alessandro vergari

LA STORIA DI ALESSANDRO VERGARI CHE, DOPO 35 ANNI DI LAVORO ALLE POSTE, HA SFANCULATO IL POSTO FISSO E A 55 ANNI HA RICOMINCIATO A VIVERE - DOPO AVER MESSO DA PARTE I SOLDI E, ACCONTENTANDOSI DI UNA PICCOLA BUONUSCITA, SI È LICENZIATO PER INSEGUIRE LA SUA VERA PASSIONE: ORGANIZZARE VIAGGI ESCURSIONISTICI NELLA NATURA - “ALL’INIZIO GUADAGNAVO MENO DELL’UFFICIO POSTALE, MA OGGI FATTURIAMO MENO DI UN MILIONE ALL’ANNO..."

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Estratto dell'articolo di Jacopo Storni per www.corriere.it

 

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«La verità – scriveva Tiziano Terzani nel libro Un indovino mi disse - è che uno a 55 anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla propria vita, di guardare il mondo con occhi nuovi, di rileggere i classici, di riscoprire che il sole sorge, che in cielo c’è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi. Questa era la mia occasione e non potevo lasciarmela scappare». E così ha fatto anche lui, Alessandro Vergari. 

«Avevo proprio 55 anni quando mi sono licenziato dalle Poste per iniziare una nuova vita». 

 

Vergari lavorava da 35 anni alle Poste quando ha deciso di mollare tutto. «Prima sono stato al servizio telex, poi sono diventato direttore dell’ufficio postale di un piccolo paesino in provincia di Firenze». Sarebbe dovuto iniziare il periodo migliore della sua vita professionale, invece «è stato il periodo più deprimente». 

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[…]«Per 35 mi sono sentito sempre un po’ intrappolato in un ruolo in cui non mi riconoscevo». 

Negli anni Novanta la prima boccata di ossigeno: «Ho chiesto l’aspettativa e per sei mesi sono andato a lavorare in un vivaio in collina di proprietà di un signore inglese. È stato magico». Ma poi è ricominciata la vita da ufficio. […]

 

Non trova il coraggio di mollare il lavoro, finché non raggiunge i 55 anni. «A questa età fai come un bilancio della vita, venivo da anni di insoddisfazione e volevo trovare qualcosa che mi appagasse. Sentivo l’avanzare dell’età, sentivo il tempo scorrere, sentivo che se non avessi preso una decisione in quel momento, non sarei riuscito mai più a prenderla. Sentivo che ogni giorno era un regalo, e questo regalo dovevo riuscire a sfruttarlo al meglio». E allora basta, stavolta davvero: «Ho preso una piccola buonuscita e mi sono licenziato».

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Addio lavoro alle Poste. Ma Alessandro non salta nel vuoto. «Da qualche anno stavo coltivando la passione dei viaggi ambientali escursionistici, percorsi a piedi in luoghi naturali». E così, mese dopo mese, inizia a trasformare quella passione nel suo nuovo lavoro. 

 

Nasce e si sviluppa “Walden viaggi a piedi”, una cooperativa di dieci soci (Alessandro è il presidente) che organizza escursioni a piedi in tutto il mondo. «All’inizio guadagnavo meno rispetto all’ufficio postale, ma oggi fatturiamo un milione di euro l’anno». Almeno cento viaggi ogni anno in tutti i continenti. Quindici persone in gruppo ogni volta. Alessandro è appena tornato da Dominica ed è pronto a partire per Stoccolma. «E adesso sono finalmente felice, appagato della vita che faccio».

[…]

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Adesso Alessandro, oltre ai viaggi, ha una nuova passione: la costruzione dei totem con i tronchi degli alberi. La sua casa è piena di questi totem, di tutte le forme. «Sogno di esporli nei giardini di Firenze». Ai giovani disorientati, dice soltanto questo: «Se un giovane è insoddisfatto della propria vita, penso che possa riuscire a cambiare vita. Non è semplice vivere una vera vita, ma provarci sì, possiamo sempre».

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