a comparire un paio di mesi fa. Un po’ gogna, un po’ minaccia, un po’ investigazione fai da te. Foto stampate su fogli bianchi e appese su muri e bacheche comunali nei pressi di via Gramsci, strada a Modena dove lo spaccio, di notte, è piuttosto consistente. Lo raccontano proprio quelle immagini che ritraggono pusher ed acquirenti. Sotto, in calce, frasi eloquenti: «Questo è uno spacciatore di droga. Deve andare in galera!».
«Blitz» che si stanno ripetendo e che paiono essere apprezzati da chi vive da queste parti. Le foto sono circostanziate. Ritraggono tanto chi vende quanto chi compera. Tutti messi alla berlina. Un caso recente risale al 3 settembre. Il «clic» della macchina fotografica ritrae un’auto parcheggiata. Sopra data e ora, le 16 e 15. Poi parole più intimidatorie che allusive: «Ti ho ascoltato e hai comprato 60 euro di fumo». Segue la targa. E un avvertimento vero e proprio: «La prossima volta scrivo dove abiti e come ti chiami».
VOLTI PIXELATI
In precedenza queste azioni erano state altrettanto puntuali, prendendo di mira i pusher, ritratti mentre smerciavano e «affissi» sui muri con i volti pixelati. Altre foto erano di questo tipo: uno spacciatore in piedi sulla strada. Un tizio che arriva in bici e accanto un altro che acquista la roba. Sullo sfondo la strada. E una didascalia molto esplicita: «Questo è uno spacciatore di droga. Deve andare in galera!».
Ovviamente stampa locale e nazionale - in primis il network online che fa capo a www.sassuolo2000.it assai diffuso in tutto il Modenese -raccontano quasi in presa diretta le frequenti apparizioni di queste foto. Le cronache cittadine (che parlano anche di ronde pacifiche che però sarebbero slegate dalla «gogna» fotografica) parlano di esasperazione da parte dei residenti del quartiere: i ripetuti interventi delle forze dell’ordine «non bastano - sostiene chi vive da queste parti - per un po’ «ripuliscono» le strade dai pusher che però poi si ripresentano giorni dopo».
LO SPACCIATORE IRREPERIBILE
Non manca anche un caso in qualche modo legato a questo scenario dove si mescolano tinte drammatiche e forse surreali. Giorni fa è morta per overdose una donna di 37 anni: fatale un mix di eroina e cocaina. Il pusher, un nigeriano di 28 anni, è stato arrestato: una volta uscito dal tribunale si è reso irreperibile, vanificando le indagini dei carabinieri di Modena che erano riusciti a risalire a lui.
Indagini cominciate nel pomeriggio di giovedì scorso, quando in una zona periferica della città i militari sono dovuti intervenire perché la giovane era deceduta dopo essersi «bucata» davanti al compagno all’interno di una palazzina. L’uomo, sottoposto a fermo, è stato accusato di spaccio di stupefacenti e di morte come conseguenza di altro reato: il magistrato di turno aveva chiesto per lo straniero la custodia cautelare in carcere.
Il gip, però, attenendosi alle disposizioni di legge, ha convalidato il fermo ma non la custodia cautelare in carcere, disponendo per il 28enne l’obbligo di firma alla caserma dei carabinieri dove lo straniero non si è mai presentato, risultando ad oggi irreperibile. Avendo infatti ceduto due «sole» dosi di sostanza, il quantitativo non è stato ritenuto tale da predisporre per lui il carcere, ed è anche decaduta l’accusa di aver causato il decesso della donna.
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