DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Federica Angeli per “la Repubblica”
Dietro il tentato sequestro, finito nel sangue, di Silvio Fanella, potrebbe nascondersi la necessità di soldi per finanziare iniziative dell’estrema destra. Soldi che, in qualche modo, dovevano rientrare nelle tasche di chi aveva fatto parte della cricca e che vantava crediti, mai riscossi per via degli arresti, con Mokbel.
Milioni di euro, evidentemente, rimasti solo nella disponibilità di Fanella e mai equamente distribuiti tra tutti i soci, come prevedevano gli accordi iniziali. È una delle piste seguite dagli inquirenti che si stanno occupando dell’omicidio del cassiere di Gennaro Mokbel. Ed è sicuramente nella galassia della destra e nelle trame dei suoi legami stretti con la criminalità organizzata che si concentra, in queste ore, lo sforzo investigativo della procura di Roma.
Ma il cerchio dei sospettati è più stretto di quanto si possa immaginare. E basta scorrere l’ordinanza che porta la firma del gip Aldo Morgigni e che mandò alla sbarra Gennaro Mokbel e altre 55 persone - accusate nell’ambito dell’inchiesta Telecom Sparkle Fastweb di associazione a delinquere transnazionale, frode fiscale, riciclaggio ed impiego illecito di denaro, corruzione e brogli elettorali con metodi mafiosi - per capire alcuni passaggi, che, alla luce dell’omicidio Fanella, oggi assumono un aspetto inquietante.
In un passaggio del documento di oltre duemila pagine viene descritta la gestione del traffico di diamanti da parte dell’organizzazione. In particolare si parla della scomparsa di un carico di pietre. «Tra un anno vi ammazzate tra soci», è Gennaro Mokbel a pronunciare la frase davanti ai suoi fedelissimi Silvio Fanella e Luca Breccolotti. Una frase profetica, alla luce dei fatti di sangue di due giorni fa, che arriva al termine di una lunga istruttoria per capire chi fosse il responsabile dell’ammanco.
LA CROMA ABBANDONATA DAI KILLER DI FANELLA
Ecco quindi che il faccendiere Mokbel, il 25 settembre del 2007, riceve nel suo ufficio in viale Parioli il gioielliere tuttofare Massimo Massoli, di ritorno da un viaggio a Honk Kong dove avrebbe dovuto recuperare da alcune cassette di sicurezza un carico di diamanti. Torna a mani vuote. Le pietre non ci sono.
«So’ salvi i diamanti?», chiede Mokbel, «No, manca un milione e sei - risponde Massoli - pari a sessantuno pietre» . Si tratta di pietre grosse, spiega il tuttofare al “capo”, tutte certificate e «sono sparite anche le garanzie». Nei giorni successivi si alternano frenetiche conversazioni a discussione accese tra Mokbel e i suoi “figliocci”, Fanella e Breccolotti. I diamanti sono spariti e nessuno dei soci della banda sa che fine abbiano fatto.
VIA DELLA CAMILLUCCIA DOPO L OMICIDIO DI FANELLA
«Dove cazzo li avete portati voi? Mancano sessanta pietre e non ci sono neanche i certificati» , ammonisce i suoi due tesorieri. Fanella e Breccolotti ripercorrono gli spostamenti di tutti i soci che hanno viaggiato alla volta di Honk Kong. Inizia una sorta di caccia all’uomo, e i nomi di tutti i 25 personaggi della gang coinvolti a vario titolo nel traffico di diamanti vengono passati al setaccio. Si iniziano ad avanzare sospetti su chi possa aver fatto sparire quel carico del valore di quasi due milioni di euro.
OMICIDIO DI SILVIO FANELLA A VIA DELLA CAMILLUCCIA
«Marco ci ha detto che ha trovato un lotto di pietre che non c’entravano niente, però più piccole e che non erano in lista, quindi vuol dire che quelli hanno fatto un change», prova a calmare il faccendiere, Silvio Fanella. «Ho comprato un libricino nero, adesso appunto tutto, per filo e per segno» , sentenzia Mokbel . Il mandante del sequestro potrebbe dunque essere lì, tra le righe di quell’ordinanza, in quel buco nero di “serci” e nei dissidi che seguirono tra i 25 soci, che da quel momento hanno iniziato a guardarsi con sospetto e a pensar male l’uno dell’altro. Proprio nella cricca che Mokbel - muovendosi tra personaggi della Guardia di Finanza (chiamati in gergo “i grigi”), nel sottobosco della destra italiana e tra gruppo mafiosi - aveva messo in piedi per gestire l’affare Telekom Fastweb potrebbe annidarsi il mandante di un sequestro finito in un delitto.
IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 4IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 3IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 2IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 1IL TESORO DI SILVIO FANELLA SEQUESTRATO 5
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